L'ANCE propone, per il futuro, un superbonus a due aliquote: al 70 per cento per tutti e al 100 per cento per i soggetti incapienti. Tra le proposte anche i mutui green con garanzia dello Stato per le spese fuori dall'agevolazione
Come sarà il superbonus nel futuro? Alcune proposte sulle modifiche alla maxi detrazione introdotta dal decreto Rilancio sono arrivate dall’ANCE, l’Associazione Nazionale Costruttori Edili.
Ad anticiparle è Il Sole 24 Ore. L’associazione di categoria suggerisce l’introduzione di una doppia aliquota: al 70 per cento per la generalità dei soggetti e al 100 per cento esclusivamente per i contribuenti incapienti.
Visti i costi dell’agevolazione per miglioramento energetico e sismico sono necessari interventi mirati. L’ANCE propone di recuperare la cessione del credito e lo sconto in fattura per lavori che interessano interi edifici.
Viene infine suggerita la predisposizione di un fondo di garanzia statale per mutui relativi alla parte di spese che non rientrano nell’agevolazione.
Superbonus, l’ANCE propone una doppia aliquota: al 100 per cento solo per gli incapienti
Il futuro del superbonus è ancora incerto. I costi dell’agevolazione prevista dal decreto Rilancio pesano sulle casse statali e hanno portato il Governo a ridimensionare la portata dell’agevolazione, così come la platea dei beneficiari.
Dopo la riduzione delle aliquote prevista dal decreto Aiuti quater, un’ulteriore stretta è arrivata con il decreto Cessioni e la rispettiva legge di conversione parlamentare.
La norma prevede, tra le modifiche più rilevanti, il divieto di cessione del credito e di sconto in fattura per il superbonus e per gli altri bonus edilizi con alcune eccezioni: tra queste il cosiddetto bonus barriere e gli interventi realizzati da particolari categorie di contribuenti.
Mentre si avvicinano le ultime scadenze del 2023, quella del 30 settembre per gli interventi su villette e unifamiliari e quella del 31 dicembre per i lavori sui condomini con aliquota al 90 per cento, si guarda al futuro dell’agevolazione.
In merito, alcune proposte dell’ANCE sono state anticipate da Il Sole 24 Ore.
In linea generale i suggerimenti muovono dalla necessità di ridimensionare l’agevolazione, rendendola maggiormente “mirata”, e renderla strutturale nel tempo (e sostenibile per le casse dello Stato).
Una delle proposte è quindi quella di introdurre due diverse aliquote:
- 70 per cento, per la generalità dei beneficiari;
- 100 per cento, per i soli contribuenti privi di capienza fiscale, ovvero i soggetti con reddito non superiore a 15mila euro (sulla base del calcolo del quoziente familiare).
La condizione di questi ultimi, infatti, resta un nodo da sciogliere soprattutto nel caso di interventi sui condomini, che devono essere affrontati da tutti i condomini.
L’ANCE suggerisce, inoltre, di prevedere interventi di riqualificazione sismica ed energetica per interi edifici, ripristinando la cessione del credito e lo sconto in fattura.
Potrebbe essere prevista la possibilità di mutui green, con garanzia dello Stato, in relazione alla parte di spesa che non rientra nell’agevolazione. Per le unifamiliari rimarrebbe il vincolo della destinazione ad abitazione principale dell’immobile oggetto dell’intervento.
In ultimo potrebbe essere permesso al contribuente di scegliere il periodo di fruizione della detrazione, optando per l’agevolazione in 5, 10 o 20 anni.
Nel complesso le misure richiederebbero circa 20 miliardi di euro all’anno.
Superbonus, il nodo dei crediti incagliati
Oltre al futuro del superbonus, l’ANCE ha posto l’accento sulla necessità di risoluzione della questione dei crediti incagliati.
Negli ultimi mesi non sono state registrate novità sostanziali rispetto al periodo precedente.
Come reso noto dalla sottosegretaria al MEF, Lucia Albano, nell’interrogazione a risposta immediata che si è tenuta il 19 luglio 2023 presso la Commissione Finanze della Camera, le banche che hanno ripreso l’acquisto delle somme sono ancora un numero estremamente limitato.
Aumenta il numero di piattaforme online per favorire l’incontro tra domanda e offerta ma la portata complessiva non è sufficiente a far fronte alla mole di somme bloccate nei cassetti fiscali di contribuenti e imprese.
Nessuna novità sulla piattaforma veicolo affidata ad Enel X e sostenuta dal Governo come risposta non normativa alla questione.
In attesa di soluzioni per le questioni aperte del passato dell’agevolazione, la Camera ha approvato, il 18 luglio scorso, una mozione sull’emergenza abitativa, che recepisce alcune proposte ANCE.
Tra i punti sui quali viene impegnato il Governo c’è quello di:
“adottare iniziative di competenza volte a rivedere le agevolazioni fiscali sulla casa e i bonus sul recupero edilizio e sull’efficienza energetica, riportando l’agevolazione maggiormente nell’alveo della necessità di ammodernamento, efficientamento e valorizzazione del patrimonio immobiliare esistente, tenendo conto, parallelamente, della questione economica e selezionando i potenziali beneficiari, soprattutto potenziando gli interventi con una capacità di incidere profondamente sul patrimonio immobiliare esistente, come, ad esempio, il sisma-bonus acquisti integrato con l’efficienza energetica, che consente di agevolare la vendita di abitazioni soggette a una integrale ricostruzione e massimizzare il risultato in termini di risparmio di consumi, favorendo i nuclei familiari meno abbienti sulla scia di quanto già fatto con l’introduzione del quoziente familiare e calibrando le agevolazioni edilizie su chi ha più difficoltà economiche e non può accedere ad interventi spesso molto onerosi.”
Se da un lato la ricerca di un equilibrio sulla questione dei bonus finalizzati al miglioramento sismico ed energetico degli edifici, le soluzioni sono necessarie per raggiungere gli obiettivi stabiliti dall’Europa.
Articolo originale pubblicato su Informazione Fiscale qui: Superbonus, l’ANCE propone una doppia aliquota: al 100 per cento solo per gli incapienti