Anche per l'invio dei dati al Sistema Tessera Sanitaria oltre la scadenza è possibile seguire la strada del ravvedimento operoso. Non è applicabile, però, il cumulo giuridico. Ogni comunicazione omessa, tardiva o errata prevede una sanzione di 100 euro: i chiarimenti arrivano dall'Agenzia delle Entrate
La strada del ravvedimento operoso è percorribile anche in caso di invio dei dati al Sistema Tessera Sanitaria oltre la scadenza: per ogni comunicazione omessa, tardiva o errata è prevista una sanzione in misura piena di 100 euro fino a un massimo di 50.000 euro, inaccessibile il cumulo giuridico.
Le regole da seguire, in caso di violazioni, sono state riepilogate dall’Agenzia delle Entrate con la risoluzione numero 22 del 2022.
Sistema Tessera Sanitaria, invio dei dati oltre la scadenza: via libera al ravvedimento operoso
Gli operatori che hanno l’obbligo di inviare i dati al Sistema Tessera Sanitaria per l’elaborazione della dichiarazione dei redditi precompilata e procedono alla trasmissione delle informazioni oltre la scadenza possono avvalersi del ravvedimento operoso, che permette di ridurre le sanzioni da pagare.
In linea generale è dovuta una sanzione di 100 euro per ogni invio omesso, tardivo o errato fino a un massimo di 50.000 euro.
Le somme dovute si riducono a un terzo con un massimo di 20.000 euro se si procede correttamente entro sessanta giorni dal termine previsto.
Nessuna sanzione viene applicata, però, in caso di errori se le informazioni corrette vengono trasmesse entro cinque giorni:
- dalla scadenza ordinaria;
- dalla segnalazione da parte dell’Agenzia delle Entrate.
Come indicato dal’Agenzia delle Entrate nella risoluzione numero 22 del 2022, le percentuali di riduzioni previste dell’articolo 13 del decreto legislativo numero 472 del 1997 che regola il ravvedimento operoso devono essere applicate alla sanzione ordinaria ridotta a un terzo con un massimo di euro 20.000 nel caso in cui la comunicazione sia correttamente trasmessa entro 60 giorni dal termine ordinario.
Sistema Tessera Sanitaria, invio dei dati oltre la scadenza: le regole da seguire
Considerando le regole appena evidenziate, i soggetti obbligati che non hanno rispettato i tempi per l’invio dei dati al Sistema Tessera Sanitaria e devono mettersi in regola tramite il ravvedimento operoso devono effettuare il versamento utilizzando il modello F24 e specificando il codice tributo 8912 “Sanzioni pecuniarie relative all’anagrafe tributaria al codice fiscale alle imposte sui redditi alle imposte sostitutive all’IRAP e all’IVA”.
Per una panoramica completa sulle regole da seguire, in vista delle prossime scadenze semestrali in calendario, è necessario ribadire quanto già chiarito dall’Agenzia delle Entrate: le sanzioni pari a 100 euro, se considerate in misura piena, si applicano a ogni singolo documento di spesa e non è possibile applicare il cosiddetto cumulo giuridico.
Non è previsto, quindi, in questo caso il meccanismo che permette di versare un’unica sanzione calcolata secondo le regole dell’articolo 12 del decreto legislativo n. 472 del 1997.
Il testo della risoluzione numero 22 del 2022, infatti, chiarisce:
“Al fine di perseguire una risposta punitiva adeguata e congrua, si è dell’avviso che il concetto di comunicazione contenuto nella norma sanzionatoria si riferisca ad ogni singolo documento di spesa errato, omesso, o tardivamente inviato al Sistema tessera sanitaria, a nulla rilevando il mezzo di trasmissione (uno o plurimi file), o il numero di soggetti cui i documenti si riferiscono. Una diversa lettura non consentirebbe, infatti, di ottenere l’effetto dissuasivo prospettato nella relazione illustrativa”.
Tutti i dettagli sono contenuti nel testo integrale del documento dell’Agenzia delle Entrate.
Articolo originale pubblicato su Informazione Fiscale qui: Sistema Tessera Sanitaria, invio dei dati oltre la scadenza: ok al ravvedimento operoso