Bonus Sud: dubbi sull’applicazione dopo la proroga a dicembre

Francesco Rodorigo - Leggi e prassi

La decontribuzione Sud, l'agevolazione per favorire l'occupazione nelle regioni del Mezzogiorno, è stata prorogata fino al 31 dicembre 2024. Restano però alcuni dubbi sull'effettiva applicazione della misura

Bonus Sud: dubbi sull'applicazione dopo la proroga a dicembre

La Commissione Europea ha autorizzato la nuova proroga della misura Decontribuzione Sud, l’esonero contributivo in favore dei datori di lavoro che assumono nelle regioni del Sud Italia.

L’operatività della misura in scadenza a fine giugno è stata estesa fino alla fine dell’anno.

Sono emersi però dubbi in merito all’applicazione, per via della dicitura all’interno del documento UE, accompagnata dalla mancanza di ulteriori chiarimenti da parte del Governo o dalla Commissione.

Non è chiaro infatti se la proroga dell’agevolazione si applica solamente ai contratti già in essere al 30 giugno oppure anche a quelli stipulati dal 1° luglio.

Bonus Sud: dubbi sull’applicazione dopo la proroga a dicembre

Lo scorso 25 giugno è arrivato il via libera da parte della Commissione europea per la prosecuzione dell’agevolazione decontribuzione Sud fino alla fine dell’anno.

La misura era in scadenza a fine giugno, perché legata al periodo di applicazione del Quadro Temporaneo relativo alla guerra in Ucraina, in scadenza appunto il 30 giugno.

Questo perché il bonus Sud è una misura rientrante negli aiuti di Stato e pertanto per poter essere applicata necessita dell’autorizzazione da parte della Commissione UE.

Ebbene, la modifica temporanea approvata al Quadro concede il via libera all’applicazione fino al 31 dicembre 2024.

Nel comunicato ufficiale della Commissione si legge che l’Italia ha notificato le seguenti modifiche al regime esistente:

  • un aumento di bilancio di 2,9 miliardi di euro, che porta il bilancio complessivo da 11,4 miliardi a 14,3 miliardi di euro;
  • una proroga del periodo in cui si applica la riduzione dei contributi previdenziali fino al 31 dicembre 2024.

La Commissione ha evidenziato che la misura italiana, così come modificata, rimane necessaria, adeguata e proporzionata per porre rimedio al grave turbamento dell’economia di uno Stato membro, in linea con l’articolo 107, paragrafo 3, lettera b), del TFUE e con le condizioni stabilite nel quadro temporaneo di crisi e transizione.

Bonus Sud: solo per i contratti in essere al 30 giugno?

Successivamente, però, all’interno del documento si legge che in particolare gli aiuti saranno:

  • basati su un bilancio di previsione;
  • concessi fino al 30 giugno 2024.

Al paragrafo 3.3 del documento, relativo alla compatibilità delle modifiche con la normativa comunitaria, infatti, si legge:

“La proroga fino al 31 dicembre 2024 del periodo contributivo al quale si applica la riduzione dei contributi di sicurezza sociale (considerando 4, lettera a)) non altera il fatto che gli aiuti nell’ambito del regime di aiuti esistente saranno concessi entro il 30 giugno 2024, come indicato al considerando 4 della decisione nel caso SA.110596. Le modifiche notificate sono quindi conformi al punto 61, lettera c), del Quadro temporaneo di crisi e transizione.”

Da qui dunque sorge il dubbio sull’applicazione dell’esonero contributivo: tra chi interpreta la proroga come applicabile ai soli contratti già in essere al 30 giugno e chi invece, anche sulla base del successivo paragrafo 4 riportato di seguito, come una proroga piena, quindi anche per i nuovi contratti dal 1° luglio.

“La Commissione ha pertanto deciso di non sollevare obiezioni al regime, come modificato, in quanto compatibile con il mercato interno ai sensi dell’articolo 107, paragrafo 3, lettera b), del trattato sul funzionamento dell’Unione europea.”

Da parte delle istituzioni, nazionali o europee, non è arrivata alcuna delucidazione in questo senso e si attendono quindi dei chiarimenti.

Bonus Sud: come funziona la decontribuzione per le assunzioni

La Decontribuzione Sud, introdotta dalla Legge di Bilancio del 2021, attualmente prevede un esonero contributivo del 30 per cento nei confronti dei datori di lavoro con sede in una delle regioni del Sud Italia.

L’agevolazione, in teoria in vigore fino al 2029, riconosce l’esonero contributivo per tutti i rapporti di lavoro dipendente ad esclusione del settore agricolo, finanziario e dei contratti di lavoro domestico con i seguenti massimali:

  • 30 per cento fino al 31 dicembre 2025;
  • 20 per cento per il 2026 e il 2027;
  • 10 per cento per il 2028 e il 2029.

Come sottolineato dal Ministero del Lavoro, però, in questi 6 mesi si provvederà a mettere a punto una revisione organica della Decontribuzione Sud, sempre più orientata agli investimenti.

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