Nel 2023 sono previste diverse agevolazioni contributive e fiscali per i datori di lavoro che assumono giovani con contratto di apprendistato di I livello. Vantaggi anche per le istituzioni formative e i lavoratori
Anche per il 2023 sono previste diverse agevolazioni contributive e fiscali per le imprese che avviano rapporti di lavoro tramite il contratto di apprendistato di I livello, per migliorare l’occupabilità dei giovani e ridurre i costi del lavoro.
Si tratta del contatto riservato ai giovani di età compresa tra i 15 e i 25 anni e inseriti all’interno di un percorso scolastico e/o formativo.
I bonus assunzione, in particolare gli esoneri contributivi, sono riassunti nella guida pubblicata da ANPAL Servizi il 10 marzo 2023.
Per il 2023 resta in vigore il criterio legato alle dimensioni dell’impresa (con più o meno di 9 dipendenti) per determinare l’aliquota imponibile per il calcolo della contribuzione da parte del datore di lavoro.
In caso di prosecuzione del rapporto in contratto subordinato, è previsto un esonero contributivo del 100 per cento per 3 anni nel limite di 3.000 euro annui.
Apprendistato di I livello: i bonus assunzione per le imprese nel 2023
L’ANPAL, l’Agenzia Nazionale per le Politiche Attive del Lavoro, ha pubblicato la guida dedicata a chi assume persone con un contratto di apprendistato di I livello, in particolare a tutte le agevolazioni contributive e fiscali per i datori di lavoro.
I bonus assunzione non si applicano solamente ai contratti a tempo indeterminato, ma sono previsti anche per le imprese che assumono lavoratori con contratti di apprendistato di I livello.
Questa tipologia di contratto è riservata ai giovani di età compresa tra i 15 e i 25 anni e inseriti all’interno di un percorso scolastico e/o formativo.
Anche per il 2023, con l’obiettivo di migliorare l’occupabilità dei giovani e sostenere l’impegno delle aziende, sono state garantite diverse misure che permettono di ridurre il costo del lavoro attraverso benefici di natura retributiva, contributiva e fiscale.
Come si legge nella guida, infatti, l’attivazione di un contratto di apprendistato di I livello comporta numerosi vantaggi per tutti i soggetti coinvolti:
- le aziende, che hanno la possibilità di formare nuove risorse in base alle proprie esigenze, mantenendo basso il costo del lavoro e assolvendo a un’importante responsabilità sociale verso i giovani;
- i giovani lavoratori, che hanno la possibilità di conseguire un titolo di studio e acquisire le abilità trasversali con un regolare contratto di lavoro;
- le istituzioni formative, che possono ridurre il mismatch tra offerta formativa e fabbisogni professionali garantendo più facilità di occupazione.
I contratti di apprendistato di I livello sono finalizzati al conseguimento di una qualifica o diploma professionale, del diploma di maturità e del certificato di specializzazione tecnica superiore.
Apprendistato di I livello: gli esoneri contributivi previsti per l’assunzione di giovani
Per il 2023, dunque, i datori di lavoro che assumono giovani mediante contratto di apprendistato di I livello potranno beneficiare di alcune agevolazioni.
Nello specifico, le imprese possono fruire degli incentivi previsti dal DL n. 150/2015 (art. 32) ed estesi alle annualità successive dalla Legge di Bilancio 2018.
Si tratta delle seguenti agevolazioni:
- esonero dell’1,31 per cento dal pagamento dei contributi della NASpI;
- cancellazione del contributo integrativo dello 0,30 per cento per i Fondi Interprofessionali;
- abolizione del contributo a carico del datore di lavoro, in caso di licenziamento dell’apprendista (cosiddetto ticket di licenziamento).
Per quanto riguarda la contribuzione a carico del datore di lavoro, nel 2023 continuano ad applicarsi le agevolazioni sulla base del requisito dimensionale dell’impresa.
La contribuzione per le imprese con meno di 9 dipendenti è prevista all’1,5 per cento per il primo anno, al 3 per cento per il secondo e al 5 per cento per il terzo anno.
Per le imprese con più di 9 dipendenti, invece, l’aliquota imponibile è pari al 5 per cento per tutta la durata dell’apprendistato.
Come specificato dal Ministero del Lavoro nell’interpello n. 22/2016, l’aliquota è calcolata sulla retribuzione effettivamente erogata all’apprendista.
L’aliquota contributiva a carico dell’apprendista, invece, è pari al 5,84 per cento della retribuzione imponibile, per tutto il periodo di formazione e per un anno dalla prosecuzione del rapporto di lavoro, al termine del periodo di apprendistato.
Inoltre, dal punto di vista fiscale, il costo degli apprendisti è escluso dalla base per il calcolo IRAP.
Infine, nel caso in cui il rapporto di lavoro dovesse proseguire e trasformarsi in contratto subordinato a tutele crescenti, i datori di lavoro possono beneficiare di un esonero contributivo totale (del 100 per cento) per tre anni, nel limite massimo di 3.000 euro annui.
Lo sgravio si applica per le assunzioni di allievi che, entro 6 mesi dal conseguimento del titolo di studio, abbiano svolto presso lo stesso datore di lavoro:
- attività di alternanza scuola lavoro per almeno il 30 per cento del monte ore totale previsto;
- periodi di apprendistato di I livello.
Queste, dunque, le agevolazioni per i datori di lavoro che intendono assumere giovani tramite contratti di apprendistato di I livello nel 2023.
Articolo originale pubblicato su Informazione Fiscale qui: Apprendistato di I livello: i bonus assunzione per le imprese nel 2023