Convertito in legge il Decreto liquidità con l'approvazione del Senato il 4 giugno 2020. Diverse le modifiche apportate sul testo ufficiale: quali sono le novità per le imprese? Prestiti fino a 30.000 euro e possibilità di presentare una autocertificazione per evitare l'istruttoria delle banche.
Convertito in legge il Decreto liquidità con l’approvazione del Senato arrivata il 4 giugno. L’iter del DL n. 23 dell’8 aprile 2020 si conclude con 156 voti favorevoli, 119 contrari e nessuna astensione.
Sul testo pubblicato in Gazzetta Ufficiale sono state apportate una serie di modifiche: sono diverse le novità per le imprese inserite in questa seconda manovra per far fronte alle conseguenze economiche del coronavirus.
Prima fra tutte, la possibilità di presentare un’autocertificazione per l’accesso ai fondi che sostituisce l’istruttoria delle banche.
L’intervento complessivo consiste nello stanziamento di 400 miliardi di euro, come spiegato dal Presidente del Consiglio Giuseppe Conte nella conferenza stampa di presentazione del testo.
200 miliardi di euro sono stanziati in favore della liquidità del mercato interno, a garanzia di prestiti di piccole, medie e grandi imprese.
Gli altri 200 miliardi di euro sono invece destinati all’export.
La misura del Governo potenzia il Fondo di garanzia per le PMI, per imprese fino a 499 dipendenti, con ulteriori 7 miliardi di euro, oltre ai fondi destinati dal precedente decreto Cura Italia.
Il prestiti alle aziende seguono tre diverse corsie:
- prestiti fino a 30.000 euro, 25.000 era la cifra stabilita in principio: non sarà prevista alcuna valutazione di merito, né andamentale né di natura economico-finanziaria del credito e la garanzia coprirà il 100% delle somme;
- prestiti fino a 800.000 euro: la garanzia statale coprirà il 90% degli importi ma si arriva al 100% alla controgaranzia dei Confidi. A differenza del caso precedente, è prevista una valutazione di merito del credito;
- prestiti fino a 5 milioni di euro: garanzia statale fino al 90%.
Le garanzie statali sono previste anche per grandi imprese e attraverso la SACE Simest, del gruppo Cassa Depositi e Prestiti.
In favore delle banche che effettuano finanziamenti alle imprese vengono stanziati 200 miliardi di euro, dei quali 30 miliardi sono destinati al supporto di piccole e medie imprese.
La garanzia coprirà tra il 70% e il 90% delle somme finanziate, in base alle dimensioni dell’impresa, che può anche superare i 5000 dipendenti.
Il decreto prevede inoltre alcuni provvedimenti fiscali e contabili che integrano quelli già stabiliti nel del decreto Cura Italia.
Tra questi c’è la sospensione dei versamenti di IVA, ritenute e contributi per i mesi di aprile e maggio, la proroga per la scadenza della Certificazione Unica e la rimessione in termini dei versamenti scaduti lo scorso 20 marzo.
Decreto liquidità, le novità della misura pubblicata in Gazzetta Ufficiale l’8 aprile 2020: 200 miliardi di euro per le imprese
Il testo del decreto Liquidità ha ricevuto l’approvazione del Governo il 6 aprile ed è stato pubblicato in Gazzetta Ufficiale l’8 aprile 2020.
- Gazzetta Ufficiale - Decreto Legge numero 23 dell’8 aprile 2020
- Misure urgenti in materia di accesso al credito e di adempimenti fiscali per le imprese, di poteri speciali nei settori strategici, nonché interventi in materia di salute e lavoro, di proroga di termini amministrativi e processuali.
Dopo circa due mesi il suo iter si conclude con la conversione in legge al Senato il 4 giugno 2020.
Di seguito il testo definitivo con tutti gli emendamenti approvati.
- Dl Liquidità - Testo di conversione in legge
- Testo del DL numero 23 dell’8 aprile 2020 approvato in via definitiva dal Senato il 4 giugno.
Con la manovra vengono mobilitati 400 miliardi di euro per supportare le aziende in difficoltà a causa dell’emergenza coronavirus.
Delle risorse complessive 200 miliardi di euro sono destinati a piccole, medie e grandi imprese per la liquidità del mercato interno, come anticipato dal Presidente del Consiglio Giuseppe Conte in conferenza stampa.
Il testo ufficiale prevede il potenziamento del Fondo di garanzia per le PMI per imprese fino a 499 dipendenti.
Il meccanismo già collaudato prevede tre diverse possibilità di garanzia statale sui prestiti:
- prestiti fino a 25.000 euro, con la conversione in legge il limite viene portato a 30.000 euro: non sarà prevista alcuna valutazione di merito, né andamentale né di natura economico-finanziaria del credito e la garanzia coprirà il 100% delle somme;
- prestiti fino a 800.000 euro: la garanzia statale coprirà il 90% degli importi ma si arriva al 100% alla controgaranzia dei Confidi. In questo caso è prevista una valutazione di merito del credito;
- prestiti fino a 5 milioni di euro: garanzia statale fino al 90%.
Soprattutto il primo punto ha lo scopo di supportare piccole imprese, artigiani, professionisti e lavoratori autonomi.
Sono tuttavia previste misure di sostegno alla liquidità anche per grandi imprese con un numero di dipendenti superiori a 5000.
Le garanzie statali sono concesse alle imprese in favore di banche che effettuano finanziamenti sotto qualsiasi forma.
Tali garanzie prevedono l’intervento della società SACE Simest, del gruppo Cassa Depositi e Prestiti e coprono una percentuale variabile delle somme messe a disposizione: tra il 70% e il 90% a seconda delle dimensioni dell’azienda.
Il termine per le concessioni è il 31 dicembre 2020 per finanziamenti di durata non superiore a 10 anni secondo le modifiche apportate durante l’iter di conversione in legge, in principio si poteva arrivare fino a un massimo di 6 anni, e con possibilità di avvalersi di un preammortamento fino a 24 mesi
Il complesso delle misure di supporto alle imprese sono state inserite in un provvedimento specifico che ha l’obiettivo di rendere la mobilitazione delle risorse immediata e più agevole a livello burocratico.
Una precisazione importante, inserita durante l’iter d conversione in legge del Decreto Liquidità, riguarda anche la platea può avere accesso ai prestiti, tra i soggetti potenziali beneficiari vengono espressamente menzionate anche le associazioni
professionali e le società tra professionisti.
Decreto Liquidità, il nodo delle autorizzazioni dei fondi SACE da parte della Commissione europea
C’è da sottolineare, però, come l’accesso ai prestiti per le imprese del decreto Liquidità, le cui garanzie sono assicurate dalla SACE, abbia fatto discutere fin dall’approvazione del testo del DL numero 23 dell’8 aprile 2020.
Unimpresa, infatti, sottolineava fin da subito la necessità di ottenere il via libera dall’Unione europea per accedere ai prestiti.
Come spiegato nel comunicato del 7 aprile 2020, infatti, le misure del Decreto Liquidità sono fondate su un complesso processo di autorizzazioni da parte della Commissione UE dal momento che la SACE è una società pubblica.
In altre parole, sugli aiuti di Stato c’è stato bisogno dell’approvazione europea, che è arrivato a distanza di una settimana, altrimenti i prestiti sarebbero risultati sussidi pubblici vietati dalle regole comunitarie.
Erano due le principali preoccupazioni delle imprese: una eventuale bocciatura dell’Europa sul pacchetto di aiuti e la lentezza delle procedure burocratiche.
Il comma 12 dell’articolo 1 del decreto pubblicato in Gazzetta Ufficiale l’8 aprile 2020 stabilisce che l’efficacia delle misure sulle garanzie (commi da 1 a 9) “è subordinata all’approvazione della Commissione Europea ai sensi dell’articolo 108 del Trattato sul Funzionamento dell’Unione Europea”.
In merito la presidente di Unimpresa, Giovanna Ferrara commentava quanto segue:
“Quello del governo è un bluff, hanno approvato una norma che di fatto è congelata, probabilmente con il solo obiettivo di sbandierare denaro distribuito a pioggia sul sistema economico italiano. Ma quel denaro non c’è, almeno per ora e, in ogni caso, non si tratta di elargizioni, ma di indebitamento aggiuntivo a carico delle imprese anche se a condizioni vantaggiose.”
Unimpresa sottolineava inoltre che le garanzie, da sole, non sono sufficienti a sostenere l’economia italiana, soprattutto nel periodo di emergenza coronavirus.
Decreto liquidità, la proroga delle scadenze fiscali prima delle novità del DL Rilancio
Il decreto Liquidità approvato dal Consiglio dei Ministri il 6 aprile e pubblicato in Gazzetta Ufficiale l’8 aprile 2020 ha previsto, inoltre, una serie di proroghe rispetto alle sospensioni del decreto Cura Italia.
In aggiunta alle misure già previste in precedenza, il testo aveva inserito sospensioni dei versamenti IVA, delle ritenute e dei contributi per i mesi di aprile e maggio.
Ma su questo fronte, è necessario prendere in considerazione il Decreto Rilancio come ultimo intervento sul tema che definisce il calendario fiscale da considerare attualmente.
Di seguito una tabella riassuntiva e una disamina dei principali articoli che intervengono sul fronte delle proroghe delle scadenze fiscali.
Articolo Decreto Rilancio | Versamenti interessati | Data di scadenza |
---|---|---|
Articolo 126 | Versamento di ritenute e contributi marzo, aprile e maggio 2020 | 16 settembre 2020 |
Articolo 144 | Versamenti degli importi richiesti a seguito del controllo automatizzato e formale delle dichiarazioni | 16 settembre 2020 |
Articolo 149 | Versamenti delle somme dovute a seguito di atti di accertamento con adesione, conciliazione, rettifica e liquidazione e di recupero dei crediti d’imposta | 16 settembre 2020 |
Articolo 154 | Rottamazione ter e saldo e stralcio, rate 2020 | 10 dicembre 2020 |
Articolo originale pubblicato su Informazione Fiscale qui: Il decreto liquidità è legge: le novità per le imprese nel testo ufficiale