Bonus INPS per i giovani agricoltori cancellato a partire dal 1° gennaio 2024. Non c'è solo l'esenzione IRPEF tra i temi alla base della protesta dei trattori, ma anche il venir meno dell'esonero contributivo per gli under 40, non prorogato dalla Legge di Bilancio
Stop al bonus INPS per i giovani agricoltori nel 2024.
Alla base della protesta dei trattori non c’è solo il tema dell’esenzione IRPEF sui redditi dominicali e agrari, ma anche il venir meno di un’ulteriore agevolazione per il settore che, negli ultimi anni, ha incentivato le attività di under 40.
Si tratta dell’esonero contributivo per coltivatori diretti e imprenditori agricoli professionali previsto a decorrere dal 2020 e fino al 31 dicembre 2023, per il quale la Legge di Bilancio 2024 non ha previsto la proroga anche per l’anno in corso.
Dal 1° gennaio si applicano quindi le regole generali in materia di previdenza agricola anche ai giovani iscritti alla gestione INPS, tenuti quindi a versare i contributi in misura piena.
Non solo esenzione IRPEF: stop nel 2024 anche al bonus INPS per i giovani agricoltori
La previsione del rinnovo, seppur tardivo, dell’esonero INPS per i giovani agricoltori è entrata tra le proposte avanzate da Coldiretti nel corso delle audizioni sulla conversione in legge del decreto Milleproroghe 2024.
Questo uno dei punti al centro anche della protesta degli agricoltori, ma a differenza dell’intesa con il Governo in merito al ripristino dell’esenzione IRPEF, sul fronte del bonus per gli under 40 iscritti alla previdenza agricola non si segnalano per il momento aperture.
A introdurre l’agevolazione è stata la Legge di Bilancio 2020 e, successivamente, la misura è stata prorogata negli anni fino al 31 dicembre 2023. A beneficiarne i nuovi iscritti alla specifica gestione INPS, i quali per un periodo pari a due anni hanno potuto beneficiare dell’esonero del 100 per cento dei contributi dovuti per l’assicurazione generale obbligatoria per l’invalidità, la vecchiaia ed i superstiti (IVS).
Alla base del bonus INPS la necessità di favorire l’imprenditoria giovanile e incentivare l’ingresso dei giovani nel settore dell’agricoltura.
La mancata proroga in Legge di Bilancio 2024 comporta, conseguentemente, che per le iscrizioni avvenute a decorrere dal 1° gennaio i contributi INPS saranno dovuti in misura piena, senza la possibilità di beneficiare di alcuna forma di sgravio.
Contributi INPS in misura piena dal 1° gennaio 2024 per i giovani agricoltori
La Legge di Bilancio 2024 ha destinato poco più di 110 milioni di euro alle politiche agricole, settore che si colloca al penultimo posto tra quelli destinatari della quota maggioritaria di risorse.
La mancata riproposizione di agevolazioni che negli ultimi anni hanno contribuito a supportare un settore caratterizzato da diverse problematiche, climatiche ma anche legate al tema della concorrenza estera, si riflette inevitabilmente anche sui prezzi per i consumatori finali.
Per quel che riguarda il bonus INPS non riconosciuto ai neo iscritti alla previdenza agricola a decorrere dal mese di gennaio, entra in campo anche il problema della perdita di attrattività del settore per i più giovani e, di conseguenza, le difficoltà nel ricambio generazionale di molte aziende che rischiano quindi la chiusura.
Venuto meno l’esonero dai contributi IVS per giovani coltivatori diretti e imprenditori agricoli professionali, sul fronte pratico a partire dall’anno appena iniziato si applicherà in ogni caso l’aliquota ordinaria del 24 per cento al reddito convenzionale determinato annualmente, sul quale si resta in attesa della consueta circolare INPS.
Un ulteriore aggravio di costi sul quale, a differenza di quanto previsto per l’esenzione IRPEF sui redditi dominicali e agrari, non sono state per il momento annunciate novità da parte del Governo.
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