I beneficiari dell'assegno di inclusione ricevono in media 607 euro, una cifra maggiore rispetto alla media registrata a dicembre per il reddito di cittadinanza. Almeno per il momento però a percepire l'ADI sono meno famiglie. La panoramica sui dati forniti da INPS e Ministero del Lavoro
Nei primi mesi di operatività dell’assegno di inclusione i beneficiari della misura stanno ricevendo in media un importo maggiore rispetto a quanto percepivano con il reddito di cittadinanza.
Da una media di 562 euro mensili si passa ad una media di 607 euro.
Il numero delle famiglie a cui è riconosciuto l’ADI però appare inferiore. I numeri che emergono dall’osservatorio statistico INPS sul RdC indicano una platea molto più ampia di beneficiari bisogna però tenere conto della divisione di tale platea tra le nuove misure.
L’importo dell’ADI supera quello del RDC, ma i beneficiari sono di meno
A dicembre 2023, come noto, il reddito di cittadinanza è stato definitivamente abolito per lasciare spazio alle nuove misure di inclusione sociale e attivazione lavorativa: l’assegno di inclusione e il supporto per la formazione e il lavoro.
Dal confronto degli ultimi dati forniti dall’INPS e dal Ministero del Lavoro su assegno di inclusione e reddito di cittadinanza si nota come i percettori dell’ADI ricevano in media un importo maggiore rispetto al passato. Il numero di beneficiari però è inferiore rispetto a quanti percepivano il RdC.
Facciamo un passo indietro. L’INPS ieri, 18 aprile 2024, ha rilasciato l’ultimo osservatorio statistico dedicato al reddito di cittadinanza, quello con i dati relativi allo scorso anno e in particolare a dicembre 2023, che come detto rappresenta l’ultimo mese in cui la misura è stata erogata.
Per quanto riguarda l’importo della prestazione riconosciuto ai beneficiari, nel 2023 sono stati erogati in media 562,75 euro mensili.
Quanto ricevono, invece, in media i beneficiari del nuovo assegno di inclusione?
A fornire i dati aggiornati a marzo 2024 è stato il Sottosegretario al Lavoro, Claudio Durigon, intervenuto alla Camera a inizio aprile per le interrogazioni a risposta immediata su questioni di competenza del Ministero.
Ebbene, il pagamento della prestazione relativo alla mensilità di marzo ha portato alle famiglie beneficiarie dell’ADI un importo medio di 607,80 euro.
L’importo mensile è quindi superiore, anche se in misura non particolarmente significativa, alla somma riconosciuta ai percettori del reddito di cittadinanza.
L’importo dell’ADI supera quello del RDC, ma i beneficiari sono di meno
Analizzando poi i dati relativi al numero dei beneficiari delle misure, nell’osservatorio statistico l’INPS evidenzia come nel 2023 i nuclei percettori di almeno una mensilità di reddito o pensione di cittadinanza siano stati 1.367.846, per quasi 3 milioni di persone coinvolte.
Nello specifico, nel mese di dicembre 2023, le famiglie che hanno ricevuto il reddito di cittadinanza sono state 602.407, mentre quelle che hanno percepito la pensione di cittadinanza sono stati 124.715.
I beneficiari dell’assegno di inclusione a marzo 2024, invece, sono stati circa mezzo milione. Per la precisione 589.291, per un totale di 1.240.584 persone coinvolte.
Questo a fronte di oltre un milione di domande presentate nei primi tre mesi di attivazione della misura (dicembre, gennaio e febbraio). Circa 50.000 sono invece in lavorazione, ha sottolineato il Sottosegretario. C’è da dire che si tratta di numeri comunque in divenire, data la recente introduzione della misura, con nuove domande che continuano ad essere presentate.
Particolarmente rilevante poi il dato sulle domande respinte che finora ammontano a quasi 400.000.
Il numero elevato di reiezioni è dovuto all’inasprimento dei requisiti di accesso ma anche al fatto che, a differenza di quanto avveniva con il reddito di cittadinanza, i controlli sul possesso dei requisiti sono effettuati preventivamente.
A questo proposito è anche necessario sottolineare che sui numeri influisce anche la divisione delle platee di possibili beneficiari delle nuove misure.
Se fino al 2023 i percettori del RdC sono stati considerati come un insieme unico, con l’introduzione di ADI e SFL non è più così. Ad ogni modo, nel complesso, la somma dei potenziali percettori dei due nuovi strumenti è inferiore alla platea che ha beneficiato del reddito di cittadinanza.
Si ricorda che possono fare domanda per l’assegno di inclusione le famiglie con almeno una persona:
- minorenne;
- con disabilità;
- con più di 60 anni;
- in condizione di svantaggio e inserita in un programma di cura e assistenza dei servizi socio sanitari territoriali certificato dalla pubblica amministrazione.
Tra gli specifici requisiti relativi alla cittadinanza e alle condizioni economiche c’è anche il valore ISEE che deve essere inferiore a 9.360 euro.
Articolo originale pubblicato su Informazione Fiscale qui: L’importo dell’ADI supera quello del RDC, ma i beneficiari sono di meno