Cos'è il passaporto di ristrutturazione? Un documento digitale che gli Stati dell'UE dovranno adottare, con un piano di misure da realizzare su un edificio per l'efficientamento energetico. A prevederlo è la direttiva case green, con l'obiettivo di emissioni zero entro il 2050
Il passaporto di ristrutturazione è un documento, in formato digitale, che gli Stati dovranno adottare entro 2 anni dall’approvazione ufficiale della direttiva case green.
Consiste in uno specifico insieme di misure di ristrutturazione di un edificio per consentire un miglioramento dell’efficienza energetica dello stesso, con l’obiettivo di ottenere emissioni zero entro il 2050.
Gli interventi che potranno essere realizzati dovranno essere individuati grazie al supporto di un tecnico.
Gli Stati dell’Unione europea dovranno realizzare azioni per rendere economicamente accessibile la possibilità anche per i soggetti con redditi più bassi, fornendo un sostegno economico alle famiglie che intendono ristrutturare casa.
Passaporto di ristrutturazione: cos’è?
Una definizione del passaporto di ristrutturazione è riportata nella parte iniziale del testo della cosiddetta direttiva case green, approvata il 12 marzo scorso dal Parlamento europeo e in attesa del via libera definitivo da parte del Consiglio europeo.
Nel testo approvato il passaporto di ristrutturazione viene definito come:
“una tabella di marcia su misura per la ristrutturazione profonda di un determinato edificio, in un numero massimo di fasi che ne miglioreranno sensibilmente la prestazione energetica.”
In altre parole, consisterà in un documento digitale specifico per l’abitazione, con il fine di raggiungere uno degli obiettivi della direttiva: emissioni zero per l’edificio entro il 2050.
Grazie a tale strumento i soggetti potranno conoscere quali sono le misure da adottare, sia nel breve termine che in un periodo più lungo. Le azioni, infatti, si distinguono per essere pianificate o svolte in un unico intervento di notevole impatto o in più interventi di portata più ridotta.
A permettere tali valutazioni saranno tecnici specializzati, le cui valutazioni saranno inserite in un formato digitale idoneo alla stampa.
L’adozione entro 24 mesi delle misure necessarie per “mettere a terra” gli obiettivi della direttiva europea spetterà ai singoli Stati dell’UE.
Gli stessi potranno stabilire che il passaporto di ristrutturazione sia redatto e rilasciato insieme all’APE, l’attestato di prestazione energetica.
Passaporto di ristrutturazione: chi potrà ottenerlo?
Chi potrà ottenere il passaporto di ristrutturazione? In linea di massima lo strumento dovrà essere accessibile da chiunque intenda realizzare lavori per l’efficientamento energetico del proprio edificio.
Dotarsi di uno strumento potrà quindi essere volontario o obbligatorio, a seconda della scelta degli Stati membri per la realizzazione degli obiettivi della direttiva case green.
L’articolo 12 di tale direttiva, tuttavia, stabilisce quanto di seguito riportato:
“Gli Stati membri adottano misure per far sì che i passaporti di ristrutturazioni siano economicamente accessibili e valutano la possibilità di fornire sostegno finanziario alle famiglie vulnerabili che desiderano ristrutturare.”
Negli intenti di tale direttiva c’è quindi anche quello di mettere lo strumento a disposizione anche alle famiglie con redditi più bassi, valutando le misure per rendere tale possibilità sostenibile economicamente.
Il passaporto di ristrutturazione dovrà essere anche “dinamico”. Gli Stati non dovranno solamente fornire uno strumento digitale ad hoc per la predisposizione del documento.
Si dovrà prevedere anche la possibilità di aggiornamento del passaporto di ristrutturazione, così da renderlo al passo con la condizione reale dell’immobile.
A riguardo, nello stesso articolo 12 si prevede quanto segue:
‘Gli Stati possono sviluppare uno strumento complementare che consenta ai proprietari e agli amministratori di simulare un progetto di passaporto di ristrutturazione semplificato e di aggiornarlo una volta effettuata la ristrutturazione o la sostituzione di un elemento edilizio.’
Attraverso lo strumento complementare il possessore dell’immobile avrà quindi la possibilità di ottenere in anticipo una “fotografia” dell’immobile in questione, che permetterà di scegliere quali interventi realizzare.
Dovrà infine essere prevista la conservazione del passaporto di ristrutturazione nel registro digitale degli edifici per permettere l’accessibilità, tramite lo stesso registro, alla documentazione aggiornata.
Articolo originale pubblicato su Informazione Fiscale qui: Passaporto di ristrutturazione: cos’è e chi potrà ottenerlo?