Assegno unico, pronti i primi dati relativi ai percettori del reddito di cittadinanza: nell'Osservatorio INPS pubblicato il 6 ottobre 2022 il focus sugli importi: in media l'integrazione riconosciuta è pari a 167 euro. Sale intanto a 7,6 miliardi l'importo complessivamente riconosciuto da marzo ad agosto.
Assegno unico e reddito di cittadinanza: l’integrazione riconosciuta è pari ad un importo medio di 167 euro.
A fornire i primi dati sull’impatto dell’assegno unico per i nuclei percettori del reddito di cittadinanza è l’Osservatorio INPS pubblicato il 6 ottobre 2022.
Nello studio statistico pubblicato periodicamente dall’Istituto trovano quindi spazio i primi dati relativi alla misura riconosciuta dal 1° marzo anche a chi percepisce il sussidio INPS.
Per questa fetta di destinatari dell’assegno unico sono stati erogati in tutto 335,6 milioni di euro in relazione a 554 mila figli al mese. In totale invece l’assegno unico ha comportato un impegno di 7,6 miliardi di euro fino al mese di agosto 2022.
Assegno unico e reddito di cittadinanza, qual è l’importo? I dati INPS: 167 euro in media
Per i percettori del reddito di cittadinanza l’assegno unico è calcolato sottraendo dall’importo teorico spettante la quota del reddito relativo al figlio o ai figli che compongono il nucleo familiare.
L’individuazione dei nuclei familiari beneficiari è effettuata d’ufficio dall’INPS.
Non è quindi necessario presentare domanda INPS, ma la somma è riconosciuta in automatico insieme al beneficio mensile del reddito di cittadinanza, salvo i casi in cui si rende necessaria la presentazione del modello RdC Com-AU.
Al netto delle indicazioni operative specifiche, è interessante soffermarsi sui primi dati forniti dall’INPS con l’Osservatorio pubblicato il 6 ottobre 2022, il primo che racchiude le informazioni sugli importi e sui beneficiari.
Il report relativo ai dati dell’assegno unico erogato da marzo ad agosto 2022 mostra che in media l’integrazione riconosciuta sul reddito di cittadinanza è pari a 167 euro mensili d’importo, in relazione a 1,65 figli. L’importo per ciascun figlio è invece pari a 101 euro in media.
Rispetto alla generalità dei dati forniti, emerge una differenza rispetto ai pagamenti di agosto: è al Nord che si sono concentrati gli importi più elevati dell’assegno unico, per un valore pari a 130 euro per figlio. Meno consistenti invece le integrazioni per i percettori del reddito di cittadinanza al Sud, dove l’importo medio per figlio è stato pari a 108 euro, con un minimo di 106 euro in Campania.
Un dato che, spiega l’INPS nell’Osservatorio:
“dipende essenzialmente dal sistema di calcolo dell’integrazione AUU su RdC, la quale risulta tanto più alta, quanto minore è il peso dei figli in termini di scala di equivalenza sulla misura del RdC: a parità di numero di figli infatti maggiore è l’importo del RdC, minore risulta la quota integrata di AUU.”
Questi alcuni degli elementi di rilievo forniti dall’INPS per valutare l’impatto dell’assegno unico per i nuclei familiari beneficiari del reddito di cittadinanza. Per il periodo da marzo ad agosto sono stati raggiunti dal beneficio 465 mila nuclei, per un totale di 786 mila figli.
Per l’assegno unico spesi 7,6 miliardi da marzo ad agosto 2022
Al focus specifico relativo ai percettori del reddito di cittadinanza è bene affiancare i dati complessivi della misura.
L’assegno unico per il periodo da marzo ad agosto 2022 ha raggiunto in totale 5,4 milioni di richiedenti e 8,7 milioni di figli beneficiari appartenenti a nuclei non percettori del reddito di cittadinanza, per una spesa pari a 7,3 miliardi di euro.
Circa il 46 per cento degli assegni corrisposti è relativo a beneficiari appartenenti a nuclei familiari con ISEE inferiore a 15.000 euro, mentre per il 20 per cento dei figli non è stata presentata alcuna attestazione ed è stato riconosciuto quindi l’importo minimo di 50 euro previsto per i minorenni.
Questo l’importo base dell’assegno unico per i minorenni, che sale fino a 175 euro se invece è presentato il modello ISEE e se il valore dello stesso non supera i 15.000 euro, al netto delle ulteriori maggiorazioni riconosciute.
Per quel che riguarda i dati relativi ai pagamenti di agosto, a livello territoriale è al Nord che si registra il maggior numero di figli raggiunti, pari al 47 per cento del totale, con importi medi più bassi.
Dato inverso invece al Sud: diminuiscono i beneficiari, che sono pari al 34 per cento del totale, ma sale l’importo mensile in relazione a livelli di ISEE che sono mediamente inferiori rispetto a quelli registrati nelle regioni del Nord.
Tradotto in numeri quindi è a Bolzano che si registra il valore minimo dell’importo, pari a 132 euro per figlio. In Calabria, invece, l’importo più elevato, pari a 166 euro.
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