Pensioni, la fotografia del gender gap pensionistico negli ultimi dati INPS pubblicati il 28 ottobre 2021: a dicembre 2020 gli assegni per le donne sono stati inferiori del 27 per cento rispetto a quelli per gli uomini, un divario di oltre 6.000 euro all'anno sull'importo medio percepito. 16.233 euro contro 22.351 euro.
Pensioni, le donne in media percepiscono all’anno 6.000 euro in meno rispetto agli uomini.
Questo è uno dei dati raccolti dall’INPS nell’Osservatorio pubblicato il 28 ottobre 2021 che fotografa la situazione delle prestazioni pensionistiche in Italia aggiornata a dicembre 2020.
L’anno scorso, su un totale di 307.690 milioni di euro erogati dall’INPS, alle donne sono stati versati a titolo di pensione 134.919 milioni di euro complessivi, a fronte dei 172.771 milioni ricevuti dagli uomini, con quasi 38 milioni euro di differenza tra una cifra e l’altra.
Un divario di circa 6.000 euro se si si guarda ai dati INPS riferiti al singolo pensionato: nel 2020 una donna ha percepito in media una somma complessiva pari a 16.233 euro a fronte dei 22.351 euro riconosciuti all’uomo.
Tra l’altro le donne costituiscono la quota maggioritaria sul bacino dei pensionati, il 52 per cento del totale, ma gli uomini percepiscono comunque, nel quadro di dicembre 2020, il 56 per cento di redditi pensionistici complessivi.
Pensioni, per le donne assegni più bassi di 6.000 euro rispetto agli uomini: i dati INPS
L’INPS, il 28 ottobre 2021, ha pubblicato i dati sulle pensioni aggiornati al 31 dicembre 2020 che mostra, ancora una volta, la differenza di trattamento tra uomini e donne.
Le pensioni di oggi, del resto, non sono altro che il risultato della situazione lavorativa e contributiva di ieri, in cui le donne lavorano di meno e con minor continuità, sono costrette spesso a lasciare la propria occupazione dopo una gravidanza e sono pagate di meno dei loro colleghi uomini.
Oggi, questo divario si quantifica in 6.000 euro all’anno sul cedolino pensione.
Dall’analisi delle differenze tra redditi maschili e femminili, infatti, l’INPS osserva che le classi di reddito pensionistico al di sopra dei 1.500 euro mensili sono composte più da uomini che da donne: il 56,3 per cento corrisponde alla quota maschile, 34,9 per cento a quella femminile.
Già tre mesi fa l’INPS aveva diffuso i dati sul monitoraggio dei flussi di pensionamento 2020 e del primo semestre 2021 - quindi più recenti da quelli aggregati di oggi - e il quadro non era diverso: tra gennaio e giugno 2021 le donne continuano a ricevere ogni mese 500 euro in meno in meno rispetto ai pensionati uomini.
Pensioni, tutti i dati su prestazioni e beneficiari aggiornati a dicembre 2020
Dall’Osservatorio diffuso il 28 ottobre risulta che le prestazioni del sistema pensionistico, vigenti al 31 dicembre 2020, ammontano in totale a 22.717.120 (0,4 per cento in meno rispetto al 2019), per un ammontare complessivo annuo di 307.690 milioni di euro.
Una cifra che corrisponde a un importo medio per prestazione di 13.544 euro, con un incremento del 2,3 per cento in confronto al 2019.
A dicembre 2020 l’Istituto registra che sia per le donne e che per gli uomini la classe di età più numerosa dei pensionati è quella degli over 80 e, sempre per entrambi i sessi, riscontra che l’importo medio più elevato è riconosciuto per la fascia di età 65 - 69 anni.
E, ancora, circa due terzi (67,7 per cento) dei beneficiari di trattamenti pensionistici percepisce una sola prestazione, mentre circa un terzo (il 32,3 per cento) è titolare di due o più trattamenti.
Infine, per quanto riguarda la distribuzione geografica, risulta che nelle regioni del nord Italia si ha un maggior numero sia di pensioni sia di pensionati che corrispondono, rispettivamente, al 47,3 per cento e al 47,8 per cento del totale.
Sempre nelle regioni settentrionali gli importi medi delle pensioni sono più elevati rispetto al resto della Penisola, con 7,1 punti percentuali in più rispetto alla media nazionale.
Articolo originale pubblicato su Informazione Fiscale qui: Pensioni, per le donne assegni più bassi di 6.000 euro rispetto agli uomini: i dati INPS