Pensioni, la riforma IRPEF avvantaggia i titolari di redditi tra 50.000 e 55.000 euro annui, che potranno contare su un aumento annuo pari a 744 euro, importo che scende a 167 euro per la classe di reddito compresa tra 15-28.000 euro. A fornire i dati è il MEF, nel corso delle interrogazioni in Commissione Finanze della Camera del 16 marzo 2022.
Pensioni più alte per effetto della riforma IRPEF, che a partire dal 2022 porta ad un aumento medio pari a 211 euro annui.
I contribuenti che beneficiano del maggior risparmio sono i titolari di redditi compresi tra 50.000 e 55.000 euro che, per effetto delle nuove aliquote IRPEF, potranno contare su un aumento pari a 744 euro.
Gli effetti della ridefinizione delle aliquote di tassazione affiancate dalle nuove detrazioni sulle pensioni saranno distribuiti su tutte le classi di reddito, anche se con differenze che riflettono quelle previste in via generale per tutte le categorie di contribuenti.
L’importo minimo del risparmio fiscale, e conseguentemente dell’aumento sulle pensioni, riguarda i contribuenti con redditi superiori a 15.000 euro e fino a 28.000 euro, che potranno contare su una somma aggiuntiva annua pari a 167 euro.
A fornire i dati sull’effetto della riforma IRPEF sui redditi da pensione è il Ministero dell’Economia, nel corso delle interrogazioni in Commissione Finanze della Camera del 16 marzo 2022.
Pensioni, aumento fino a 744 euro con la riforma IRPEF: dal MEF i dati sui risparmi
Dei 6,79 miliardi di euro stanziati dalla Legge di Bilancio 2022 per la riforma IRPEF, 2,17 miliardi andranno a beneficio dei titolari di redditi da pensione, circa 10,3 milioni di persone.
I dati del MEF, forniti in Commissione Finanze della Camera il 16 marzo 2022, aiutano a definire l’impatto della riforma della tassazione IRPEF per i pensionati, anche alla luce della ridefinizione delle detrazioni spettanti.
Si tratta dell’intervento previsto dall’articolo 1, commi 2 e 3 della legge n. 234 del 30 dicembre 2021, primo tassello della riforma fiscale che ha come obiettivo quello di riequilibrare la tassazione sui redditi da lavoro.
Il beneficio medio per i pensionati sarà pari a circa 210 euro annui. Una media che, da sola, non aiuta a definire in maniera chiara l’effettivo impatto della nuova IRPEF.
L’effetto di nuove aliquote e detrazioni è infatti differenziato in relazione alla fascia di reddito del contribuente, e al pari di quanto previsto per la generalità dei soggetti passivi IRPEF, i vantaggi maggiori in termini di risparmio fiscale riguardano i titolari di redditi alti.
Lo dimostrano i dati del MEF, in base ai quali l’aumento annuo più rilevante andrà a vantaggio dei titolari di redditi oltre 50.000 euro.
Classi di reddito complessivo | Numero contribuenti | Risorse impegnate (mln) | Beneficio medio annuo |
---|---|---|---|
Fino a 15.000 | 2.893.110 | 511,9 | 177 euro |
15-28.000 | 4.905.583 | 818,5 | 167 euro |
28-50.000 | 2.004.456 | 617,2 | 308 euro |
50-55.000 | 95.686 | 71,2 | 744 euro |
55-75.000 | 212.716 | 105,4 | 495 euro |
oltre 75.000 | 180.902 | 48,8 | 270 euro |
Totale | 10.292.454 | 2,173 | 211 euro |
- Dati relativi agli effetti sui redditi da pensione delle misure introdotte dalla legge di bilancio per l’anno 2022
- Scarica la risposta del MEF all’interrogazione presentata in Commissione Finanze della Camera il 16 marzo 2022
Aumento delle pensioni, l’impatto della nuova IRPEF 2022 per fascia di reddito
È nella classe di reddito compresa tra 50.000 e 55.000 euro, tassata con aliquota del 43 per cento, che si colloca il maggior risparmio di imposta.
Il binomio tra ridefinizione delle percentuali di tassazione e nuove detrazioni fiscali porterà ad un aumento annuo delle pensioni pari a 744 euro, beneficio che interesserà circa 95.000 contribuenti, per un totale di risorse impegnate pari a 71,2 milioni di euro.
A seguire ci sono i circa 212.000 contribuenti con reddito da pensione di importo compreso tra i 55.000 e i 75.000 euro, beneficiari di un aumento pari a 495 euro annui, per un totale di 105,4 milioni di euro di risorse impegnate.
Subito dopo i 2 milioni di pensionati con reddito compreso tra i 28.000 euro e i 50.000 euro, che risparmieranno 308 euro di IRPEF annua, per un totale di 617 milioni di euro stanziati.
Sul fronte del beneficio medio annuo, l’importo minore andrà ai pensionati che si collocano nelle prime due classi di reddito, quelle che riguardano il maggior numero di contribuenti.
La prima, fino a 15.000 euro, riguarda un totale di quasi 2,9 milioni di contribuenti, per i quali il beneficio medio annuo sarà pari a 177 euro a fronte di un totale di 511,9 milioni di euro di risorse impegnate.
L’effetto della riforma IRPEF si assottiglia ulteriormente per i titolari di redditi superiori alla soglia di cui sopra, e fino a 28.000 euro, che potranno contare su un aumento annuo del reddito da pensione pari a 167 euro.
Le risorse complessivamente impiegate per la classe di reddito che accorpa il maggior numero di contribuenti titolari di reddito da pensione, circa 4,9 milioni, ammontano a 818 milioni.
Il beneficio medio annuo è quindi inversamente proporzionale al totale delle risorse impegnate, pari complessivamente a 2,1 milioni di euro.
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