Dove si possono utilizzare i buoni pasto ricevuti dal datore di lavoro?
I buoni pasto possono essere spesi per la consumazione di un pasto presso bar, ristoranti o simili oppure per l’acquisto i prodotti alimentari quindi presso mercati e supermercati.
Una volta che i dipendenti hanno ricevuto i buoni in una qualsiasi delle forme previste potranno utilizzarli per un importo pari al valore facciale del buono stesso.
Dove posso spendere i buoni pasto?
I buoni pasto sono titoli di pagamento che possono essere utilizzati per acquistare pasti o prodotti alimentari. Possono essere cartacei, elettronici o digitali e hanno un valore prestabilito di:
- 8 euro per quelli elettronici/digitali;
- 4 euro per quelli cartacei.
Ma dove possono essere spesi i buoni ricevuti?
I dipendenti possono utilizzare i buoni pasto per fruire di un pasto pronto, quindi, spendendoli presso bar, ristoranti, gastronomie ecc. Altrimenti possono utilizzarli per acquistare prodotti alimentari, spendendo quindi i buoni per fare la spesa presso venditori al dettaglio, come supermercati e mercati.
Nello specifico, come previsto dal decreto interministeriale MISE n. 122/2017 (articolo 3) il servizio sostitutivo di mensa reso tramite i buoni pasto è erogato dai soggetti legittimati ad esercitare:
- la somministrazione di alimenti e bevande;
- l’attività di mensa aziendale ed interaziendale;
- la vendita al dettaglio, sia in sede fissa che su area pubblica, dei prodotti appartenenti al settore merceologico alimentare;
- la vendita al dettaglio nei locali di produzione e nei locali attigui dei prodotti alimentari;
- la vendita al dettaglio e la vendita per il consumo sul posto dei prodotti provenienti dai propri fondi effettuata, ai sensi dell’articolo 4, commi 1 e 8-bis, del Dlgs n. 228/2001, dagli imprenditori agricoli, dai coltivatori diretti e dalle società semplici esercenti l’attività agricola, iscritti nella sezione speciale del registro delle imprese;
- nell’ambito dell’attività di agriturismo, la somministrazione di pasti e bevande, costituiti prevalentemente da prodotti propri e da prodotti di aziende agricole della zona, presso la propria azienda;
- nell’ambito dell’attività di ittiturismo, la somministrazione di pasti costituiti prevalentemente da prodotti derivanti dall’attività di pesca, da parte di imprenditori ittici;
- la vendita al dettaglio dei prodotti alimentari, anche trasformati, nei locali adiacenti a quelli di produzione nel caso di soggetti esercenti l’attività di produzione industriale.
Ai fini delle attività elencate resta ferma la necessità del rispetto dei requisiti igienico sanitari prescritti dalla normativa vigente.
Articolo originale pubblicato su Informazione Fiscale qui: Dove posso spendere i buoni pasto?