Crisi d'impresa: l'INPS con il messaggio numero 4696 del 28 dicembre 2021 ha definito le modalità di richiesta del certificato dei debiti contributivi con la piattaforma VE.R.A. per i titolari di aziende in difficoltà. Il documento è necessario per portare avanti le procedure di composizione negoziata previste dal nuovo Codice della crisi d'impresa.
Crisi d’impresa: il messaggio n. 4696 dell’INPS specifica le procedure online per ottenere il certificato unico dei debiti contributivi INPS, cioè il documento riassuntivo della situazione debitoria dei titolari di aziende in crisi d’impresa.
L’Istituto, per automatizzare e semplificare i processi di verifica, ha ideato la procedura online intitolata “VE.R.A. e Certificazione dei Debiti Contributivi”, ai sensi del nuovo “Codice della crisi d’impresa e dell’insolvenza”, che entrerà in vigore a maggio 2022.
Un messaggio successivo dell’INPS ufficializzerà la data di lancio della piattaforma online.
- INPS - Messaggio n. 4696 del 28 dicembre 2021
- Certificazione dei debiti contributivi ai sensi dell’articolo 363 del decreto legislativo 12 gennaio 2019, n. 14, recante “Codice della crisi d’impresa e dell’insolvenza in attuazione della legge 19 ottobre 2017, n. 155”.
Crisi d’impresa, in arrivo la certificazione unica dei debiti contributivi INPS
Prima di parlare della certificazione unica dei debiti contributivi, è necessario fare un passo indietro. Il decreto legislativo n. 14 del 12 gennaio 2019 ha istituito il “Codice della crisi d’impresa e dell’insolvenza”, in attuazione della legge n.155/2017. Con questa misura, il legislatore voleva intervenire sulle “procedure concorsuali per sostenere le aziende in difficoltà che stavano provando a rimanere sul mercato”, spiega l’INPS nel messaggio n. 4696 del 28 dicembre 2021.
L’attuazione del Codice, inizialmente prevista per il 15 agosto 2020, è stata rinviata a causa dell’emergenza coronavirus. La nuova data per l’entrata in vigore di queste norme è il 16 maggio 2022, in base a quando previsto dal Decreto Legge n. 118/2021.
Alcuni articoli del Codice, però, sono entrati in vigore prima, cioè dal 16 marzo 2019. Uno di questi è l’art. 363 che istituisce il certificato unico dei debiti contributivi, uno strumento da utilizzare “nell’ambito delle procedure di regolazione della crisi o dell’insolvenza”. La norma stabilisce che:
“L’Istituto nazionale per la previdenza sociale e l’Istituto nazionale per gli infortuni sul lavoro, su richiesta del debitore o del tribunale, comunicano i crediti dagli stessi vantati nei confronti del debitore a titolo di contributi e premi assicurativi, attraverso il rilascio di un certificato unico”.
Lo stesso Decreto, all’art. 2, ha anche introdotto una nuova procedura per la composizione negoziata della crisi d’impresa, dedicata alle crisi di insolvenza ancora reversibili. L’imprenditore in questione può chiedere alle associazioni camerali territoriali la nomina di un esperto indipendente, con il compito di assistere il debitore e di facilitare le trattative con tutte le parti coinvolte nella crisi dell’attività.
Per attivare questo percorso extragiudiziale e riservato, l’INPS ha implementato una struttura online intitolata “VE.R.A. e Certificazione dei Debiti Contributivi”. Tra le altre cose, la piattaforma è necessaria proprio per poter precedere alla nomina dell’esperto indipendente citato in precedenza.
Crisi d’impresa, le informazioni da inserire nel certificato dei debiti contributivi
Per accedere alle procedure di regolazione della crisi o dell’insolvenza è necessario compilare e consegnare il certificato unico dei debiti contributivi all’INPS.
il messaggio n.4696 dell’INPS spiega cosa bisogna inserire nell’attestato. il documento viene rilasciato dopo 45 giorni dalla richiesta online del debitore, e deve contenere le seguenti informazioni:
- la denominazione o la ragione sociale dell’azienda, insieme all’indirizzo della sede legale ed il codice fiscale di riferimento;
- il numero identificativo del protocollo, accompagnato alla data in cui è stata effettuata la richiesta;
- un prospetto riepilogativo delle situazioni di debito consolidate, divise “per Gestione previdenziale, il numero di posizione contributiva, il periodo, l’importo dei contributi, l’importo delle sanzioni civili e lo stato del credito”.
In generale, il documento deve contenere al suo interno tutte le esposizioni debitorie dell’imprenditore presenti in tutte le Gestioni previdenziali amministrate dall’INPS al momento della richiesta. Oltre a questo, il soggetto dovrà indicare i crediti affidati all’Agenzia della Riscossione “per i quali, alla stessa data, non sia intervenuto il pagamento ovvero un provvedimento di sgravio/discarico/annullamento”.
Crisi d’impresa: istruzioni sulla procedura INPS
Per ottenere la certificazione, il debitore dovrà fare richiesta con la procedura online “VE.R.A. e Certificazione dei Debiti Contributivi”. Si tratta dell’evoluzione di un’altra procedura, chiamata “VE.R.A Verifica Regolarità Aziendale”. Usata dalle strutture territoriali dell’INPS e “con la stessa logica adottata nella piattaforma ’Durc On Line’”, si basa sull’analisi della posizione del contribuente, identificato dal Codice Fiscale. La procedura serve ad automatizzare e semplificare i processi di verifica delle informazioni fornite dagli titolari delle imprese.
Non è ancora stata annunciata la data di rilascio della piattaforma. Gli utenti avranno bisogno di essere autorizzati dagli operatori IDM dell’INPS con il profilo di “Certificatore” per poter accedere al servizio, situato sulla piattaforma Intranet.
Dopo aver effettuato l’accesso, gli imprenditori interessati dovranno dichiarare la volontà di fare una richiesta di certificazione dei debiti contributivi ed inserire la PEC da utilizzare per ricevere le comunicazioni.
Al debitore verrà assegnato un “numero ticket” e il numero di protocollo, che viene generato entro le 72 ore lavorative dalla Sede territoriale di competenza.
Dopo aver svolto tutti questi passaggi, si arriva alla consegna del certificato. Il documento verrà generato in formato “pdf.a” (non modificabile) ed inviato alla PEC inserita dal richiedente entro 45 giorni dalla richiesta. Il documento potrà essere ricevuto anche a video, ma non avrà valore di certificato poiché privo della firma digitale.
Se, dopo 45 giorni, l’INPS non ha ancora provveduto al rilascio del certificato unico, la procedura chiuderà l’istanza, cambiandole lo stato in “Non elaborata”. Un video di spiegazione illustrerà all’utente le motivazioni sul mancato esito positivo della richiesta.
Crisi d’impresa: la verifica delle posizioni debitorie
La determinazione del Direttore Generale INPS n. 99/2019 prevede che a portare avanti le operazioni di verifica delle situazioni debitorie siano le Sedi che hanno in carico “la gestione delle posizioni riconducibili al codice fiscale del debitore”.
Nei casi in cui la competenza fosse divisa tra più strutture territoriali, sarà la Direzione provinciale, la Filiale Metropolitana o la Filiale Provinciale dove risulta il debito con l’importo più alto a farsene carico.
Durante il termine di 45 giorni dalla richiesta dell’utente, la piattaforma online invierà un avviso al Direttore della sede se la richiesta del debitore non è stata ancora definita a partire dal tredicesimo giorno dalla data in cui l’imprenditore ha inviato la domanda
Per quanto riguarda le possibili sanzioni, l’INPS ha fatto sapere che sono ancora in fase di definizione le procedure che permetteranno di fissare gli importi, maturati dopo la scadenza di 60 giorni dall’avviso di addebito.
Articolo originale pubblicato su Informazione Fiscale qui: Crisi d’impresa, in arrivo la certificazione unica dei debiti contributivi INPS