Decreto Bonus 1000 euro professionisti e altri provvedimenti: il punto sull'attuazione del DL Rilancio. Il Ministero dell'Economia e delle Finanze rassicura: nessun ritardo, ma i dati dell'Ufficio Programma di Governo confermano che c'è ancora tanto lavoro da fare perché le misure emergenziali passino dalla teoria alla pratica.
Decreto Bonus 1000 euro professionisti e altri provvedimenti: a che punto è l’attuazione del DL Rilancio? Vale a dire: stabilita la teoria, quanto tempo e quanti passaggi burocratici servono ancora perché le misure emergenziali prendano vita?
Con il comunicato stampa del 18 giugno, il Ministero dell’Economia e delle Finanze rassicura e smentisce i ritardi evidenziati dalla stampa: “l’implementazione delle misure Covid procede spedita, dati riportati sui media fuorvianti”.
Ma dal “Monitoraggio dell’attuazione delle norme in materia di emergenza epidemiologica Covid-19” redatto dall’Ufficio per il programma di Governo e aggiornato al 9 giugno emerge che c’è ancora tanto lavoro da fare.
Come spesso accade la verità sta nel mezzo: se è vero che si procede, è vero anche che i passi avanti non sono abbastanza.
E il caso del Decreto interministeriale per l’attuazione del bonus 1.000 euro di maggio per i professionisti iscritti alle casse di previdenza ne è una prova.
Decreto Bonus 1000 euro professionisti e altri provvedimenti: il punto sul DL Rilancio
Il primo passaggio fondamentale da sottolineare è che la possibilità di beneficiare di bonus e agevolazioni non va di pari passo con l’approvazione del testo che le contiene.
In altre parole, per il Decreto Rilancio, così come per tutti i provvedimenti, perché le misure introdotte prendano vita e diventino realmente accessibili per i cittadini spesso c’è bisogno di un passaggio ulteriore e fondamentale.
Proprio su questo aspetto il MEF si esprime con il comunicato stampa numero 140 del 18 giugno 2020. Il Ministero dell’Economia e delle Finanze si difende dalle critiche della stampa sottolineando che si procede a “ritmo serrato” e che la “quasi totalità delle misure di sostegno ai cittadini e alle imprese è pienamente operativa”.
“Dei 36 provvedimenti attribuiti al Mef, 7 non sono qualificabili come adempimenti attuativi (per fare solo un esempio, la possibilità di modificare le condizioni per il rilascio delle garanzie in caso di future cambiamenti del temporary framework europeo è una facoltà che prudenzialmente il governo si è attribuita, ma con ogni evidenza non impedisce il pieno funzionamento della norma).
Dei restanti 29 provvedimenti, 8 sono stati adottati in anticipo rispetto alla scadenza, mentre gli altri sono in stato di adozione secondo il calendario previsto.
Per alcuni (come la costituzione della Newco di Alitalia o quella del “Patrimonio Rilancio” presso Cdp) è necessario finalizzare l’interlocuzione con la Commissione europea, come previsto dal diritto dell’Unione, oppure occorre attendere la conversione del decreto (come per l’ecobonus e il sismabonus al 110%).”.
Il testo del DL numero 34 del 2020 si compone di 266 articoli, secondo il MEF sono 75 gli articoli che necessitano di un ulteriore passaggio.
Nel testo si legge:
“Delle 49 norme attuative più importanti (all’interno del restante 28% degli articoli, e non tutte di competenza Mef), ben 40 sono già operative (dal contributo a fondo perduto alle imprese al credito di imposta sui fitti commerciali, dall’indennità per i lavoratori sportivi all’emersione dei rapporti di lavoro)”.
Dal Monitoraggio dell’attuazione delle norme in materia di emergenza epidemiologica Covid-19 redatto dall’Ufficio per il Programma di Governo, sebbene sia redatto 9 giorni prima del comunicato stampa del MEF, emerge un’altra fotografia.
I provvedimenti da adottare in totale per dare forma concreta al Decreto Rilancio sono 89: 7 sono quelli adottati al 9 giugno e 82 quelli ancora da adottare, per 5 sono già scaduti i termini previsti.
In attesa del decreto Bonus 1000 euro professionisti e di altri provvedimenti attuativi delle misure emergenziali
Spostando lo sguardo verso una panoramica più ampia, i numeri salgono. Il pacchetto delle misure emergenziali è composto perlopiù da tre maxi Decreti:
- il DL Cura Italia;
- il DL Liquidità;
- il DL Rilancio.
Se si considera la totalità delle misure approvate, l’emergenza coronavirus richiede 151 provvedimenti attuativi, vale a dire 151 passaggi ulteriori dopo l’ok sul testo che le introduce.
Di questi 122 sono ancora da adottare, 8 sono già scaduti e 68 sono senza termine di scadenza.
I numeri dimostrano che il lavoro fatto è tanto, ma ancor di più è il lavoro da fare.
Una dimostrazione? Il decreto attuativo che per mettere in condizione le casse di previdenza di erogare il bonus 1.000 euro di maggio per i professionisti.
Non è chiaro neanche se questo documento possa rientrare o meno nel conteggio del MEF e dell’Ufficio per il Programma di Governo. La possibilità per i professionisti di ottenere l’indennità anche a maggio è prevista da una modifica che il Decreto Rilancio fa sul Decreto Cura Italia con l’articolo 78.
Il testo non specifica né la necessità di un decreto attuativo, né la somma a cui hanno diritto coloro che sono iscritti alle casse di previdenza professionale.
Ma a sottolineare entrambe le cose è stato lo stesso ministro Roberto Gualtieri durante l’audizione sul DL Rilancio dinanzi alle Commissioni Bilancio di Camera e Senato del 26 maggio 2020:
“Come è noto l’indennità per quanto riguarda la sua terza erogazione sarà aumentata a 1.000 euro. Colgo l’occasione per ricordare che questa indennità include anche i professionisti”.
Aveva affermato, aggiungendo che per permettere alle casse di erogare il bonus 1.000 euro ai professionisti il Ministero dell’Economia e delle Finanze e il Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali stavano già lavorando a un decreto ad hoc. Dopo tre giorni, in effetti, è arrivato il decreto interministeriale che ha sbloccato l’accesso ai fondi, ma solo per aprile.
Mentre per maggio ancora tutto tace. Si procede, è vero, ma a passi troppo piccoli e neanche troppo spediti.
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