Un Fisco nuovo e stabile, partendo dal Superbonus, una Legge di Bilancio cauta e un PNRR da adeguare ai tempi e da mettere in atto in un'economia mondiale che si fa sempre più complessa: questi i principali punti del dialogo tra i commercialisti e i Ministri Fitto, Urso e Pichetto Fratin che ha concluso il Congresso Nazionale della categoria organizzato a Torino dal 18 al 20 ottobre
La certezza fiscale è un messaggio di certezza non solo ai professionisti, ma all’Italia e al Mondo intero. Prendendo spunto dalla questione Superbonus, con queste parole il Ministro dell’Ambiente e della sicurezza energetica Pichetto Fratin guadagna l’applauso della platea dell’Auditorium Giovanni Agnelli del Lingotto di Torino, nella terza e ultima giornata del Congresso Nazionale dei Commercialisti 2023 che si è concluso il 20 ottobre con un dialogo con i Ministri Fitto, Pichetto Fratin e Urso.
“Lavoriamo insieme per il nostro futuro” è la scritta che campeggia sul palco: ancora una volta la giornata si apre con la colonna sonora di Mission Impossible, scelta dalla categoria come musica di apertura.
Immagini, contenuti e note insieme compongono una comunicazione chiara: c’è molto da fare, è necessaria una unione di intenti a più livelli, le sfide poste dall’attualità si fanno sempre più complesse.
Un nuovo sistema tributario, con obiettivi di lungo periodo, è in costruzione con l’attuazione della riforma fiscale, ma le prime novità approvate hanno ancora carattere temporaneo. Siamo solo all’inizio. Anzi, per l’onorevole Luigi Marattin, intervistato da Informazione Fiscale nella seconda giornata di lavori, i primi due decreti legislativi rappresentano una “falsa partenza”.
Nel frattempo in uno scenario economico profondamente difficile, la legge di Bilancio messa a punto dal Governo per il prossimo anno si fonda su un’unica parola chiave ripetuta da tutti gli esponenti di Governo: “cautela”. E l’Italia resta impegnata in una sfida/opportunità centrale per la crescita del Paese: l’attuazione del PNRR, Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza.
Picchetto Fratin ai commercialisti: serve un Fisco stabile
Se il presidente del Consiglio Nazionale dei Dottori Commercialisti e degli Esperti Contabili Elbano de Nuccio dovesse e potesse chiedere una sola cosa alla politica, chiederebbe “una vera e concreta semplificazione del sistema tributario. Rendiamo più sereni e tranquilli i professionisti perché un professionista sereno lavora meglio nell’interesse di tutto il paese”.
Una richiesta che, in un certo senso, è in linea con le posizioni del Ministro Gilberto Pichetto Fratin che incrociando Fisco e ambiente parla del Superbonus, degli obiettivi sulla classe energetica degli edifici da raggiungere nel 2030, della presenza di 21 milioni di fabbricati oltre la classe D sottolineando:
“Con il famigerato 110 per cento, 90 per cento, che ancora tanti problema ci sta creando siamo intervenuti su 430 mila fabbricati. Anche con il viceministro Maurizio Leo, stiamo vedendo come rendere strutturale le agevolazioni non con incentivi spot”.
Nella certezza e nella stabilità normativa Pichetto Fratin individua l’esigenza principale. “Anche sul sistema fiscale, bisogna piantarla lì di cambiare le regole ogni sei mesi”.
E conclude:
“La sostanza qual è? Noi dobbiamo dobbiamo dare una certezza ai cittadini italiani, ma significa dare una certezza al Paese, al mondo”.
Una Legge di Bilancio cauta in un’economia instabile: il confronto tra Ministri e commercialisti
Nel frattempo il mondo desta preoccupazione e porta sfide sempre nuove: in un’economia globale che si fa sempre più complessa a causa dell’inflazione, dell’instabilità geopolitica e di tutti gli effetti che ne derivano, l’Italia per l’immediato futuro mette in campo una Legge di Bilancio improntata sulla cautela, sulla prudenza.
O almeno questo è quello che gli esponenti di Governo sottolineano parlando della prossima Manovra il cui Disegno di Legge è stato approvato in Consiglio dei Ministri il 16 ottobre.
La conferma del taglio del cuneo fiscale e contributivo è la misura portante, anche dal punto di vista delle risorse: costa 10 miliardi ed è stato determinante nella scelta di richiedere la Parlamento l’autorizzazione all’indebitamento.
“Abbiamo presentato una Legge di bilancio prudente”, dice Pichetto Fratin, “facciamo il compleanno di governo tra pochi giorni, e in un anno è cambiata tanto l’economia. Ci porta a un cambio automatico, una minore capacità di spesa corrente da parte dello Stato. E noi la garanzia che possiamo dare è quello di tenere un bilancio a posto, anche se certamente con un finanziamento in deficit”.
Anche il Ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso, in collegamento da Roma, parla di una strada obbligata per la Manovra che si appresta ora a seguire il suo iter parlamentare e utilizza l’aggettivo “sociale” per descriverla.
La missione impossibile del PNRR, Fitto: una partita centrale per l’Italia intera
Secondo le stime, l’Italia il prossimo anno sarà il Paese che crescerà di meno, ricorda il direttore de La Stampa Andrea Malaguti a cui è affidato il ruolo di moderatore del dialogo tra commercialisti e Ministri. Allo stesso tempo in gioco c’è ancora una partita importante: il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza.
“La composizione di 220 miliardi prevede 68 miliardi a fondo perduto, l’Italia scelse in quella fase di utilizzare al 100 per cento la sua quota prevista a debito del PNRR, quindi 122 miliardi di euro, in più scelse di aggiungere con il fondo complementare altri 30 miliardi di euro nazionali sempre a debito”.
Ricorda Raffaele Fitto, Ministro per gli affari europei, le politiche di coesione e il PNRR, evidenziando:
“Il tema della prospettiva, della gestione del PNRR, delle modifiche da individuare sono fondamentali soprattutto per l’elemento crescita, il tema della qualità della spesa è indispensabile.
Avendo noi un appesantimento storico del debito pubblico e avendolo aumentato con questo indebitamento del PNRR o noi individuiamo i correttivi per accompagnare alla crescita il nostro paese oppure se non c’è la crescita, il tema debito esplode diventa una vera e propria malattia, quindi c’è bisogno di intervenire con le riforme e con investimenti strutturali di qualità”.
Ma non bisogna dimenticare, secondo il Ministro, le condizioni in cui l’Italia è chiamata a operare:
“Sarà l’anno nel quale tornerà il patto di stabilità, ricordiamolo. Magari si sarebbero potute utilizzare meglio le opportunità degli anni della mancanza del patto di stabilità”.
E più il quadro economico si complica più la necessità di mettere a frutto le risorse del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza in maniera efficace si fa forte.
“Non è un piano del governo Meloni, è un piano dell’Italia, noi qui giochiamo non una partita del Governo, giochiamo una partita del Paese, l’approccio deve essere questo, serio e responsabile”, precisa Fitto in chiusura.
Anche i commercialisti sono pronti a fare la loro parte a più livelli, assicura il presidente de Nuccio, la categoria può testare la solidità finanziaria dei progetti e anche valutare l’impatto dell’investimento in termini ambientali e sociali.
Ma nel frattempo la missione (im)possibile PNRR, parafrasando la colonna sonora scelta per il Congresso Nazionale 2023, è soprattutto nelle mani dell’attuale Esecutivo.
Articolo originale pubblicato su Informazione Fiscale qui: In un’economia difficile l’esigenza di un Fisco stabile e di Manovre caute: il dialogo tra Ministri e commercialisti