Le finestre mobili di quota 103: focus su personale scolastico e pensionamenti nell'anno 2023. Nella bozza del Disegno di Legge di Bilancio le novità sull'accesso alla pensione anticipata
Licenziata dal Consiglio dei Ministri lo scorso 21 novembre, il Disegno di Legge di Bilancio per il 2023, ancora in bozza, introduce quota 103 come soluzione ponte in attesa di una riforma organica delle pensioni. Focus sulle regole che riguardano le finestre mobili e il personale scolastico.
Nel prossimo anno potranno andare in pensione anticipata i nati nel 1960 e 1961, con 62 anni di età e 41 anni di contributi versati.
La pensione sarà calcolata con il metodo contributivo o misto e l’importo non potrà superare il tetto di 5 volte il minimo INPS (2.625 euro) fino al raggiungimento dei 67 anni di età.
Restano dunque esclusi i nati prima del 1959, già usciti o comunque con diritto a quota 100 o quota 102 ed i più giovani, ancora privi dei requisiti richiesti.
Quota 103, pensione anticipata: le finestre mobili
La Legge di Bilancio 2023 sarà discussa e approvata in Parlamento entro la fine dell’anno e in questa fase potrà subire modifiche o miglioramenti, per essere poi pubblicata in Gazzetta Ufficiale ed entrare in vigore dal prossimo 1° gennaio.
Per avere certezza delle norme, bisogna dunque aspettare l’approvazione di fine anno e la normativa di dettaglio dei decreti ministeriali e delle circolari INPS.
Se i requisiti resteranno quelli fissati nel testo del Governo, saranno comunque attuate le finestre mobili, ossia la decorrenza della pensione dopo tre mesi dalla domanda o dopo la data di maturazione dei requisiti, per i lavoratori privati (dopo sei mesi per i lavoratori pubblici).
Il nuovo sistema dovrebbe essere quello già definito per quota 100 e quota 102: maturando i requisiti richiesti per esempio a gennaio, si potrà uscire ed essere pagati da aprile (nel caso di lavoro privato) o da luglio (nel caso di lavoro pubblico).
L’importo dell’assegno non potrà superare in ogni caso il tetto di 5 volte il minimo INPS (2.625 euro) fino al raggiungimento dei 67 anni di età.
La domanda di pensione può essere presentata in qualunque momento nel corso dell’anno, l’importante è aver maturato i requisiti richiesti.
Il pagamento, tuttavia, decorre trascorso il periodo di finestra mobile.
Quota 103: accesso alla pensione per docenti e personale scolastico
Per l’uscita effettiva e per la decorrenza del trattamento pensionistico è necessario dunque aspettare tre mesi o sei: durante questo periodo il lavoratore è libero di scegliere se continuare a lavorare o usufruire delle ferie.
Per i dipendenti della scuola non sono state mai previste in passato finestre di attesa per la pensione.
Essendoci una sola possibilità di uscita annuale, il 1° settembre di ogni anno, il decreto-legge 4/2019 aveva previsto per quota 100 che restasse in vigore l’art.59, comma 9, della legge 449/1997: per gli insegnanti la cessazione dal servizio e la decorrenza della pensione ha effetto dalla data di inizio dell’anno scolastico, se il pensionando matura i requisiti richiesti durante tutto l’anno 2023.
Anche nel 2023 si potrà dunque andare in pensione da settembre, senza dover attendere la decorrenza di alcuna finestra e maturando i requisiti di quota 103 in qualunque mese dell’anno.
I dettagli delle norme in lavorazione si conosceranno a breve: le modalità e i tempi di presentazione delle dimissioni al datore di lavoro sul sistema POLIS e di presentazione della domanda di pensione all’INPS saranno precisati in un decreto ministeriale o in una circolare del Ministero dell’Istruzione che sarà emanata tra gennaio e febbraio 2023.
Il periodo compreso tra la data del pensionamento (1 settembre 2023) e la fine dell’anno (dicembre 2023) viene infine considerato utile al fine del raggiungimento del requisito di anzianità contributiva (41 anni) anche se non incide sul calcolo dell’assegno.
Articolo originale pubblicato su Informazione Fiscale qui: Quota 103: finestre mobili e accesso alla pensione per docenti e personale scolastico