Dopo anni di rimandi, la saga della fattura elettronica senza spese sanitarie si avvia alla conclusione: divieto strutturale per i medici e gli operatori sanitari. La novità dai lavori di riforma fiscale

Soltanto a fine febbraio, il Decreto Milleproroghe ha confermato fino a fine anno il divieto di utilizzare la fattura elettronica per le spese sanitarie. A distanza di poche settimane, invece, sembra arrivato il tempo della parola fine per questa saga di rimandi che dura dal 2019.
Dalle prime anticipazioni sul decreto correttivo della riforma fiscale, adottato nel Consiglio dei Ministri del 13 marzo, arriva la notizia di una esclusione permanente dei medici e degli operatori sanitari dal Sistema di Interscambio. Le novità, inoltre, dovrebbero riguardare anche l’invio dei dati al sistema TS con un passaggio da una cadenza semestrale a una annuale.
La soluzione per adottare un sistema di fatturazione elettronica per le prestazioni sanitarie rese a cittadini e cittadine non arriverà: dopo anni di riflessione la strada più semplice da percorrere è quella di eliminare il problema alla radice.
Fattura elettronica senza spese sanitarie: la soluzione non arriverà
Inaspettata forse solo nei tempi, la conferma strutturale del divieto di emettere fattura elettronica per le spese sanitarie non arriva come un fulmine a ciel sereno.
Il DL Milleproroghe aveva fissato al 31 marzo 2025 la scadenza del divieto, dopo 6 anni di rimandi annuali.
La tutela della privacy, tallone d’Achille del Sistema di Interscambio fin dal suo debutto, è il motivo che tiene medici e altri operatori sanitari fuori dal flusso delle e-fatture fin dal primo anno di obbligo generalizzato.
La mini proroga dell’esclusione e l’adozione di un provvedimento attuativo atteso dal 2019 nel corso dello scorso anno lasciava presagire, in prima battuta, un rimedio in arrivo per includere anche le prestazioni sanitarie nel perimetro della fatturazione elettronica.
Ma già durante i lavori di conversione in legge del DL Milleproroghe, che hanno confermato le regole fino a fine anno, è arrivata una chiara inversione di rotta: la stessa Agenzia delle Entrate aveva ipotizzato una soluzione drastica di lungo termine per medici e operatori del settore.
Fattura elettronica senza spese sanitarie: niente SdI per i medici
Esclusa dal testo del DL n. 202 del 2024 convertito in legge, stando alle anticipazioni la novità entra nel decreto correttivo approvato il 13 marzo.
La buona notizia è che si mette la parola fine a un lunghissimo periodo di transizione e di incertezze, la cattiva notizia è che dopo anni di rimandi la vicenda si chiude con un nulla di fatto.
Ancora una volta si procede alla riscrittura dell’articolo 10-bis del DL n. 119 del 2018: in questo caso, però, non si aggiungono ma si eliminano i periodo d’imposta oggetto di esclusione. Il divieto per medici e operatori sanitari diventerà così permanente.
E non si può fare a meno di notare che la soluzione definitiva del rapporto tra fattura elettronica e prestazioni sanitarie è in aperto contrasto con la lunga attesa alla ricerca di equilibri che, a questo punto, non arriveranno.
Articolo 10 bis del Decreto Legge n. 119 del 2018 |
“Per i periodi d’imposta 2019, 2020, 2021, 2022, 2023, 2024 e 2025, i soggetti tenuti all’invio dei dati al Sistema tessera sanitaria, ai fini dell’elaborazione della dichiarazione dei redditi precompilata, ai sensi dell’articolo 3, commi 3 e 4, del decreto legislativo 21 novembre 2014, n. 175, e dei relativi decreti del Ministro dell’economia e delle finanze, non possono emettere fatture elettroniche ai sensi delle disposizioni di cui all’articolo 1, comma 3, del decreto legislativo 5 agosto 2015, n. 127, con riferimento alle fatture i cui dati sono da inviare al Sistema tessera sanitaria”. Valido anche per i “soggetti che non sono tenuti all’invio dei dati al Sistema tessera sanitaria, con riferimento alle fatture relative alle prestazioni sanitarie effettuate nei confronti delle persone fisiche”. |
Articolo originale pubblicato su Informazione Fiscale qui: Le spese sanitarie restano fuori dalla fattura elettronica: una lunga storia senza soluzione