La legge delega sulla riforma fiscale si apre ai bonus per i giovani: dai principi generali alla nuova IRPEF, in cantiere misure per favorire cittadini e cittadine sotto i 30 anni. Le novità anticipate da Fratelli d'Italia nella conferenza stampa del 6 giugno sugli emendamenti approvati, ma il percorso dalla teoria alla pratica è ancora lungo
Nel testo della legge delega sulla riforma fiscale si fanno largo i bonus per i giovani, dall’IRPEF all’IRES, passando per la revisione delle agevolazioni per il rientro dei cervelli.
Obiettivo finale? Favorire l’occupazione dei cittadini e delle cittadine sotto i 30 anni. Una sfida non da poco, come dimostrano i dati Istat presentati proprio oggi, 7 luglio: il tasso di disoccupazione giovanile è al 18 per cento, quasi 7 punti superiore a quello medio europeo, e la quota di giovani in cerca di lavoro da almeno 12 mesi, pari all’8,8 per cento, risulta essere tripla rispetto alla media europea.
A illustrare la strategia da mettere in atto è il viceministro all’Economia e alle Finanze Maurizio Leo che, durante la conferenza stampa del 6 luglio dedicata al tema, ha passato a rassegna gli emendamenti presentati da Fratelli d’Italia e approvati dalla Commissione Finanze.
Ma il percorso dalla teoria alla pratica è ancora lungo.
IRPEF, bonus per i giovani sotto i 30 anni: verso nuovi incentivi con la riforma fiscale
La legge delega sulla riforma fiscale si appresta a raggiungere la sua prima tappa importante nei prossimi giorni con il passaggio dalla Camera al Senato dopo la votazione prevista nella settimana dal 10 al 14 luglio.
E, rispetto all’impostazione originaria, il testo prosegue il suo iter rivisto in più punti. In questa prima tornata di revisioni guadagnano terreno i giovani, in cantiere bonus fiscali e agevolazioni dedicate a chi ha meno di 30 anni.
Alle ragazze e ai ragazzi viene riservato un posto di rilievo anche nel primo principio generale, che nella versione del 5 luglio appare riformulato come segue:
“fermi restando i princìpi della progressività e dell’equità del sistema tributario, stimolare la crescita economica e la natalità attraverso l’aumento dell’efficienza della struttura dei tributi e la riduzione del carico fiscale, soprattutto al fine di sostenere le famiglie, in particolare quelle in cui sia presente una persona con disabilità, i giovani che non hanno compiuto il trentesimo anno di età, i lavoratori e le imprese”.
Alle indicazioni generali si affiancano anche prospettive più concrete: è il caso dell’IRPEF.
Come sottolineato dallo stesso viceministro all’Economia e alle Finanze Maurizio Leo in più occasioni, l’obiettivo è quello di rivedere il sistema dell’imposta sul reddito delle persone fisiche con un primo passaggio da 4 a 3 scaglioni e aliquote già dal 2024 e con un obiettivo finale di una flat tax generalizzata.
In questo contesto rientra la volontà di inserire, sul fronte dell’IRPEF, dei bonus dedicati ai giovani. In particolare “misure volte a favorire lo stabile inserimento nel mercato del lavoro dei giovani che non hanno compiuto il trentesimo anno di età”.
“Il liet motiv di questi interventi è proprio il trentesimo anno di età perché si presta attenzione ai giovani che hanno superato il ciclo di studi universitari o di licenza superiore e che devono entrare nel mondo del lavoro.”
Ha sottolineato Maurizio Leo durante la conferenza stampa che si è tenuta nella Sala Tatarella, nell’aula dei gruppi parlamentari, il 6 luglio.
Dall’IRPEF all’IRES, bonus per i giovani sotto i 30 anni: le novità della riforma fiscale
Il cantiere dei nuovi bonus per i giovani in effetti non tocca solo l’IRPEF, nel futuro che verrà con la riforma fiscale c’è anche la revisione del sistema di agevolazioni previste per il rientro dei cervelli e nuove misure per prevenire la partenza.
Trova spazio nel testo della legge delega, infatti, l’intenzione di adottare misure volte a favorire la permanenza in Italia di studenti che si sono formati sul nostro territorio e la razionalizzazione degli incentivi per coloro che tornano in Italia, dove si sono formati, dopo un periodo di occupazione all’estero.
“Bisognerà fare in modo che gli studenti italiani non abbandonino il territorio nazionale, non vadano all’estero o anche far rientrare in Italia i giovani che si sono trasferiti all’estero”.
Riassume Leo.
In programma, poi, ci sono anche incentivi indiretti che prenderanno forma nei decreti attuativi. Con la riforma fiscale non cambierà solo l’IRPEF ma anche l’IRES, in linea con il principio che è stato protagonista nella campagna elettorale dell’attuale Governo: più assumi, meno paghi.
Accanto all’aliquota ordinaria che attualmente è pari al 24 per cento troverà posto una riduzione della stessa aliquota per le imprese che, entro i due periodi d’imposta successivi a quello nel quale è stato prodotto il reddito, impieghino risorse in investimenti e in nuove assunzioni, a condizione che gli utili non siano distribuiti o destinati a finalità estranee all’esercizio dell’attività d’impresa.
“Si potranno dare incentivi rafforzati all’impresa che ridurranno l’aliquota o la base imponibile dell’imposta sulle società a condizione però che la riduzione venga finalizzata agli investimenti o alle assunzioni e con specifico riferimento all’assunzione dei giovani.”
Ipotizza più nel dettaglio Maurizio Leo. Si i tratta, infatti, solo di ipotesi per ora. E anche le previsioni che sono state già messe nero su bianco nel testo della legge delega sono ben lontane dall’operatività.
Prima di arrivare a vedere concretizzato il pacchetto di bonus per i giovani, ci sono ancora diverse tappe da compiere: la prima, più prossima, è il passaggio del testo al Senato.
Solo dopo il via libera definitivo del Parlamento, atteso entro la pausa estiva, e l’entrata in vigore della legge delega, arriveranno i decreti legislativi attuativi che daranno forma concreta a tutte le misure tracciate a grandi linee in questa fase di confronto.
Articolo originale pubblicato su Informazione Fiscale qui: Dall’IRPEF all’IRES, bonus per i giovani sotto i 30 anni: verso nuovi incentivi con la riforma fiscale