Fattura elettronica, l'epopea surreale del servizio di consultazione e la scadenza che non c'è: il termine ultimo per l'adesione arriva al 30 settembre 2021 con l'ennesimo provvedimento sul tema approvato dall'Agenzia delle Entrate. La motivazione? Sempre la stessa: la sfida della privacy lanciata dal Decreto Fiscale approvato quasi due anni fa.
Fattura elettronica, arriva l’ennesimo provvedimento dell’Agenzia delle Entrate che riscrive i tempi per l’adesione al servizio di consultazione dei documenti. La scadenza questa volta è fissata al 30 settembre 2021 e la notizia dello slittamento della tabella di marcia, come accaduto spesso anche in passato, è arrivata nella stessa data del 30 giugno che avrebbe dovuto segnare il termine del lungo periodo transitorio.
La motivazione continua ad essere sempre la stessa: un punto di equilibrio tra la tutela della privacy e le disposizioni, ormai datate, del Decreto Fiscale che è stato approvato a ottobre 2019.
In questa infinita fase di transizione, quindi, l’Agenzia delle Entrate continua a memorizzare le fatture emesse e a permettere anche gli operatori e ai consumatori finali che fino ad ora non hanno aderito di attivare la funzione disponibile sul portale Fatture e Corrispettivi recuperando anche i documenti vecchi.
L’Amministrazione finanziaria concede tempo per prendere più tempo e trovare una soluzione.
Fattura elettronica, l’epopea surreale del servizio di consultazione e la scadenza che non c’è
La storia del servizio di consultazione , cominciata con il debutto della fattura elettronica, è quella di un’epopea.
Ma la vita di questo strumento messo a disposizione dall’Agenzia delle Entrate non ha nulla di poetico: il provvedimento numero 172890 del 30 giugno 2021, più che altro, rappresenta l’ennesima tappa di un percorso surreale.
La funzione di adesione al servizio “Consultazione e acquisizione delle
fatture elettroniche o dei loro duplicati informatici” che consente a operatori IVA, intermediari delegati e consumatori di acquisire e consultare i documenti è disponibile sul portale Fatture e Corrispettivi da luglio 2019 e già la sua nascita è stata caratterizzata dal ritardo di qualche mese.
L’attivazione di questo archivio digitale, in ogni caso, ha avviato un periodo transitorio che si sarebbe dovuto concludere il 31 ottobre 2019 e che oggi, proroga dopo proroga, viene portato al 30 settembre 2021.
Per gli utenti sarà sempre possibile attivare il servizio, ma il termine ultimo segna uno spartiacque:
- fino al 30 settembre 2021 è possibile attivare il servizio ed acquisire i documenti emessi e ricevuti a partire dal debutto della fattura elettronica;
- a partire dal 1° ottobre 2021 allo stesso modo è possibile attivare il servizio ma senza la possibilità di ottenere i documenti vecchi, chi aderisce dopo attiva la funzione e memorizza i file a partire dal momento in cui conferma l’attivazione.
Surreale non è tanto il ritardo di quasi due anni sulla durata del periodo transitorio o il tempismo o la quantità dei provvedimenti di proroga, quanto la motivazione che ha determinato gli ultimi slittamenti della tabella di marcia. Sempre la stessa.
Fattura elettronica, la storia infinita del servizio di consultazione e il nodo della privacy che persiste
Da ottobre 2019 ad oggi non è ancora stato possibile sciogliere il nodo della privacy stretto intorno alle novità, ormai vecchie, introdotte dal Decreto Fiscale 2020.
L’articolo 14 del decreto-legge n. 124 del 2019 ha stabilito che “i file delle fatture elettroniche acquisiti ai sensi del comma 3 sono memorizzati fino al 31 dicembre dell’ottavo anno successivo a quello di presentazione della dichiarazione di riferimento ovvero fino alla definizione di eventuali giudizi, al fine di essere utilizzati per i controlli dall’Agenzia delle Entrate e dalla Guardia di Finanza”.
E sempre ad AdE e GdF ha affidato il compito di adottare “idonee misure di garanzia a tutela dei diritti e delle libertà degli interessati mediante la previsione di apposite misure di sicurezza, anche di carattere organizzativo” dopo aver sentito il Garante per la protezione dei dati personali.
La scadenza del servizio di adesione alla consultazione delle fatture elettroniche non arriva mai perché la definizione della tutela dal punto di vista della privacy ha assunto i contorni di un’impresa impossibile.
Nel testo dell’ultimo provvedimento sul tema, infatti, si legge:
“Considerato che è ancora in corso l’interlocuzione con l’Autorità Garante per definire le misure di garanzia a tutela dei diritti e delle libertà degli interessati, con il presente provvedimento è disposta una ulteriore proroga, fino al 30 settembre 2021, del periodo per effettuare l’adesione al servizio di consultazione e acquisizione delle fatture elettroniche e dei loro duplicati informatici”.
Come si legge nel comunicato stampa che illustra la notizia dell’ennesima proroga, è stato avviato un tavolo di lavoro con l’Autorità Garante per la protezione dei dati personali, sono state condivise “gran parte delle soluzioni per la gestione e la memorizzazione delle fatture elettroniche” sia per quanto riguarda le cessioni di beni e prestazioni di servizi tra operatori economici (B2B), sia per quanto riguarda le operazioni effettuate nei confronti dei consumatori finali (B2C). Ma proprio su questo punto restano ancora aspetti da chiarire.
Basteranno altri due mesi? Sembra, ormai, impossibile che la nuova scadenza del 30 settembre possa davvero determinare il termine ultimo e porre fine all’epopea del servizio di consultazione delle fatture elettroniche.
Articolo originale pubblicato su Informazione Fiscale qui: Fattura elettronica, l’epopea surreale del servizio di consultazione e la scadenza che non c’è