Cedolare secca senza limiti per l'affitto a conduttori titolari di partita IVA. La Corte di Cassazione con la sentenza n. 12395 depositata il 7 maggio 2024 boccia la linea dura del Fisco e si pone in contrasto con quanto sostenuto dall'Agenzia delle Entrate negli ultimi 13 anni
La cedolare secca spetta anche per gli affitti di immobili ad uso abitativo nei confronti di conduttori titolari di partita IVA.
Questa la conclusione della Corte di Cassazione, che con la sentenza n. 12395 depositata il 7 maggio 2024 smentisce la tesi restrittiva del Fisco circa i limiti per l’applicazione della tassazione agevolata del 21 per cento.
Il requisito della locazione dell’immobile al di fuori dell’esercizio di attività d’impresa, arti o professioni riguarda esclusivamente il locatore, al contrario di quanto sostenuto dall’Agenzia delle Entrate negli ultimi 13 anni.
Cedolare secca partite IVA, la Cassazione allenta i limiti del Fisco
È la pagina del sito dell’Agenzia delle Entrate dedicata al regime della cedolare secca a evidenziare che, sul fronte dei requisiti per gli inquilini, la tassazione agevolata non può essere applicata ai contratti conclusi con conduttori titolari di partita IVA, “indipendentemente dal successivo utilizzo dell’immobile per finalità abitative di collaboratori e dipendenti”.
Un’esclusione per i contratti stipulati da esercenti attività d’impresa o lavoro autonomo che, sin dall’introduzione del regime fiscale sostitutivo IRPEF, è stato alla base di numerosi contenziosi.
Fino ad oggi la Cassazione non aveva espresso una linea chiara, ma la sentenza n. 12395 del 7 maggio cambia le carte in tavola e di fatto smentisce la linea del Fisco, evidenziando come l’esclusione prevista dall’articolo 3, comma 6 del decreto legislativo n. 23/2011 debba intendersi riferita solo ai locatori.
In sostanza, l’applicazione della cedolare secca è esclusa in caso di affitto effettuato da parte di titolari di partita IVA, mentre nel rispetto della finalità abitativa dell’immobile resta possibile optarvi anche se il conduttore - persona fisica - esercita attività d’impresa, di arti e professioni.
È il caso ad esempio degli imprenditori che affittano immobili a finalità abitativa ad uso foresteria, e quindi per soddisfare le esigenze abitative dei dipendenti.
Cedolare secca anche per i conduttori titolari di partita IVA, la Cassazione smonta le tesi dell’Agenzia delle Entrate
Non assume quindi rilevanza la natura soggettiva del conduttore del contratto di affitto, neppure in caso di locazione effettuata nell’esercizio della propria attività d’impresa o lavoro autonomo.
La Cassazione ribalta quindi una tesi sostenuta dall’Agenzia delle Entrate dal 2011, ampliando di fatto l’ambito d’applicazione della tassazione agevolata e chiudendo la questione a favore del contribuente.
Prima della sentenza depositata il 7 maggio ad esprimersi in tal senso erano state alcune Commissioni Tributarie, ma non vi era stata nessuna specifica presa di posizione della Corte di Cassazione. La recente pronuncia evidenzia quindi che non sono previsti dalla norma particolari limitazioni sul fronte dei requisiti per il conduttore.
Esprime soddisfazione Confedilizia, che nel corso degli anni ha spesso evidenziato le criticità dell’interpretazione restrittiva del Fisco. Dopo 13 anni viene quindi smentita la tesi dell’Agenzia delle Entrate e l’ambito applicativo della cedolare secca si estende anche alle partite IVA.
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