Una riflessione sullo stato dell’arte delle applicazioni collegate all'intelligenza artificiale e gli effetti nella fiscalità del presente e del prossimo futuro
In un periodo in cui da più parti si discute sull’ ”avvento” delle prime applicazioni dell’intelligenza artificiale nella società, si vuole condividere una personale analisi, quella di un utente professionale con dimestichezza con i social media ma senza un’approfondita conoscenza della materia informatica e delle nuove tecnologie.
L’impatto attuale sulla attività degli studi professionali è poco più che nulla e, obiettivamente, negli ultimi quaranta anni oltre alla “rivoluzione” della fatturazione elettronica generalizzata vi è poco altro da segnalare.
Per ricevere via email gli aggiornamenti gratuiti di Informazione Fiscale in materia di ultime novità ed agevolazioni fiscali e del lavoro, lettrici e lettori interessati possono iscriversi gratuitamente alla nostra newsletter, un aggiornamento gratuito al giorno via email dal lunedì alla domenica alle 13.00
Riforma fiscale e intelligenza artificiale. Le fatture preregistrate
Da qualche mese le principali software house propongono l’upgrade degli applicativi dei propri gestionali contabili, fino alla promessa di registrazioni automatizzate delle fatture.
Tale possibilità è legata alla registrazione effettuata da altri utenti del medesimo gestionale.
Come risultato dall’esito di una massiva analisi dei flussi dei dati presenti nel cloud gestito dalle stesse software house proponenti, forse nel rispetto delle regole del GDPR, viene sostanzialmente riproposta la versione commerciale di applicazione già in uso da tempo de parte dei motori di ricerca, anche per analisi dei dati a fini pubblicitari.
Tale tendenza si va concretizzando mentre uno dei principali provider di fatturazione elettronica ha dovuto bloccare i propri servizi per diversi giorni (dopo tre settimane non tutti gli utenti sono tornati ancora alla piena operatività e disponibilità dei propri archivi).
Fattura elettronica per prestazioni sanitarie: un altro rinvio per l’obbligo
Parallelamente ai processi descritti, si assiste ancora una volta al rinvio per l’atteso debutto della fatturazione elettronica per il comparto sanitario.
La proroga, che non può essere ormai considerata una novità per gli addetti ai lavori, è arrivata con la norma prevista dal decreto Milleproroghe 2024.
Nell’ultimo periodo non è stata registrata particolare preoccupazione da parte degli operatori sanitari, in alcuni casi qualche segnale è arrivato dai consulenti su cui sarebbero ricadute le eventuali conseguenze dell’assenza di una proroga.
Su questo punto le raccomandazioni del Garante della privacy sono ferme al 20 dicembre 2018:
“…si ritiene pertanto necessario ingiungere all’Agenzia delle entrate di dare idonee istruzioni a tali soggetti affinché in nessun caso sia emessa una fattura elettronica attraverso lo SDI concernente l’erogazione di una prestazione sanitaria, a prescindere dall’invio dei dati attraverso il sistema TS, in modo da evitare trattamenti di dati in violazione del Regolamento e del Codice da parte dell’Agenzia stessa e di tutti i soggetti a vario titolo coinvolti nel processo di fatturazione elettronica.”
Finché non verrà convocato un tavolo comune tra MEF, Garante della Privacy, Assosoftware e rappresentanze delle professioni interessate, sanitarie e tributarie, difficilmente si arriverà a una soluzione efficace e condivisa.
Concordato preventivo biennale: l’elaborazione avverrà sulla base dei dati del 2021
Un altro punto su cui soffermarsi è la proposta di concordato preventivo biennale che, in linea con le raccomandazioni elaborate dalla Commissione Finanze della Camera, molto probabilmente verrà elaborata sulla base dei dati dell’anno d’imposta 2021.
L’ipotesi, per alcuni, porterà a esiti falsati dal momento che i dati di partenza sono ancora influenzati dal rallentamento dell’economia dovuto alla pandemia COVID.
Inoltre la scelta sembrerebbe anche dimostrare l’impossibilità di gestire “on time” i flussi dei dati del modello informativo, verosimilmente un ISA rafforzato, previsto dal dlgs in via di approvazione.
Intelligenza artificiale e riforma fiscale: la realtà dei fatti ancora lontana da quella auspicata
Tra le possibili cause della necessità di utilizzare dati del 2021:
- lo stato dell’arte delle tecnologie informatiche pubbliche in ambito tributario, con la necessità di recuperare una condizione di arretratezza che non permette di mettere in atto di politiche fiscali che necessitano di analisi dei dati acquisiti in maniera efficace e tempi veloci;
- l’alto livello di burocrazia della macchina normativa italiana, che frena le innovazioni e il progresso.
Si potrebbe escludere la prima ipotesi, dal che il partner informatico del MEF, la Sogei, ha recentemente incorporato con effetto dal 1 gennaio 2024 il SOSE, società in house del Ministero delle Finanze che ha svolto tra l’altro attività relativa all’elaborazione dei studi di Settore prima, e degli ISA poi.
Oltre all’incorporazione del SOSE, anche per dare supporto tecnologico all’attuazione del federalismo fiscale per la definizione dei fabbisogni standard degli enti territoriali, a disposizione c’è anche il ramo ICT dell’Agenzia delle Entrate Riscossione, proprio con l’obiettivo di accelerare i progetti di sviluppo tecnologico, rafforzando la capacità di analisi dei dati in ambito tributario.
La reale causa potrebbe essere la seconda. Peraltro alcuni effetti si possono riscontrare anche nel percorso della riforma fiscale, nella cui delega sono formulati dei principi sostanzialmente condivisi dall’intero arco parlamentare.
Nell’elaborazione della legge delega, approvata nell’attuale Legislatura, è stato sostanzialmente ripreso il lavoro svolto durante la precedente legislatura, come confermato dallo stesso viceministro Maurizio Leo.
Tuttavia alcune delle questioni elementari contenute nella delega potevano essere da subito messe in atto, come ad esempio le limitazioni al trattamento delle fatture ricevute a cavallo di anno, situazione inalterata anche per quest’anno.
Il contribuente, prima ancora della riduzione del carico fiscale, ha necessita di chiarezza nelle norme e di semplificazione degli adempimenti.
Riusciranno i decreti delegati della riforma in corso di pubblicazione a dare risposta a questa esigenza prioritaria?
Per ricevere via email gli aggiornamenti gratuiti di Informazione Fiscale in materia di ultime novità ed agevolazioni fiscali e del lavoro, lettrici e lettori interessati possono iscriversi gratuitamente alla nostra newsletter, un aggiornamento gratuito al giorno via email dal lunedì alla domenica alle 13.00
Articolo originale pubblicato su Informazione Fiscale qui: Intelligenza artificiale e riforma fiscale