Tagli alla scuola, in arrivo una Legge di Bilancio 2020 poco generosa con l'istruzione? Il dubbio nasce dagli indizi presenti nella naDEF, la nota di aggiornamento al DEF, che abbassa la quota da destinare all'istruzione rispetto al Documento di Economia e Finanza di aprile. Docenti in cattedra ed edifici sicuri: si punta solo all'essenziale.
Tagli alla scuola, è in arrivo una Legge di Bilancio 2020 poco generosa? Nonostante le rassicurazioni e i buoni propositi del nuovo governo, la spesa da destinare a docenti e studenti rischia di ridursi. Il ministro Lorenzo Fioramonti ha inaugurato la sua nomina con la promessa di destinare 3 miliardi in più all’istruzione.
Ma gli indizi della nota di aggiornamento al DEF, Documento di Economia e Finanza, approvata il 30 settembre portano nella direzione opposta, quella di una riduzione della spesa.
I fondi servirebbero, ma non ci sono. Il testo della naDEF conferma che non si può puntare in alto, ma c’è bisogno di assicurarsi l’essenziale, reclutare docenti e mettere in sicurezza gli edifici.
Tagli alla scuola, in arrivo una Legge di Bilancio 2020 poco generosa?
Dal Documento di Economia e Finanza alla nota di aggiornamento la quota del PIL da destinare alla scuola ha perso lo 0,1%, passando dal 3,5% al 3,4%. Si tratta di uno 0,1% che vale 1,8 miliardi di euro.
Il testo del 30 settembre 2019 anticipa la direzione della Legge di Bilancio 2020 a cui sta lavorando il nuovo governo. Questa variazione rispetto al documento approvato al aprile suggerisce che, sul fronte della scuola, c’è bisogno di fare economia.
E la situazione non è destinata a cambiare, anzi: nel 2035 si arriverebbe a un quota del 3%. Il dato è da mettere in relazione alle variazioni demografiche ma, in ogni caso, non indica una spinta verso l’alto per l’istruzione.
Tutte quello che c’è a disposizione per la scuola serve per assicurarsi i docenti in cattedra e la sicurezza degli edifici.
“Per stimolare una crescita duratura è fondamentale investire sulle nuove generazioni, garantendo a tutti la possibilità di svolgere un percorso di crescita professionale, sociale e culturale e creare le condizioni per il rientro di quanti hanno lasciato il Paese. Le dotazioni a favore della scuola pubblica verranno migliorate, anche da un punto di vista infrastrutturale. L’università e la ricerca verranno potenziate e il sistema di reclutamento verrà allineato ai migliori standard internazionali”.
Le linee programmatiche dedicate all’istruzione sono deboli, ma non potrebbero essere altrimenti: lo stesso ministro dell’Economia e delle Finanze, Roberto Gualtieri, ha dichiarato che i 3 miliardi in più servirebbero, ma non ci sono.
Tagli alla scuola? Si guarda all’essenziale, prima di tutto ai fondi per l’edilizia scolastica
Non si può volare alto, ma si deve intervenire sulle necessità: prima fra tutte l’esigenza di intervenire sulla sicurezza dell’edilizia scolastica.
Il XVII Rapporto Impararesicuri, pubblicato a fine settembre 2019 da CittadinanzAttiva, fa emergere dati allarmanti: nell’anno scolastico 2018/2019 ci sono stati 70 crolli, uno ogni tre giorni di scuola.
Anche il DEF approvato ad aprile si soffermava sulla fragilità degli edifici che ospitano docenti e studenti. Ma in maniera troppo marginale. Nella naDEF la questione trova più spazio.
Nel testo si legge:
“In tema di edilizia scolastica, a luglio sono stati firmati gli accordi tra il MIUR e la Banca Europea per gli Investimenti (BEI), la Banca di Sviluppo del Consiglio d’Europa (CEB) e la Cassa Depositi e Prestiti (CDP) che consentono lo stanziamento di 1,5 miliardi per interventi di ristrutturazione, messa in sicurezza, adeguamento alle norme antisismiche, efficientamento energetico e nuova costruzione di edifici scolastici.
Le risorse saranno erogate da CDP a Comuni, Province e Città Metropolitane tramite la concessione di mutui alle Regioni da parte di BEI e CEB (1.255 milioni erogati da BEI e 300 milioni da CEB).”.
Stando ai dati del rapporto, dei 40.151 edifici scolastici diffusi su tutto il territorio, solo un quarto delle scuole, il 26%, ha l’agibilità/abitabilità.
La NaDEF ricorda che tra il 2019 e il 2033 sono previsti 1.410 milioni per la messa in sicurezza e l’adeguamento anti-incendio degli edifici scolastici e 1.020 milioni per l’adeguamento delle strutture per rischio sismico.
Ma il rapporto ImpararreSicuri mette in guardia: il sistema dei fondi per l’edilizia scolastica è così complesso, articolato e disorganico che rischia di essere inaccessibile.
Articolo originale pubblicato su Informazione Fiscale qui: Tagli alla scuola, in arrivo una Legge di Bilancio 2020 poco generosa?