Decreto Crisi Aziendali e tutela del lavoro, dopo la firma del presidente della Repubblica Sergio Mattarella, il testo è stato pubblicato il 4 settembre in Gazzetta Ufficiale. Novità per i lavoratori: dai rider all'indennità di disoccupazione per una platea più ampia di lavoratori, DIS-COLL, passando per le assunzioni ANPAL e INPS, fino ad arrivare agli interventi su alcune importanti crisi industriali.
Decreto Crisi Aziendali e tutela del lavoro, dopo la firma del presidente della Repubblica Sergio Mattarella, il 4 settembre il testo è stato pubblicato in Gazzetta Ufficiale. Nel Consiglio dei Ministri del 6 agosto 2019, su proposta del Presidente Giuseppe Conte e dell’ex Ministro del Lavoro e delle politiche sociali Luigi Di Maio, è stato approvato il provvedimento che interviene su alcuni temi caldi.
Dalle attesissime disposizioni per regolare le attività lavorative dei rider all’ampliamento della platea di lavoratori che può beneficiare dell’indennità di disoccupazione DIS-COLL, passando per le assunzioni ANPAL e INPS, fino ad arrivare alle ricette da adottare per intervenire nelle aziende in crisi: sono questi i fronti su cui interviene il Decreto legge numero 101 del 3 settembre 2019 Disposizioni urgenti per la tutela del lavoro e per la risoluzione di crisi aziendali con i suoi 16 articoli.
- Gazzetta Ufficiale - Decreto legge numero 101 del 3 settembre 2019
- Scarica il testo del Decreto legge Disposizioni urgenti per la tutela del lavoro e per la risoluzione di crisi aziendali pubblicato in Gazzetta Ufficiale il 4 settembre 2019.
Decreto Crisi Aziendali e tutela del lavoro: il testo in Gazzetta Ufficiale
La notizia dell’approvazione del testo del Decreto Crisi aziendali e tutela del lavoro era arrivata nel pomeriggio del 6 agosto, nel comunicato stampa diffuso dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri gli obiettivi con cui nasce.
“Il testo mira, in particolare, a garantire la tutela economica e normativa di alcune categorie di lavoratori particolarmente deboli, come rider, lavoratori con disabilità, lavoratori socialmente utili (LSU) e di pubblica utilità (LPU), precari. Contiene, inoltre, disposizioni per supportare la fase attuativa del reddito di cittadinanza, rimessa all’INPS, e per la disciplina delle assunzioni in Anpal servizi S.p.a.”
Il provvedimento interviene, poi, nelle aree di crisi industriale complessa di diverse regioni italiane sempre con lo scopo di sostenere i lavoratori coinvolti e di evitare un impatto sui livelli occupazionali. Dalla Whyrpool di Napoli all’Ilva di Taranto il Decreto interviene per territorio. Anche se non sempre in maniera efficace, nel caso della sede napoletana, infatti, le risorse stanziate non sono sufficienti ad appianare la situazione.
Dopo la firma del presidente della Repubblica Sergio Mattarella, arrivata il 3 settembre, il testo è stato pubblicato in Gazzetta Ufficiale.
Il decreto si divide in due parti:
- Tutela del lavoro, le disposizioni toccano diversi punti:
- norme per regolamentare il lavoro dei rider;
- emergenza occupazionale ANPAL;
- misure urgenti per il personale INPS per la gestione del reddito di cittadinanza;
- novità per i contratti di lavori socialmente utili e di pubblica utilità;
- nuovi termini di validità per l’ISEE;
- novità per il Fondo diritto al lavoro dei disabili, che potrà essere alimentato anche da versamenti volontari;
- Crisi aziendali, con provvedimenti che riguardano vari territori:
- interventi su aree di crisi industriale complessa Regioni Sardegna e Sicilia e Isernia;
- esonero dal contributo addizionale aree di crisi industriale complessa;
- potenziamento struttura crisi di impresa;
- fondo per ridurre i prezzi dell’energia per le imprese e per evitare crisi occupazionali nelle aree dove è prevista la chiusura delle centrali a carbone.
Decreto Crisi Aziendali e tutela del lavoro: cosa prevede il testo ufficiale per i rider
Il primo articolo del Decreto Crisi aziendali e tutela del lavoro interviene per regolamentare il lavoro dei rider, i ciclofattorini che attraversano le città su due ruote per portare a termine le loro consegne.
Luigi Di Maio aveva promesso una norma entro marzo, dopo aver deluso le aspettative dei lavoratori in bicicletta già la scorsa estate. A distanza di un anno arriva il testo di legge per garantire tutele e diritti.
L’ex Ministro del Lavoro, con una nota pubblicata sul suo profilo Facebook, esprime grande soddisfazione per il risultato raggiunto:
“Con il decreto-legge per i rider per la prima volta a questi lavoratori viene riconosciuta una paga base oraria che scatta alla prima consegna effettuata. Poi il lavoratore sarà libero di accettare altre consegne, ma potrà incrementare il suo compenso solo entro i nuovi limiti che da oggi entreranno in vigore. Basta sfruttamenti.
Oltre questo abbiamo per la prima volta sancito che a questi lavoratori spettano, a prescindere dal tipo di contratto, la copertura assicurativa obbligatoria contro infortuni sul lavoro e malattie professionali e questo è un atto di giustizia verso questi lavoratori che fino ad oggi erano esclusi dalle coperture assicurative nonostante il rischio di incidente per chi si sposta su due ruote”.
Oltre all’assicurazione INAIL obbligatoria, la novità riguarda le retribuzioni. Nel testo del decreto, all’articolo 1, si legge:
“Il corrispettivo per i lavoratori di cui al comma 1 può essere determinato in base alle consegne effettuate purché in misura non prevalente. I contratti collettivi possono definire schemi retributivi modulari e incentivanti che tengano conto delle modalità di esecuzione della prestazione e dei diversi modelli organizzativi.
Il corrispettivo orario è riconosciuto a condizione che, per ciascuna ora lavorativa, il lavoratore accetti almeno una chiamata”.
In più nasce un osservatorio sui rider per verificare, sulla base dei dati forniti da INPS, INAIL e ISTAT, che diritti e tutele siano rispettati.
Decreto Crisi Aziendali e tutela del lavoro: DIS-COLL e congedi con una sola mensilità di contribuzione
Secondo le disposizioni contenute decreto numero 101 del 3 settembre 2019, non solo i rider beneficeranno di maggiori tutele: ma novità importanti sono previste anche per i collaboratori, e in generale i lavoratori iscritti alla gestione separata.
Sempre nell’articolo 1 del testo si legge:
“A decorrere dalla data di entrata in vigore del presente decreto, per i soggetti iscritti alla gestione separata di cui all’articolo 2, comma 26, della legge 8 agosto 1995, n. 335, non titolari di pensione e non iscritti ad altre forme previdenziali obbligatorie, l’indennità giornaliera di malattia, l’indennità di degenza ospedaliera, il congedo di maternità e il congedo parentale sono corrisposti, fermi restando i requisiti reddituali vigenti, a condizione che nei confronti dei lavoratori interessati risulti attribuita una mensilità della contribuzione dovuta alla predetta gestione separata nei dodici mesi precedenti la data di inizio dell’evento o dell’inizio del periodo indennizzabile.
2. La misura vigente dell’indennità di degenza ospedaliera è aumentata del 100 per cento. Conseguentemente è aggiornata la misura dell’indennità giornaliera di malattia.”
In altre parole, per accedere ai benefici riconosciuti ai lavoratori sarà necessario aver maturato una sola mensilità di contribuzione nell’ultimo anno e non più tre, come previsto oggi.
E lo stesso accade anche per la DIS-COLL, indennità di disoccupazione, a cui hanno diritto i collaboratori coordinati e continuativi, anche a progetto, che abbiano perduto involontariamente la propria occupazione: il numero di mesi di contribuzione che bisogna avere, nell’anno precedente la cessazione del rapporto di lavoro, per ottenerla scende da 3 a uno soltanto.
Decreto Crisi aziendali e tutela del lavoro: novità anche per le assunzioni ANPAL e INPS
Figli del reddito di cittadinanza, in qualche modo, sono gli articoli 4 e 5 del testo del Decreto, che sanciscono l’ufficialità di nuove assunzioni gestite dall’ANPAL e dall’INPS.
Nel primo caso si aggiungono nuove risorse economiche per l’assunzione a tempo indeterminato degli operatori dei Centri per l’Impiego, una novità di cui si è parlato spesso negli ultimi mesi: nel braccio di ferro tra Regioni e Governo, gli enti territoriali hanno ottenuto la possibilità di potenziare il personale dedicato alle politiche attive, riducendo il numero dei navigator da 6.000 a 3.000.
Quota 100 e reddito di cittadinanza sembrano aver aumentato il carico di lavoro gestito dall’INPS, per far fronte a un’operatività più intensa il Decreto Crisi aziendali, infine, prevede anche nuove assunzioni nell’organico dell’Istituto.
Articolo originale pubblicato su Informazione Fiscale qui: Decreto Crisi aziendali e tutela del lavoro, il testo arriva in Gazzetta Ufficiale