Detrazioni famiglia, tra limiti e realtà qual è il valore delle agevolazioni fiscali e il loro reale impatto sulle spese familiari? Irrisorio, se si considera il peso specifico dei costi con gli sconti sulle imposte da versare. Un supporto esterno nella gestione del carico di lavoro per la cura della casa, dei figli o dei genitori anziani che grava, per la maggior parte dei casi, sulle donne ha costi alti. E l'aiuto non arriva dal Fisco.
Detrazioni famiglia, tra limiti e realtà: qual è il reale impatto delle agevolazioni fiscali? I tetti stabiliti dal TUIR, Testo Unico delle Imposte sui Redditi, spesso rendono irrisorio il beneficio, se confrontato al peso specifico delle spese familiari.
La necessità o la scelta di chiedere un supporto esterno nella gestione del carico di lavoro per la cura della casa, dei figli o dei genitori anziani che grava, per la maggior parte dei casi, sulle donne ha costi alti.
E il Fisco non aiuta, o meglio non aiuta abbastanza, tanto che nello studio Il sistema di tassazione italiano penalizza le donne (o il coniuge debole) che restano nel mondo del lavoro condotto da Tania Stefanutto, dottore commercialista, si arriva a dimostrare che il sistema di tassazione italiano, per come è impostato, spinge le donne, o comunque l’anello più debole dal punto di vista economico, a ridurre il proprio impegno professionale o ad abbandonare del tutto il lavoro per prendersi cura della famiglia.
In questo modo diminuiscono i costi e aumentano i benefici. E in questa ottica neanche una proposta di tassazione differenziata per genere, gender based taxation, così come formulata dai due economisti Andrea Ichino e Alberto Alesina, che prevede un’aliquota più favorevole sul lavoro delle donne potrebbe essere la soluzione al problema.
Detrazioni famiglia, tra limiti e realtà quanto vale lo sconto Irpef?
Per comprendere pienamente qual è l’aiuto che viene dal Fisco sui costi per la gestione della casa e dei figli, è necessario fare prima di tutto una panoramica delle deduzioni che riducono il reddito imponibile del contribuente e delle detrazioni per la famiglia, che invece sono uno sconto sull’imposta dovuta, attualmente previste.
Per quali spese strettamente collegate alla gestione familiare è possibile beneficiare di agevolazioni sull’Irpef da versare in base all’attuale sistema fiscale italiano?
Le principali:
- asili nido;
- mense scolastiche, gite, doposcuola;
- contributi per colf, badanti e baby sitter;
- iscrizione e abbonamenti a strutture sportive per i ragazzi dai 5 ai 18 anni;
- iscrizioni e abbonamenti a conservatori e scuole di musica per i ragazzi dai 5 ai 18 anni;
- assistenza di anziani e disabili.
Come per tutte le agevolazioni, però, ci sono precisi limiti da rispettare per beneficiarne. Ad esempio, indipendentemente dalle spese scolastiche effettivamente sostenute, la somma rilevante per il Fisco che può dare diritto ad uno sconto resta sempre 800 euro, limite fissato dal TUIR.
E la regola vale anche per tutte le altre spese.
Agevolazione | Riferimento normativo | Limite |
---|---|---|
Detrazione asilo nido | articolo 1, comma 335, della legge n. 266 del 2005 e articolo 2, comma 6, della legge n. 203 del 2008 | 632 euro |
Detrazione per spese scolastiche | articolo 15 TUIR lettera e-bis, comma 1 | 800 euro per alunno o studente |
Detrazione per spese relative ad attività sportive di bambini e ragazzi | articolo 15 TUIR, comma1, lettera i quinquies | 210 euro |
Detrazione per spese relative allo studio della musica di bambini e ragazzi | articolo 15 TUIR lettera e-quater | 1.000 euro solo se il reddito non super i 36.000 euro |
Detrazione per spese di assistenza di anziani e disabili | articolo 15 TUIR, comma1, lettera i-speties | 2.100 euro solo se il reddito non supera i 40.000 euro |
deduzione contributi per colf, badanti, baby sitter | articolo 10, comma 2, ultimo periodo del TUIR | 1.549,37 euro |
Detrazioni famiglia, tra limiti e realtà: il valore delle agevolazioni fiscali
Sono proprio i limiti alle detrazioni per la famiglia, più o meno generosi, che diluiscono l’efficacia del supporto alla gestione del carico familiare che può arrivare dal Fisco.
In alcuni casi, infatti, appaiono irrisori rispetto ai costi da sostenere e al peso specifico effettivo della spesa.
Facciamo un esempio pratico sulla detrazione per l’asilo nido, agevolazione strettamente legata alla necessità di liberare quanto più possibile la donna dal carico di lavoro familiare e permetterle di non ridurre il suo impegno professionale.
Secondo i dati forniti dall’Osservatorio Prezzi e Tariffe di CittadinanzAttiva che riguardano l’anno scolastico 2019/2020 e prendono in considerazione strutture comunali una famiglia media italiana, con un bimbo o una bimba al nido, spende al mese 303 euro.
Se confrontato con i limiti previsti dalla detrazione sono poco più di due le mensilità rilevanti per il Fisco e in ogni caso il beneficio massimo che si può ottenere consiste in 120 euro circa da confrontare con una spesa media di 9 mesi pari a 2.727 euro.
Ancora più controverso, poi, è il discorso che riguarda le spese scolastiche. Nel limite di 800 euro per studente, infatti, rientrano una serie di voci:
- tassa di iscrizione e frequenza;
- spese relativa al servizio di mensa scolastico;
- contributi volontari e erogazioni liberali;
- pre e post scuola;
- gite scolastiche;
- contributi per l’ampliamento dell’offerta formativa;
- assistenza al pasto.
Sempre in base ai dati dell’Osservatorio di CittadinanzAttiva, 747 euro è la cifra media che una famiglia italiana, con reddito ISEE di 19900 euro e un figlio o una figlia alla scuola primaria, spende solo per la mensa scolastica considerando 9 mesi.
Qualsiasi sia il totale di tutte le voci delle spese scolastiche il beneficio massimo ammonta a uno sconto sull’imposta pari a 152 euro. Il divario tra realtà e limiti imposti per tutte le altre agevolazioni risulta troppo ampio per avere un impatto reale sulla gestione del carico familiare.
Agevolazione | Limite | cifra massima del beneficio |
---|---|---|
Detrazione asilo nido | 632 euro | 120,08 euro |
Detrazione per spese scolastiche | 800 euro per alunno o studente | 152 euro |
Detrazione per spese relative ad attività sportive di bambini e ragazzi | 210 euro | 39,9 euro |
Detrazione per spese relative allo studio della musica di bambini e ragazzi | 1.000 euro solo se il reddito non super i 36.000 euro | 190 euro |
Detrazione per spese di assistenza di anziani e disabili | 2.100 euro solo se il reddito non supera i 40.000 euro | 399 euro |
Tenendo conto del sistema attuale, appare chiaro che un supporto non può arrivare dalle agevolazioni fiscali. Una strada possibile, secondo Tania Stefanutto, è il potenziamento del sistema di welfare aziendale.
“Credo che l’esempio svedese sia fondamentale, sul sito dell’Agenzia delle Entrate svedese noi troviamo un elenco di benefit che per noi sono inconcepibili: dal corso per i figli di basket al canto gregoriano. [...]
Ma in Italia abbiamo un taglio di benefit veramente molto basso, il nostro imprenditore che volesse coltivare con i propri dipendenti una serie di benefit si troverebbe immediatamente a sforare il budget e quindi a omaggiare di servizi o di beni in cambio di attività lavorativa, come premi sul lavoro ad esempio, ma questi sarebbero comunque un reddito in natura e come tale subirebbero un’imposizione. E dall’altra parte anche per l’imprenditore non è tutto detraibile”.
Il terreno, dunque, neanche sul fronte del sistema di welfare aziendale appare fertile, come sottolinea Tania Stefanutto, dottore commercialista e autrice di uno studio che parte dalla gender tax per sciogliere alcuni nodi importanti su occupazione femminile, sistema fiscale e migliore distribuzione del carico di lavoro familiare, durante l’intervista rilasciata a Informazione Fiscale il 25 novembre 2020.
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Articolo originale pubblicato su Informazione Fiscale qui: Detrazioni famiglia, tra limiti e realtà quanto valgono le agevolazioni fiscali?