Dichiarazione IVA precompilata, si parte dalle Lipe e dai registri obbligatori dal 1° luglio 2020, fino ad arrivare al 2021 con la bozza di dichiarazione sull'imposta sul valore aggiunto fornita dall'Agenzia delle Entrate. La novità è confermata dal testo ufficiale del Decreto Fiscale, il DL n. 124/2019.
Dichiarazione IVA precompilata, ma solo dal 2021. A partire dal 1° luglio 2020 l’Agenzia delle Entrate fornirà invece ai contribuenti le Lipe ed i registri obbligatori compilati in base ai dati di fatture e scontrini elettronici.
Il testo del Decreto Fiscale collegato alla Legge di Bilancio 2020, pubblicato in Gazzetta Ufficiale del 26 ottobre 2019, torna a prefigurare l’avvio delle dichiarazioni precompilate per i titolari di partita IVA.
L’articolo 16 della decreto legge fiscale n. 124/2019, dedicato alle “Semplificazioni fiscali”, prevede che dal prossimo 1° luglio 2020 in via sperimentale, nell’ambito di un programma di assistenza on line basato sui dati delle operazioni acquisiti con le fatture elettroniche e con le comunicazioni delle operazioni transfrontaliere nonché sui dati dei corrispettivi acquisiti telematicamente, l’Agenzia delle entrate mette a disposizione dei soggetti passivi dell’IVA residenti e stabiliti in Italia, in apposita area riservata del sito internet dell’Agenzia stessa, le bozze dei seguenti documenti:
- registri di cui agli articoli 23 e 25 del decreto del Presidente della Repubblica 26 ottobre 1972, n. 633;
- comunicazioni delle liquidazioni periodiche dell’IVA (cd Lipe).
Dichiarazione IVA precompilata: quella del decreto fiscale 2020 è un ulteriore scatto verso le dichiarazioni fiscali precompilate
La dichiarazione IVA precompilata 2020 prevista dall’articolo 16 del decreto fiscale 2020 non è una novità, anzi rappresenta in parte un ulteriore scatto verso l’era delle (presunte?) dichiarazioni fiscali precompilate.
Infatti, lo stesso articolo 16 del DL n. 124/2019 prevede la modifica dell’articolo 4 comma 1 del decreto legislativo 127/2015, e cosa prevedeva questo articolo nella sua formulazione originaria?
Ecco il testo originale:
“Con effetto dal 1° gennaio 2017, per specifiche categorie di soggetti passivi IVA di minori dimensioni, l’Agenzia delle entrate realizza un programma di assistenza, differenziato per categoria di soggetti, con cui sono messi a disposizione, in via telematica, gli elementi informativi necessari per le liquidazioni periodiche e per la dichiarazione annuale dell’IVA e vengono meno:
a) l’obbligo di registrazione di cui agli articoli 23 e 25 del dpr 633/1972;
b) l’obbligo di apposizione del visto di conformità o la sottoscrizione alternativa e la garanzia previsti dall’articolo 38-bis del predetto decreto n. 633, del 1972”.
Nel testo dell’16 del decreto fiscale 2020, invece, è previsto che:
“A partire dalle operazioni IVA effettuate dal 1° luglio 2020, in via sperimentale, nell’ambito di un programma di assistenza on line basato sui dati delle operazioni acquisiti con le fatture elettroniche e con le comunicazioni delle operazioni transfrontaliere nonché sui dati dei corrispettivi acquisiti telematicamente, l’Agenzia delle entrate mette a disposizione dei soggetti passivi dell’IVA residenti e stabiliti in Italia, in apposita area riservata del sito internet dell’Agenzia stessa, le bozze dei seguenti documenti:
a) registri di cui agli articoli 23 e 25 del decreto del Presidente della Repubblica 26 ottobre 1972, n. 633;
b) comunicazioni delle liquidazioni periodiche dell’IVA.1-bis. A partire dalle operazioni IVA 2021, oltre alle bozze dei documenti di cui al comma 1, lettere a) e b), l’Agenzia delle entrate mette a disposizione anche la bozza della dichiarazione annuale dell’IVA”
Dichiarazione IVA precompilata dal 2020: è davvero possibile?
A modesto avviso di chi scrive la dichiarazione IVA precompilata 2020 non sarà possibile da realizzare, quanto meno non lo sarà in una versione che possa definirsi a norma.
La normativa IVA prevede troppe eccezioni, percentuali particolareggiate e casi particolari per effetto dei quali è molto complesso pensare che l’Agenzia delle Entrate possa precompilare tutto e, soprattutto, che i contribuenti non addetti ai lavori siano in grado di “confermarla” come avviene per esempio per il modello 730 precompilato.
Qui il timore maggiore degli addetti ai lavori è che una campagna informativa non corretta da parte delle istituzioni, Agenzia delle Entrate in primis, possa generare false aspettative dei titolari di partita IVA anche su questo fronte.
In altre parole: benissimo la digitalizzazione del fisco ma ogni avanzamento deve essere realistico e graduale, altrimenti si rischia di destabilizzare ulteriormente il sistema imprenditoriale.
Peraltro occorre osservare come la vecchia versione della norma - quella del decreto legislativo 127/2015, prevedesse la “messa a disposizione di un programma di assistenza, differenziato per categoria di soggetti, con cui sono messi a disposizione, in via telematica, gli elementi informativi necessari per le liquidazioni periodiche e per la dichiarazione annuale dell’IVA” già dal periodo d’imposta 2017...
Articolo originale pubblicato su Informazione Fiscale qui: Dichiarazione IVA precompilata: novità nel decreto fiscale 2020