Il 31 marzo scorso il Ministro Orlando ha firmato le nuove linee guida che le pubbliche amministrazioni dovranno seguire in ottemperanza dei nuovi e più stringenti obiettivi di collaborazione con il mondo del terzo settore.
Il Ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali lo scorso 31 marzo ha firmato un nuovo decreto con il quale ha stabilito una serie di linee guida che le pubbliche amministrazioni dovranno rispettare al fine di strutturare un rapporto di collaborazione con gli enti del terzo settore.
Vi è sempre stato un buon rapporto tra Pubblica Amministrazione e mondo del no profit, in quanto i valori e gli obiettivi che le associazioni si prefiggono sono direttamente correlati agli intenti che fondano l’esistenza degli organi della pubblica amministrazione, entrambe le entità lavorano infatti per scopi sociali e solidali, al fine di compiere attività di pubblico interesse ed a favore della collettività.
Il codice del terzo settore ha però rinforzato tale legame, stabilendo attraverso alcuni articoli specifici una nuova visione prospettica di collaborazione e coprogettazione.
Rapporti tra PA e Terzo settore: arrivano le linee guida
L’intento del legislatore di convogliare all’interno del nuovo CTS una nuova linea strategica di cooperazione tra PA e Terzo settore risponde in realtà all’esigenza di schematizzare, e rendere ancor più chiaro e strutturato un legame che è in realtà intrinseco e sempre esistito, creato dalla condivisione di obiettivi comuni e complementari.
L’art. 55 del d.lgs 117/2017 richiama preliminarmente i principi fondanti il coinvolgimento degli ETS da parte della PA, di seguito elencati:
- principio di sussidiarietà;
- Principio di cooperazione;
- principio di efficacia ed efficienza;
- principio di economicità;
- principio di omogeneità;
- principio di copertura finanziaria e patrimoniale, responsabilità ed unicità dell’amministrazione,autonomia organizzativa e regolamentare.
“Le amministrazioni pubbliche nell’esercizio delle proprie funzioni di programmazione e organizzazione a livello territoriale degli interventi e dei servizi nei settori di attività di cui all’articolo 5, assicurano il coinvolgimento attivo degli enti del Terzo settore, attraverso forme di co-programmazione e co-progettazione e accreditamento”.
La norma prevista dall’art. 55 del d.lgs 117/2017 impone quindi alla PA di impegnarsi a svolgere un’opera di co-progettazione e co-programmazione attiva e continua con gli enti del terzo settore.
Ai seguenti commi viene inoltre spiegato nel dettaglio in cosa consistono le due attività.
Il comma 2 dell’art. 55 del CTS riporta la seguente definizione “la co-programmazione è finalizzata all’individuazione, da parte della pubblica amministrazione procedente, dei bisogni da soddisfare, degli interventi a tal fine necessari, delle modalità di realizzazione degli stessi e delle risorse disponibili”, mentre al comma 3 del medesimo articolo viene illustrata la spiegazione di co-progettazione la quale risulta essere “finalizzata alla definizione ed eventualmente alla realizzazione di specifici progetti di servizio o di intervento finalizzati a soddisfare bisogni definiti, alla luce degli strumenti di programmazione di cui comma 2”.
Inoltre nello specifico per le ODV e le APS l’art. 56 del CTS prevede la possibilità per la PA di sottoscrivere con le stesse delle convezioni, a patto che tali associazioni risultino iscritte da almeno sei mesi nel Registro unico nazionale del Terzo settore, e che si tratti di convenzioni finalizzate allo svolgimento in favore di terzi di attività o servizi sociali di interesse generale, se più favorevoli rispetto al ricorso al mercato.
Rapporti PA e Terzo settore: il decreto del Ministro Orlando
Il decreto firmato dal Ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali Orlando lo scorso 31 Marzo, in ottemperanza ai principi e alle norme sopra esposte, ha stabilito le linee guida che la Pubblica Amministrazione e gli enti del terzo settore dovranno seguire per poter attuare le nuove azioni di co-programmazione e co-progettazione.
Nel comunicato ufficiale del Ministero è stato dichiarato che tale decreto rappresenta “espressione autentica del principio costituzionale di sussidiarietà orizzontale. Attraverso le Linee guida si vuole fornire un supporto alle pubbliche amministrazioni che, nell’ambito della loro autonomia, sono chiamate a dare concreta applicazione alle norme del codice dedicate al coinvolgimento degli Enti del Terzo Settore”.
Lo svolgimento di attività senza scopo di lucro, al fine di raggiungere obietti sociali e compiere attività di pubblica utilità, accomuna la PA e gli enti del terzo settore, che riuscendo a collaborare in modo efficace ed efficiente attraverso l’utilizzo di tali linee guida potranno realizzare “servizi ed interventi diretti ad elevare i livelli di cittadinanza attiva, di coesione e protezione sociale”.
Articolo originale pubblicato su Informazione Fiscale qui: Rapporti tra PA e Terzo settore: arrivano le linee guida