Pubblicati i dati dell'osservatorio INPS sull'assegno unico aggiornati a novembre 2022. Dalla sua entrata in vigore sono state presentate 6,1 milioni di domande per un totale di 11,6 miliardi di euro erogati in favore di 9,5 milioni di figli beneficiari
L’osservatorio statistico dell’INPS sull’assegno unico e universale per i figli a carico, pubblicato dall’Istituto il 10 gennaio 2023, fornisce un quadro completo in relazione ai beneficiari e ai valori economici.
Dal monitoraggio delle domande presentate da marzo a novembre 2022 emerge che sono state presentate 6,1 milioni di richieste per una spesa totale di quasi 12 miliardi di euro e per 9,5 milioni di figli beneficiari.
Gli importi medi mensili sono risultati pari a 233 euro per richiedente e 146 euro per figlio.
Circa la metà degli assegni erogati è rivolta a nuclei non percettori del reddito di cittadinanza con ISEE inferiore ai 15.000 euro.
Assegno unico: nel 2022 erogati 12 miliardi di euro per un importo medio di 146 euro a figlio
Qual è stato l’impatto della misura dell’assegno unico e universale dalla sua introduzione, lo scorso marzo?
L’INPS dell’osservatorio statistico pubblicato il 10 gennaio 2023 fornisce un’analisi completa delle informazioni essenziali sui beneficiari dell’agevolazione e sui relativi valori economici.
L’assegno unico e universale è la prestazione INPS dedicata al sostegno delle famiglie con figli a carico, dal settimo mese di gravidanza fino ai 21 anni d’età (senza limiti per i figli con disabilità).
Come si legge anche nel comunicato stampa diffuso dall’Istituto, i dati aggiornati a novembre 2022 mostrano come, a fronte di circa 6,1 milioni di domande, siano stati erogati in totale 11,6 miliardi di euro per 9,5 milioni di figli beneficiari.
L’importo medio mensile nel periodo considerato è pari a 233 euro per richiedente, 146 euro per figlio. Per quanto riguarda la distribuzione per classe di ISEE, il 47 per cento dei figli beneficiari dell’assegno appartiene a nuclei con valore inferiore a 15.000 euro.
La maggior parte delle richieste è stata effettuata online direttamente dai cittadini, tramite o il Portale web dell’Istituto, oppure tramite i Patronati.
Febbraio risulta essere il mese con il numero maggiore di domande, questo perché i cittadini prima di inviare la richiesta hanno raccolto tutta la documentazione necessaria alla presentazione del modello ISEE, così da ricevere l’assegno con importo pieno.
A questo proposito si ricorda che il Modello ISEE 2023 va presentato entro la scadenza del 28 febbraio. Senza una DSU aggiornata, infatti, l’INPS erogherà solamente l’importo minimo. Inviando i valori aggiornati entro il 30 giugno 2023 sarà comunque possibile ricevere gli importi arretrati da marzo.
I dati relativi al 2022, infatti, mostrano come dal mese di luglio si sia registrata una drastica riduzione delle domande.
Assegno unico: 350.000 i nuclei che percepiscono anche il reddito di cittadinanza
L’osservatorio dell’INPS sull’assegno unico e universale contiene anche i dati relativi alla prestazione destinata ai nuclei percettori del reddito di cittadinanza.
Come mostrato nella tabella la misura ha raggiunto, in ciascun mese del periodo marzo/novembre 2022, circa 357.000 nuclei per 588.000 figli beneficiari al mese.
Per il calcolo dell’assegno è stato sottratto dall’importo spettante la quota di reddito di cittadinanza relativa ai figli. L’importo medio mensile è stato di 166 euro per nucleo familiare.
I nuclei beneficiari del RdC che, invece, hanno ricevuto almeno una mensilità della prestazione integrata dall’assegno unico sono 493.000, per circa 835.000 figli a carico e un importo medio di 101 euro ciascuno.
Assegno unico 2023: rinnovo automatico della domanda e pagamento delle maggiorazioni
Nel comunicato stampa del 10 gennaio, infine, l’INPS ricorda che per chi già riceve l’assegno unico, il pagamento proseguirà in automatico nel 2023 senza necessità di ripresentare la domanda.
I beneficiari dovranno solamente presentare il modello ISEE aggiornato al 2023 e modificare la domanda in caso di variazioni, come ad esempio una nuova nascita.
Potranno inviare la domanda attraverso i consueti canali INPS tutti coloro che intendono beneficiare della prestazione per la prima volta oppure non possiedono una richiesta in corso di validità.
Le mensilità di gennaio e febbraio 2023 saranno calcolate in base all’ISEE 2022 o in riferimento a quello 2023 se già presentato. In mancanza del modello ISEE aggiornato entro il 28 febbraio 2023, l’INPS erogherà l’assegno con l’importo minimo previsto dalla norma, cioè 50 euro per ogni figlio.
Le maggiorazioni previste dalla Legge di Bilancio 2023 saranno erogate a chi ne ha diritto a partire dalla mensilità di febbraio.
Articolo originale pubblicato su Informazione Fiscale qui: Assegno unico: nel 2022 erogati 12 miliardi di euro per un importo medio di 146 euro a figlio