Decreto Sostegni bis, novità in arrivo a fine aprile. Come dovranno essere i bonus e gli aiuti alle partite IVA, ai lavoratori e alle famiglie? Importi più alti per pochi o più bassi ma per una platea ampia di beneficiari? La parola ai lettori di Informazione Fiscale. Risposte direttamente online e commenti via mail alla redazione.
Le novità del Decreto Sostegni bis dovrebbero vedere la luce entro fine aprile. Ad affermarlo è il Ministro dell’Economia e delle Finanze, Daniele Franco, nella premessa del DEF 2021 che ha ricevuto l’ok del Consiglio dei Ministri ieri, 15 aprile.
Secondo quanto approvato nella riunione di Governo, si richiede al Parlamento l’autorizzazione per un ulteriore scostamento di bilancio pari a 40 miliardi di euro con l’obiettivo di definire un nuovo pacchetto di bonus e altri aiuti per partite IVA, lavoratori e famiglie.
Ma qual è la formula che il governo dovrebbe adottare: importi più alti per pochi in base a specifici requisiti o meno generosi ma per una platea ampia di beneficiari?
La parola ai lettori. Per esprimere la propria opinione basta cliccare su “partecipa al sondaggio” nel box di seguito.
L’invito della redazione è anche quello di approfondire la risposta con commenti, motivazioni e considerazioni inviando una mail con oggetto “Decreto Sostegni bis - sondaggio” all’indirizzo [email protected].
Decreto Sostegni bis, novità in arrivo: nuovi bonus e aiuti a partite IVA, lavoratori e famiglie
La traccia su cu sarà costruito il nuovo Decreto Sostegni bis è contenuta nel comunicato stampa diffuso al termine del Consiglio dei Ministri che ha approvato il DEF 2021 del 15 aprile.
Nel testo si legge:
“Le risorse aggiuntive a valere sul 2021 (40 miliardi di euro) saranno utilizzate per un nuovo provvedimento di sostegno all’economia e alle imprese, in particolare per sostenere i lavoratori autonomi e le imprese più colpite dalle restrizioni adottate per contenere il contagio. Il prossimo provvedimento, inoltre, destinerà risorse al rafforzamento della resilienza delle aziende più colpite, a misure per garantire la disponibilità di credito e per sostenere la patrimonializzazione delle imprese”.
Ma sul piano pratico è ancora tutto in via di definizione. E negli ultimi giorni dal Ministro dello Sviluppo Economico, Giancarlo Giorgetti, è arrivata la notizia di una possibile ridefinizione del meccanismo di accesso ai contributi a fondo perduto, già rivisto dall’ultimo provvedimento emergenziale.
Secondo quanto anticipato si starebbe valutando di calcolare gli importi che spettano alle partite IVA beneficiarie sulla base del bilancio e non solo del calo di fatturato e di introdurre un sistema di pagamento di due acconti e un saldo finale.
Decreto Sostegni bis, come impostare bonus e aiuti a partite IVA, lavoratori e famiglie?
Si cerca, quindi, di aggiustare ancora il tiro. E infatti molte categorie, dalle imprese ai lavoratori sportivi, hanno definito troppo esigue le misure di ristoro del primo Decreto Sostegni, a lungo attese a causa della crisi politica che si è aperta a fine gennaio.
Se si guarda ai dati sui primi pagamenti dei contributi a fondo perduto del DL numero 41 del 22 marzo 2021, diffusi dall’Agenzia delle Entrate, emerge che l’importo medio degli oltre 604 mila bonifici disposti l’8 aprile è pari a circa 3.160 euro, contro la media di 2.770 euro circa del Decreto Rilancio.
C’è da dire che, in ogni caso, non è possibile fare un confronto alla pari tra la generosità dei due decreti anche perché si tratta di importi medi calcolati su una platea di beneficiari diversa. Ad esempio, con l’ultimo intervento è stata innalzato fino a 10 milioni di euro il limite di ricavi e compensi entro il quale è possibile richiedere gli aiuti.
Nel complesso, secondo le cifre comunicate a fine 2020, considerando i provvedimenti emergenziali fino al Decreto Ristori quater 2 milioni e 400 partite IVA hanno ricevuto un importo medio totale di 3.750 euro.
Ma per le imprese e i lavoratori, specialmente di alcuni settori come il turismo e la ristorazione che hanno subito perdite complessive pari a 38 miliardi di euro (un calo del fatturato del 44,2 per cento), gli importi erogati sono sempre esigui.
I decreti emergenziali hanno il compito di mettere una toppa su una crepa che resta ampia. Il Decreto Sostegni, l’ultimo adottato, lo ha fatto utilizzando 32 miliardi di euro e dando vita alle misure riportate di seguito.
Principali misure del Decreto Sostegni | Importi |
---|---|
Contributi a fondo perduto per partite IVA, inclusi i professionisti | Da 1.000 o 2.000 euro a 150.000 euro |
Bonus per i lavoratori stagionali, dello spettacolo e degli stabilimenti termali | 2.400 euro |
Bonus sportivi | Da 1.200 euro a 3.600 euro |
Reddito di emergenza, anche per ex percettori Naspi e DisColl | Da 400 a 840 euro per tre mensilità |
Oggi a disposizione ci sono 40 miliardi di euro. E tra le diverse scelte da compiere c’è anche quella di una definizione sempre più strategica della platea di beneficiari.
Definire in maniera più selettiva i destinatari degli aiuti è una necessità più volte sottolineata dalla Corte dei Conti in questo anno di pandemia, e una volontà confermata anche dal premier Mario Draghi nel suo primo discorso al Senato dello scorso febbraio.
Ma le intenzioni e le necessità devono fare i conti con la realtà di una pandemia che non accenna a rientrare e che coinvolge ancora tutti: aziende, professionisti, lavoratori, famiglie.
Difficile stabilire con certezza la strada migliore da intraprendere. Ma l’ultima parola sul tema passa direttamente ai lettori.
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