Tra le misure che il Governo intende potenziare sembra esserci anche il bonus mamme, la decontribuzione fino a 3.000 euro per le lavoratrici madri. L'esonero potrebbe essere esteso anche alle lavoratrici autonome, finora rimaste escluse
Il bonus mamme potrebbe essere esteso anche alle lavoratrici autonome con figli.
Nel cantiere della prossima Legge di Bilancio si fa largo l’ipotesi di potenziare la misura, introdotta con l’obiettivo di sostenere le lavoratrici madri e favorire la natalità.
Si ragiona anche sul possibile prolungamento dell’agevolazione per le madri con due figli, per le quali, attualmente, la decontribuzione termina il 31 dicembre.
Bonus mamme: nel 2025 possibile estensione alle lavoratrici autonome
La linea del Governo in vista della prossima Legge di Bilancio sembra essere ormai chiara: priorità al sostegno alle imprese che assumono e alle famiglie, con un occhio di riguardo ai pensionati in difficoltà.
L’obiettivo è, dunque, quello di confermare e magari rafforzare alcune delle attuali agevolazioni che impattano sul costo del lavoro e sul potere d’acquisto.
Il rinnovo del taglio del cuneo fiscale e l’accorpamento dei primi due scaglioni IRPEF non sembrano essere in dubbio, viste le numerose conferme arrivate da più parti. Tra le misure in prima linea per il rinnovo c’è poi il bonus mamme, introdotto dall’ultima Manovra, in favore delle lavoratrici dipendenti con figli.
Si tratta della decontribuzione l’esonero contributivo del 100 per cento, fino a 3.000 euro annui riconosciuto alle lavoratrici madri titolari di rapporto a tempo indeterminato e con almeno due figli.
Nei piani del Governo, fondi permettendo, dunque, c’è anche l’estensione del bonus. A confermarlo anche il sottosegretario all’Economia, Federico Freni, intervenuto a Radio24:
“Nei piani del governo c’è un incentivo alla natalità e un supporto delle lavoratrici madri quindi poter tagliare questo bonus mi sembra fuori dalla realtà.”
Una misura che però quest’anno è partita con qualche incertezza, visti i lunghi tempi per l’operatività e che nei primi 5 mesi dall’introduzione ha visto un’adesione del 74 per cento.
Bonus mamme 2025: tutte le ipotesi in campo
Come previsto dalla Manovra 2024, l’esonero spetta fino al 31 dicembre 2026 alle lavoratrici madri di tre o più figli, fino al compimento dei 18 anni del più piccolo.
L’agevolazione, poi, spetta anche alle lavoratrici madri con almeno due figli, di cui il più piccolo di età inferiore a 10 anni, ma solo per il 2024.
La richiesta di accesso al beneficio e il numero di figli devono essere comunicati direttamente al datore di lavoro.
Da gennaio, dunque, verrà meno l’agevolazione per le famiglie meno numerose, ma tra le ipotesi in campo c’è anche quella di una possibile estensione della misura anche alle lavoratrici madri con due figli.
L’altra ipotesi in discussione vede l’estensione del bonus alle lavoratrici autonome, rimaste escluse dall’agevolazione per il 2024 assieme alle lavoratrici domestiche e a quelle con rapporto a tempo determinato.
Esclusione che ha rappresentato una delle principali critiche alla misura, accusata di favorire per lo più donne con contratti stabili e stipendi già elevati.
Ad ogni modo, tutto dipenderà dalle risorse a disposizione per la prossima Manovra, che secondo le prime stime dovrebbe prevedere un intervento da 25 miliardi.
Nei prossimi giorni si avrà un quadro più completo, quando il MEF confermerà il Piano strutturale di bilancio di medio termine, il nuovo documento che l’Italia dovrà presentare alla Commissione Europea entro il 20 settembre e che dal prossimo anno potrebbe sostituire DEF e NADEF.
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