Imprenditoria femminile, i dati sulle imprese, diffusi da Unioncamere il 27 luglio 2020 e aggiornati a giugno, mostrano che un'impresa su cinque è guidata da donne. Negli ultimi 5 anni la crescita è stata tripla rispetto a quelle a guida maschile.
Imprenditoria femminile, la fotografia dei dati sulle imprese di Unioncamere, diffusa il 27 luglio 2020, mostra che quelle guidate da donne sono il 22% del totale.
Il IV rapporto sull’imprenditoria femminile relativo al secondo trimestre del 2020 riporta il numero complessivo delle aziende al femminile: 1 milione e 340 mila imprese.
Negli ultimi cinque anni tali imprese sono cresciute più di quelle maschili, con un incremento del 2,9% contro lo 0,3%.
In termini assoluti l’aumento delle aziende al femminile è più del triplo rispetto a quello delle altre.
L’emergenza Coronavirus ha tuttavia frenato la crescita.
Rispetto allo stesso periodo del 2019, tra aprile e giugno 2020 ci sono state oltre 10 mila nuove imprese in meno.
Imprenditoria femminile, dati imprese Unioncamere: a giugno sono una su cinque
Un milione e 340 mila e il 22% del totale. Questi sono i dati del IV rapporto sull’imprenditoria femminile realizzato da Unioncamere e relativo al secondo trimestre del 2020.
- Unioncamere - Dati sull’imprenditoria femminile diffusi il 27 luglio 2020
- IV rapporto sull’imprenditoria femminile. Imprese: una su 5 al femminile ma la pandemia ne ha bloccato la rincorsa.
Tra le informazioni diffuse il 27 luglio 2020, nel periodo di tempo degli ultimi 5 anni viene mostrata una crescita delle imprese a guida femminile con un ritmo tre volte superiore a rispetto a quelle maschili.
Mentre le prime sono cresciute del 2,9%, le seconde solo dello 0,3%: 38.080 imprese a guida femminile in più contro 12.704 aziende a guida maschile.
Nel complesso l’imprenditoria femminile ha contribuito per circa il 75% della crescita totale.
Per quanto riguarda i settori interessati, molti sono legati ad attività tradizionali ma sono in aumento anche diversi settori innovativi quali le professioni scientifiche e tecniche, l’informatica e le telecomunicazioni.
Le regioni in cui le imprese al femminile aumentano più della media sono riportate nella tabella riassuntiva.
Regione | Aumento in percentuale |
---|---|
Lazio | +7,1% |
Campania | +5,4% |
Calabria | +5,3% |
Trentino | +5% |
Sicilia | +4,9% |
Lombardia | +4% |
Sardegna | +3,8% |
Imprenditoria femminile, dati imprese Unioncamere: gli effetti del Coronavirus
L’emergenza epidemiologica ha influenzato fortemente il trend della crescita delle imprese.
Nel periodo compreso tra i mesi di aprile e giugno 2020 ci sono state circa 10 mila imprese in meno rispetto allo stesso periodo dell’anno 2019.
Anche il calo è superiore a quello delle aziende a guida maschile: il 42,3% contro il 35,2%.
Il lockdown dovuto alle restrizioni per limitare i contagi da Coronavirus hanno portato a circa 5 mila unità in meno rispetto allo scorso anno.
Il calo più consistente viene registrato nelle regioni del Centro-Nord, con il 47% di nuove imprese in meno.
Di contro il Mezzogiorno si attesta al 34,1%.
Le regioni che hanno subito i cali di nuove iscrizioni più pronunciati sono quelle riportate nella seguente tabella.
Regione | Calo di nuove iscrizioni |
---|---|
Lombardia | -1.776 |
Lazio | -1.222 |
Campania | -965 |
Piemonte | -913 |
Toscana | -911 |
Emilia-Romagna | -789 |
Veneto | -732 |
Gli effetti negativi del Covid-19 potrebbero incidere in maniera più pronunciata se si tiene in considerazione che le giovani donne alla guida di un’azienda hanno una minore propensione all’innovazione rispetto agli uomini: il 56% delle prime ha introdotto innovazioni rispetto al 59% dei secondi.
Più bassi sono anche gli investimenti in nuove tecnologie digitali di Industria 4.0, con il 19% contro il 25%.
Di contro, le imprese di giovani donne sono mediamente più attente ai valori dell’ambiente, dell’etica e della responsabilità sociale.
Gli investimenti green si attestano al 31%, riepstto al 26% delle aziende a guida maschile.
Il rapporto mette in evidenza anche aspetti legati alla condizione dei lavoratori:
“L’attenzione al welfare aziendale è decisamente elevata tra le giovani imprese femminili, che, ad esempio, offrono maggiori possibilità di smart working ai propri dipendenti (50% tra le femminili contro il 43% di quelle maschili); hanno adottato in misura maggiore iniziative volte a sostenere la salute e il benessere dei propri lavoratori (72% contro 67%) e sono più propense a sviluppare ulteriormente attività di welfare aziendale nei prossimi tre anni (69% contro 60%).”
Articolo originale pubblicato su Informazione Fiscale qui: Imprenditoria femminile, dati imprese Unioncamere: a giugno sono una su 5