Dai bonus previsti dalla Legge di Bilancio e dal DL Coesione alla riforma fiscale, sono diverse le novità in attesa di istruzioni da tempo. La soluzione del Governo? Mettere in campo sempre più norme pronte all'uso, nel frattempo quelle non autoapplicative restano in stand by
Dopo quasi un anno dall’approvazione della Legge di Bilancio è stato sbloccato soltanto il 46 per cento circa delle norme non autoapplicative che richiedono, quindi, un ulteriore passaggio burocratico per diventare concrete. Tra le misure in stand by, ad esempio, c’è il bonus per le spese veterinarie sostenute dagli over 65.
Nel frattempo dal 1° settembre è partita la nuova stagione di incentivi per le assunzioni prevista dal DL Coesione ma le istruzioni per beneficiarne non sono state ancora pubblicate.
E anche i lavori per rendere tangibili le novità della riforma fiscale procedono a rilento.
Ieri, intanto, a Palazzo Chigi si è riunita la Conferenza dei Capi di Gabinetto di tutti i Ministri per fare il punto della situazione: l’intenzione è quella di ridurre al minimo l’approvazione di norme che non sono auto applicative.
Dalla Legge di Bilancio 2025 al DL Coesione, bonus in stand by: si cercano soluzioni per accelerare i tempi
La soluzione individuata, però, non risolve il problema della lentezza burocratica e l’ultima Legge di Bilancio lo dimostra. Rispetto agli ultimi 11 anni, ha segnato un record: il numero più basso di decreti attuativi necessari per rendere operativi bonus e altre misure inserite.
Il vantaggio iniziale, però, non ha portato a un vero cambio di passo: ci sono voluti quattro mesi per ingranare la marcia per arrivare a fine giugno a un numero di 21 testi approvati e per tornare in una fase di stallo con l’estate. La quota è ferma a 25 provvedimenti approvati e all’appello ne mancano 30, tra questi il bonus animali domestici ma anche i percorsi di aggiornamento professionale per i titolari di partita IVA che accedono all’Indennità Straordinaria di Continuità Reddituale e Operativa (ISCRO).
I documenti con le istruzioni sarebbero dovuti arrivare, in entrambi i casi, già a marzo.
Ma non è solo la Legge di Bilancio a confermare una lentezza nell’approvazione dei decreti attuativi: a maggio è stato approvato il DL Coesione, risultano necessari 21 provvedimenti per rendere concreto il pacchetto di novità previste in cui rientrano anche i nuovi bonus assunzione operativi dal 1° settembre.
Gli incentivi destinati agli over 35 impiegati in micro e piccole imprese attive nella ZES Unica Sud, alle donne e ai giovani sono già applicabili, ma mancano le istruzioni per poterne beneficiare. Un paradosso? Una distorsione che è diventata quasi consuetudine, in certi casi.
Non fanno eccezione i lavori di attuazione della riforma fiscale, nel monitoraggio condotto dalla redazione di Informazione Fiscale a un anno dall’approvazione della Legge delega, risultavano approvati soltanto 17 su 62 provvedimenti attuativi necessari per dare forma concreta alle misure previste dai decreti legislativi adottati dalla fine dello scorso anno.
Dalla Legge di Bilancio al DL Coesione, si procede a rilento sui bonus, ma il tempo è denaro
Secondo i dati emersi dalla riunione dei Capi di Gabinetto di ieri, 18 settembre, l’incremento di norme autoapplicative ha rappresentato una buona pratica che, “unitamente all’adozione dei provvedimenti attuativi collegati alle norme varate dall’attuale Esecutivo, ha permesso di liberare già circa il 97 per cento delle risorse complessivamente stanziate per gli esercizi finanziari 2022, 2023 e 2024, per un importo di circa 173,6 miliardi”.
Nella pratica, però, l’approvazione di norme pronte all’uso non sembra aver determinato un cambio di passo per arrivare a una maggiore tempestività.
Le cifre tengono conto solo della parte economica.
Priorità è stata data e sarà data alle misure che muovono un bacino di risorse più importanti, come conferma la nota:
“Il Sottosegretario Fazzolari ha sottolineato l’importanza di concentrare gli sforzi seguendo due principali criteri di priorità: la rilevanza economico-finanziaria degli atti, con particolare riferimento ai provvedimenti che comportano uno stanziamento di importo pari o superiore a 10 milioni di euro, e la rilevanza degli stessi in termini di attuazione del programma di Governo.”
Ma le promesse di novità e innovazioni hanno un valore anche quando non prevedono uno stanziamento di fondi: è il caso, ad esempio, delle semplificazioni.
Non tutte le norme rimaste ferme quest’anno, infatti, si possono misurare direttamente in termini economici, ma se è vero che il tempo è denaro il prezzo dell’attesa è sempre alto.
Articolo originale pubblicato su Informazione Fiscale qui: Dalla Legge di Bilancio al DL Coesione, bonus senza istruzioni: la tempestività resta un miraggio