Meningite: informazioni utili alla prevenzione

Veronica Santini - Sanità

Meningite: sempre più vittime. Vediamo nel dettaglio tutto ciò che c’è da sapere sulla meningite, affrontando anche la tematica più dibattuta: vaccino sì o vaccino no?

Meningite: informazioni utili alla prevenzione

Meningite: vaccino si o vaccino no? E’ questo il quesito che molte famiglie si stanno ponendo in queste settimane.
Nei recenti articoli di cronaca si legge che sempre più persone sono decedute a causa della meningite, soprattutto nelle regioni della Toscana e della Lombardia.

Il dibattito più acceso tra la popolazione, dunque, è se sia necessario o meno il vaccino per prevenire il rischio di contrarre la meningite.

Meningite: cos’è? Significato e spiegazione

La meningite è una grave infezione delle meningi.
Le meningi sono le membrane che rivestono il sistema nervoso centrale, proteggendo cervello e midollo spinale. Una funzione fondamentale, quindi, che spinge a domandarsi se il vaccino sia necessario.

Innanzitutto, è preciso informare che esistono due tipi di meningite:

  • Meningite virale: una forma lieve di meningite, che non conduce alla morte.
  • Meningite batterica: una forma grave di meningite, che può condurre alla morte.
  • I batteri della meningite più comuni e letali in Italia sono:
  • Meningococchi;
  • Emofili;
  • Pneumococchi;

Ognuno dei suddetti batteri è diviso in più siero gruppi
I casi recenti di meningite in Italia sono dovuti soprattutto ai Meningococchi B e C.
In Italia esistono vaccini per la meningite contro il Meningococco A, C, Y e W135, il Meningococco B, l’Emofilo B e contro 7 dei Pneumococchi.

Non esiste, dunque, un vaccino unico che offra una valida difesa per tutti i tipi di meningite.

Meningite: come si diffonde e chi è a rischio

La meningite si diffonde nei luoghi affollati e chiusi (scuole, università, bar, mezzi pubblici, ecc.) e si trasmette attraverso le secrezioni provenienti dalla gola o dal naso della persona infetta. La meningite può essere trasmessa solo se gli individui si trovano a distanza ravvicinata, dal momento che l’agente patogeno ha breve vita al di fuori dell’organismo umano.

Tuttavia, bisogna prestare attenzione anche alla condivisione di alimenti/bevande e oggetti/utensili personali, come bicchieri, asciugamani e fazzoletti della persona già infetta da meningite.

Le fasce di età più a rischio di contagio dalla meningite sono:

  • Neonati e bambini in tenera età (0-4 anni);
  • Adolescenti (11-12 anni) e giovani (15-24 anni).

Tuttavia, non si esclude che anche persone di diverse età possano essere a rischio di contagio dalla meningite.

Meningite: i sintomi

La migliore cura per la meningite è riconoscerne i sintomi, che variano a seconda dello stato della stessa, e prevenirla.

I sintomi più comuni della meningite nello stato iniziale (8 ore dal contagio) sono:

  • Colorito ambiguo;
  • Dolore alle gambe;
  • Mani e piedi freddi.

I sintomi più comuni della meningite nello stato avanzato (13-22 ore dal contagio) sono:

  • Convulsioni.
  • Eruzioni cutanee;
  • Febbre;
  • Mal di testa;
  • Rigidità del collo;
  • Sensibilità alla luce;
  • Stato confusionario e irritabilità.

I neonati possono condividere i suddetti sintomi della meningite, ai quali si aggiungono:

  • Fontanella sporgente;
  • Pianti acuti;
  • Scarso appetito.

Di sicuro è che solo con il vaccino si può prevenire la meningite, ma il dibattito è sempre più acceso.

Meningite: vaccino sì o no?

Le teorie a favore del vaccino per la meningite si fondano sul fatto che il vaccino rappresenta l’unica possibilità di prevenzione per la meningite e assicura un effetto protettivo duraturo.
Inoltre, se è noto che il vaccino per la meningite può indurre a effetti collaterali, è pur vero che i sostenitori del vaccino per la meningite rilevano effetti collaterali lievi, quali rossore e lieve gonfiore nel punto dell’iniezione, mal di testa, nausea, febbre lieve, malessere generale.

I contrari al vaccino per la meningite, invece, ritengono che il vaccino non può coprire totalmente dal rischio di contrarre la meningite e può indurre a effetti collaterali anche molto gravi, quali anemia emolitica, autismo, encefalomielite acuta disseminata e shock anafilattico.

Dunque, ci si chiede, vaccino sì o no?
Non resta che informarsi e chiedere consiglio al medico.

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