Pensioni minime: quanto aumentano nel 2025?

Francesco Rodorigo - Pensioni

Nel 2025 le pensioni minime aumenteranno di 3 euro. Confermato per il prossimo anno l'incremento del 2,2 per cento. Come cambia la rivalutazione degli importi?

Pensioni minime: quanto aumentano nel 2025?

Nel 2025 le pensioni pensioni minime aumenteranno del 2,2 per cento, che tradotto significa circa 3 euro in più al mese.

Il disegno della prossima Legge di Bilancio conferma la rivalutazione straordinaria la quale però sarà del 2,2 per cento nel 2025 e dell’1,3 per cento nel 2026 (è stata del 2,7 per cento nel 2024). In assenza l’importo minimo attuale si sarebbe ridotto.

Novità anche per la rivalutazione annuale degli importi, che dal 2025 tornerà ad essere piena. Nessun taglio dunque per gli assegni oltre 4 volte il minimo INPS.

Pensioni minime: quanto aumentano nel 2025?

Nel 2025 sono diverse le novità in arrivo per le pensioni. Il disegno di Legge di Bilancio approvato dal Consiglio dei Ministri il 15 ottobre prevede una serie di interventi a partire dalla conferma anche per il prossimo anno degli strumenti per il pensionamento anticipato: Quota 103, Opzione Donna e Ape Sociale.

Misure che saranno confermate con gli stessi requisiti restrittivi già in vigore nel 2024.

Come dichiarato dal Ministro Giorgetti nella conferenza stampa di presentazione del DDL Bilancio ci sarà anche l’aumento per le pensioni minime, anche se meno corposo di quanti previsto inizialmente.

Oltre alla rivalutazione annuale, infatti, i pensionati e le pensionate che ricevono il trattamento minimo dell’INPS riceveranno anche l’ulteriore aumento introdotto nel 2023 per contrastare l’inflazione, il quale però non sarà pari al 2,7 per cento come per il 2024 ma al 2,2 per cento. Percentuale che nel 2026 scenderò ulteriormente all’1,3 per cento.

Se già la rivalutazione avrebbe garantito un mini aumento dell’assegno, con la rivalutazione del 2 per cento l’importo riconosciuto sarà ancora minore: circa 3 euro in più.

Attualmente il minimo INPS vale circa 614 euro (considerando l’aumento del 2,7 per cento) e con l’aumento si attesterà sui 617 euro mensili, ancora meno dei circa 625 prospettati e ben lontani dai 1.000 euro obiettivo di punta di Forza Italia.

Va comunque sottolineato che in assenza della rivalutazione straordinaria i pensionati si sarebbero trovati di fronte ad una diminuzione dell’importo minimo nel 2025. Questo perché le pensioni minime partono da 598,61 euro e tenendo quindi conto del solo adeguamento all’inflazione dell’1 per cento (senza ulteriore rivalutazione), il valore dell’assegno sarebbe stato pari a 604 euro.

La discussione sarà riaperta sicuramente in Parlamento nel corso dell’iter del testo, ma molto dipenderà dalle effettive risorse economiche a disposizione. Con l’ufficialità della Manovra 2025 pensionati e pensione potranno conoscere l’effettivo importo della pensione minima per il 2025.

Pensioni: come cambia la rivalutazione degli assegni?

A cambiare il prossimo anno sarà anche il meccanismo di indicizzazione degli assegni per l’adeguamento all’inflazione.

Si tratta della rivalutazione (perequazione automatica) che viene effettuata ogni anno per adeguare gli importi degli assegni pensionistici all’inflazione.

Come previsto dal DDL Bilancio 2025 non ci saranno tagli come invece accaduto nei due anni passati. La rivalutazione annuale, infatti, tornerà ad essere piena e, a meno di cambiamenti inseriti all’ultimo nel testo, dovrebbe ricominciare a seguire il vecchio sistema previsto dalla legge n. 388/2000 organizzato su tre fasce di reddito:

  • 100 per cento per i trattamenti fino a 4 volte il trattamento minimo;
  • 90 per cento per quelli fino a 5 volte il minimo;
  • 75 per cento per quelli superiori a 6 volte il minimo.

Sarà quindi abbandonato il meccanismo a 6 fasce in vigore nel 2023 e nel 2024 che ha previsto una rivalutazione minore al crescere dell’assegno pensionistico come indicato nella tabella.

Fasce trattamenti complessiviPercentuale indice perequazione da attribuireAumento delImporto
Fino a 4 volte il trattamento minimo (TM) 100 5,4 per cento fino a 2.271,76
Fino a 5 volte il TM 85 4,5 per cento da 2.271,77 e fino a 2.839,70
Fino a 6 volte il TM 53 2,8 per cento da 2.839,71 e fino a 3.407,64
Fino a 8 volte il TM 47 2,5 per cento da 3.407,65 e fino a 4.543,52
Fino a 10 volte il TM 37 1,9 per cento da 4.543,53 e fino a 5.679,40
Oltre 10 volte il TM 22 1,1 per cento oltre 5.679,40

Pertanto non ci sarà alcuna penalizzazione per gli assegni oltre 4 volte il minimo INPS.

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