I fondi attualmente stanziati per il reddito di libertà 2025 sono troppo pochi rispetto alle esigenze. Con la Legge di Bilancio in discussione alla Camera dovrebbe arrivare un (solo) milione in più: un rifinanziamento che sottolinea i limiti della misura
Dopo una lunga attesa il reddito di libertà di appresta a tornare operativo: in campo ci sono 10 milioni di euro per gli anni dal 2024 al 2026.
La dotazione è utile a erogare un sostegno economico pari a un massimo di 500 euro per 12 mesi a un numero di donne vittime di violenza inferiore a 1.700 euro. Il numero è piccolissimo, se si confronta con il dato di coloro che si sono rivolte nel 2023 a un centro Antiviolenza presente in Italia, più di 61.000.
I fondi stanziati, che pure sono utili a favorire i percorsi di indipendenza economica, non bastano e con i lavori della Legge di Bilancio 2025 si mette in cantiere una nuova iniezione di risorse che, però, è ancora più debole: l’incremento sarà pari a 1,1 milione di euro.
I fondi del Reddito di libertà non bastano e per il 2025 arriva un (solo) milione di euro in più
Non si può dire che la toppa sia peggio del buco perché qualsiasi incremento di risorse rappresenta comunque un aiuto concreto per le donne inserite in percorsi di fuoruscita dalla violenza. E ha il suo valore. Ma l’approvazione di un emendamento bipartisan alla Legge di Bilancio 2025 fa emergere con chiarezza da un lato l’esigenza di mettere in campo nuove forze ma anche l’incapacità di farlo.
Con la dotazione aggiuntiva, che dovrebbe arrivare nel testo rinnovato della Manovra, il totale ammonterà a 1,1 milioni di euro per il 2025: il numero delle donne che potranno accedere al reddito di libertà passerà da circa 1666 a circa 1850.
Come ha sottolineato Mariangela Zanni, consigliera D.i.Re, Donne in rete contro la violenza, ai microfoni di Informazione Fiscale, il reddito di libertà “effettivamente per le donne che lo hanno ottenuto è stato un supporto, ma soprattutto dove magari c’erano già altri redditi e non c’era la possibilità di arrivare a un’autonomia vera e propria”.
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Le novità della Legge di Bilancio 2025 accendono i riflettori sulle criticità del reddito di libertà
L’attenzione delle forze politiche sul tema è paradossale, perché accende i riflettori sui limiti della misura nella sua versione attuale senza superarli in alcun modo.
La platea di potenziali beneficiarie era e resta ristretta. E, senza altre entrate che non possono comunque derivare da altri sostegni come l’assegno di inclusione, raggiungere gli obiettivi che lo stesso reddito di libertà si prefigge, “sostenere prioritariamente le spese per assicurare l’autonomia abitativa e la riacquisizione dell’autonomia personale nonché il percorso scolastico e formativo dei/delle figli/figlie minori”, appare difficile con l’importo di 500 euro. Impossibile nei territori in cui la vita è più cara.
È una buona notizia se dalla Legge di Bilancio 2025 arriveranno nuovi fondi, ma la possibilità di percorrere la strada verso la libertà tramite l’accesso alla misura resterà comunque un’esclusiva di poche.
Articolo originale pubblicato su Informazione Fiscale qui: I fondi del Reddito di libertà non bastano? In arrivo un (solo) milione di euro in più per il 2025