Saldo e stralcio dei contributi per i professionisti subordinato all'autorizzazione della Cassa privata di appartenenza. A disporlo è una comunicazione che l'AdER sta inviando agli enti di previdenza privati, in primis ENPAB e CNPADC.
Saldo e stralcio dei contributi per i professionisti subordinato all’autorizzazione della Cassa.
È questa l’ultima novità che l’AdER sta comunicando agli enti privati di previdenza dei professionisti. Tra le prime a ricevere una risposta ufficiale in merito al saldo e stralcio delle cartelle relative ai contributi non versati dai professionisti è stata la Cassa dei biologi, l’ENPAB, seguita dalla Cassa dei commercialisti.
Il rischio che l’accesso al saldo e stralcio potesse avere effetti negativi per gli enti di previdenza privati dei professionisti era stato sottolineato già in sede di approvazione della Legge di Bilancio 2019.
Successivamente, era stata la Cassa Forense a farsi portabandiera della contrarietà degli enti di previdenza dei professionisti.
La questione sembra ora essere arrivata ad una prima conclusione ufficiale: per il saldo e stralcio delle cartelle la cancellazione del debito non sarà automatica, ma il via libera definitivo spetterà alla singola Cassa di previdenza.
Saldo e stralcio contributi, per i professionisti deciderà la Cassa
A spiegare i perché della necessità che il saldo e stralcio venga autorizzato dalla singola Cassa di previdenza è l’ENPAB, con il comunicato in cui dà conto della risposta ricevuta dall’Agenzia delle Entrate Riscossione.
La Legge di Bilancio 2019 ha disposto l’estensione anche alle cartelle relative all’omesso versamento dei contributi dovuti dagli iscritti alle casse di previdenza private la cancellazione parziale dei debiti per i contribuenti in difficoltà economica.
Sono esclusi i debiti contributivi richiesti a seguito di accertamento. Ed è proprio per questo che l’Agenzia delle Entrate Riscossione non potrà procedere autonomamente alla cancellazione del debito.
La definitività dell’accertamento per i crediti contributivi previdenziali, per quel che concerne le Casse di previdenza private, deve necessariamente essere verificata dall’ente di riferimento, così come spiegato dalla Cassa dei biologi.
L’Agenzia delle Entrate Riscossione ha ritenuto fondate le osservazioni sollevate dall’ENPAB e sta procedendo all’invio di apposita comunicazione a tutti gli enti privati di previdenza interessati dal saldo e stralcio dei contributi, cioè che avevano affidato all’ex Equitalia l’onere di riscossione.
Alle Casse i nominativi dei professionisti che faranno domanda di saldo e stralcio
Così come riportato dal Sole24Ore in un articolo pubblicato il 20 febbraio, l’Agenzia delle Entrate Riscossione invierà alle Casse di previdenza dei professionisti i nominativi dei professionisti che faranno domanda di saldo e stralcio delle cartelle.
Il tutto per garantire la verifica puntuale della possibilità di accesso alla misura che, ricordiamo, si rivolge a chi è in difficoltà economica e presenta un ISEE di valore non superiore a 20.000 euro.
Non sono certo superate le criticità evidenziate dagli enti di previdenza privati in merito agli effetti negativi della misura. Consentire ai professionisti di pagare i debiti contributivi in misura ridotta (dal 16% al 35% in base al valore dell’ISEE presentato) presenta due problematiche.
La prima riguarda il buco di entrate che rischia di compromettere l’autonomia degli enti di previdenza privati. Sul tema era stata la Cassa Forense a ricordare quanto stabilito dalla Corte Costituzionale con la sentenza n. 7 dell’11 gennaio 2017, ovvero il principio dell’autonomia finanziaria degli enti che aveva dichiarato illegittimo il prelievo introdotto in nome della spendig review.
La seconda invece riguarda le disparità che potrebbero crearsi all’atto di liquidazione delle pensioni. La posizione della Cassa Forense in merito era stata chiara: in caso di buchi contributivi, gli avvocati beneficiari del saldo e stralcio dovranno fare i conti con una pensione più bassa.
Non da ultimo poi è bene ricordare che non tutti i professionisti potranno aderire al saldo e stralcio. Ne saranno esclusi ad esempio i consulenti del lavoro, in quanto l’Enpacl non ha affidato il compito della riscossione all’allora Equitalia.
Una diatriba per la quale ad essere nel limbo sono i professionisti che presenteranno domanda: per sapere se potranno beneficiare del saldo e stralcio, dovranno attendere fino al 31 ottobre quando l’AdER comunicherà l’accoglimento o il diniego di accesso alla misura.
In caso di mancato accoglimento, il debito verrà dirottato verso la rottamazione ter, con il pagamento integrale della quota capitale e con lo stralcio soltanto di sanzioni ed interessi.
Articolo originale pubblicato su Informazione Fiscale qui: Saldo e stralcio contributi, per i professionisti deciderà la Cassa