Grazie ad alcuni emendamenti alla Legge di Bilancio 2020 presentati dalla maggioranza ci sarà un aumento di 2.000 borse di studio per i medici specializzandi, per venire incontro alla grave crisi delle strutture d'emergenza. Il ministro Speranza annuncia l'innalzamento del tetto sanitario alla spesa per il personale dal 5 al 15%. Ma i dati della Corte dei Conti dicono che siamo dietro a Germania, Francia e Regno Unito.
Più borse di studio per i giovani medici specializzandi. Sarà questo probabilmente il risultato di diversi emendamenti presentati nelle settimane scorse alla Legge di bilancio 2020.
Si tratta della disponibilità a un aumento di 2.000 contratti di formazione specialistica per un importo di spesa aggiuntivo di 50 milioni di euro per il prossimo anno che raddoppierà nel 2021, diventando di 152 milioni nel 2022, 204 nel 2023 e 230 nel 2024.
A rassicurare sull’esito positivo dell’iter parlamentare ci sono le dichiarazioni rilasciate in merito dal ministro della Salute Roberto Speranza, ma soprattutto il consenso unanime di tutte le forze politiche che compongono il governo (M5S, Pd, Leu).
Borse di studio medici specializzandi: le novità della Legge di Bilancio 2020
Peraltro quella delle borse di studio per gli specializzandi sembrerebbe non essere l’unica buona notizia sul fronte della sanità. Sempre il ministro Speranza ha infatti annunciato che grazie all’emendamento al decreto fiscale approvato il 2 dicembre il tetto alla spesa per il personale sanitario potrà crescere fino al 15% rispetto alla quota incrementale del fondo sanitario.
“Concretamente - ha dichiarato Speranza - nel 2019 si poteva spendere per il personale fino al 5% su 1 miliardo in più di fondo. Nel 2020 si arriva al 15% sui 2 miliardi in più previsti dalla manovra. Questo significa che le risorse che si potranno usare nel 2020 per combattere la carenza di personale sono sei volte in più rispetto al 2019. È un passo avanti importante per chi crede nel nostro Servizio Sanitario Nazionale””.
D’altra parte, secondo cifre della Corte dei Conti la spesa del settore sanitario nel periodo 2009-2018 in Italia è cresciuta solo del 3,7%.
In particolare, basti pensare che stando agli stessi dati nel 2017 la spesa sanitaria pubblica era pari al 6,6% del Pil, ovvero inferiore a quella della Germania (9,6%), della Francia (9,5%) e perfino dell’iperliberista Gran Bretagna (7,6%) e appena sopra la Spagna (6,3%), il Portogallo (6%) e la Repubblica Ceca (5,8%). Il che da l’idea di un comparto ridotto all’osso per il quale gli aumenti di investimento erano assolutamente necessari.
Borse di studio medici specializzandi: le richieste del sindacato
Necessari appunto. Infatti di questa portata era la richiesta proveniente dalla Fp Cgil Medici che denuncia da tempo la grave carenza di medici specialisti che sta mettendo in ginocchio in modo particolare i pronto soccorso di tutte le regioni.
“Abbiamo stimato con certezza - aveva affermato il segretario nazionale del sindacato di categoria della Cgil Andrea Filippi - che il fabbisogno è di 11.000 specialisti per anno, con i 900 contratti in più previsti per questa legge di bilancio arriveremmo a 9.000, ne mancano 2.000 all’appello. Il costo è minimo: 200 milioni di euro spalmati in 4 manovre di bilancio. Chiediamo al governo questo piccolissimo investimento per coprire il gap che consentirebbe di porre le fondamenta per salvare il Servizio sanitario nazionale, oggi seriamente a rischio di non riuscire a garantire i livelli essenziali di assistenza. Ce lo chiedono i cittadini, gli operatori, le Aziende sanitarie e le Regioni: non possiamo permetterci di sbagliare la programmazione”.
Insomma, si parla della sopravvivenza stessa del Servizio Sanitario Nazionale, non di una radicale inversione di tendenza.
Articolo originale pubblicato su Informazione Fiscale qui: Legge di Bilancio 2020, più risorse per i medici specializzandi