Sospensione scadenze contributive del professionista in malattia: interviene la Ministra del Lavoro

Emanuele Muzzi - Leggi e prassi

Rispondendo ad un'interrogazione tenutasi alla Camera l'8 gennaio, la Ministra del Lavoro Calderone ha sottolineato che un'eventuale sospensione delle scadenze contributive del professionista in malattia presenterebbe diverse criticità

Sospensione scadenze contributive del professionista in malattia: interviene la Ministra del Lavoro

Sospensione delle scadenze contributive del professionista in malattia: quali sono le criticità?

Nella giornata di mercoledì 8 gennaio la Ministra del Lavoro e delle Politiche Sociali Marina Elvira Calderone è intervenuta durante un’interrogazione parlamentare riguardo il tema dell’estensione della sospensione anche per i termini relativi agli adempimenti contributivi dei liberi professionisti in caso di malattia.

La sospensione è attualmente già prevista per quanto riguarda gli adempimenti tributari, tuttavia la Ministra del Lavoro ha affermato che un’eventuale estensione all’ambito contributivo comporterebbe diverse problematiche.

Sospensione scadenze contributive del professionista in malattia: interviene la Ministra del Lavoro

Durante l’interrogazione a riposta immediata tenutasi alla Camera dei Deputati l’8 gennaio è stato chiesto alla Ministra del Lavoro quali siano i motivi per i quali non è ancora stata introdotta l’estensione della sospensione dei termini anche agli adempimenti contributivi, oltre che a quelli tributari, del professionista in malattia.

Il provvedimento infatti era stato proposto come emendamento alla Legge di Bilancio 2025, tuttavia non è stato accolto.

Attualmente la norma che regola la disciplina in materia è la Legge di Bilancio 2022, nei commi da 927 a 948 dell’articolo 1.

Nello specifico, i commi in questione stabiliscono i principi fondamentali che regolano la sospensione della decorrenza di termini relativi alle scadenze tributarie a carico del libero professionista:

  • in caso di malattia;

oppure

  • in casi di infortunio avvenuto per causa violenta in occasione di lavoro, da cui sia derivata la morte o un’inabilità permanente al lavoro, assoluta o parziale, ovvero un’inabilità temporanea assoluta che importi l’astensione dal lavoro per più di 3 giorni.

Secondo la Ministra del Lavoro l’attuazione della norma per come era stata proposta nell’emendamento sopracitato avrebbe presentato diverse criticità, nonostante la natura condivisibile dell’intento.

La prima problematica riscontrata riguarderebbe l’individuazione precisa dei termini iniziali e finali di sospensione delle scadenze contributive, in quanto questa dovrebbe sospendere anche i termini di prescrizione e di decadenza per tutto il periodo di malattia

In secondo luogo, il mancato versamento dei contributi dovuto alla sospensione avrebbe un impatto negativo sulla valorizzazione dei periodi contributivi e assicurativi, danneggiando il futuro accesso alla pensione e alle prestazioni a sostegno del reddito.

Sospensione scadenze contributive del professionista in malattia: le altre criticità evidenziate dalla Ministra del Lavoro

Tra le altre criticità evidenziate nell’interrogazione a risposta immediata riguardo la sospensione delle scadenze contributive dei professionisti in malattia, la Ministra del Lavoro ha sottolineato altri due aspetti.

In primo luogo, la sospensione degli adempimenti richiederebbe un apposito sistema dedicato al singolo individuo, affinché la documentazione sanitaria necessaria sia gestita adeguatamente.

Inoltre, sempre in merito a questo punto, qualora la trasmissione delle informazioni che attestino la condizione di impedimento dell’attività lavorativa avvenisse in modalità differenti da quelle già previste, sarebbe necessario un’ulteriore regolamentazione sul trattamento dei dati.

Infine, la Ministra ha sottolineato che la sospensione delle scadenze contributive potrebbe avere un impatto negativo anche sulla verifica della regolarità contributiva, che, poiché si basa su termini specifici, vedrebbe un’alterazione che porterebbe ad uno stato di incertezza giuridica.

Sospensione scadenze, l’INT chiede un tavolo di confronto

In seguito all’intervento della Ministra del Lavoro sul tema si è espresso anche il presidente dell’Istituto Nazionale Tributaristi (INT) e vice presidente vicario di Confassociaioni Riccardo Alemanno, il quale ha sottolineato che la norma attualmente in vigore discrimina tutti i professionisti di cui alla legge n. 4/2013.

Nella lettera inviata alla Ministra, Alemanno infatti scrive che un’eventuale modifica della norma in vigore “eliminerebbe la discriminazione ponendo giustamente sullo stesso piano, nella tutela in caso di malattia, infortunio, maternità a rischio o malattia dei figli minori, tutte le professioniste e i professionisti della nostra Nazione”.

Infatti i professionisti individuati dalla legge n. 4/2013, ovvero coloro che non hanno un ordine ma fanno riferimento al sistema delle associazioni professionali non beneficiano di quanto previsto dalla Legge di Bilancio 2022.

Per garantire quindi lo stesso trattamento per tutti i professionisti, il presidente dell’INT ha chiesto un tavolo di confronto alla Ministra Calderone.

Resoconto stenografico dell’intervento della Ministra del Lavoro durante la seduta tenutasi alla Camera l’8 gennaio 2025
Scarica qui il resoconto stenografico

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