Contributi a fondo perduto 2021, arrivano novità con la conversione in legge del DL Sostegni bis: la platea si allarga a nuovi beneficiari. Per le partite IVA con ricavi o compensi oltre il limite di 10 milioni di euro previsto un tris di aiuti. Una misura simile era stata introdotta nella prima stesura del testo, poi abrogata e ora inserita in una nuova veste.
Contributi a fondo perduto 2021: il 22 luglio con l’approvazione definitiva del Senato, il Decreto Sostegni bis è stato convertito in legge e con le modifiche apportate sul testo nuovi soggetti possono entrare a far parte della platea di beneficiari.
Si prevede un tris di aiuti per le partite IVA con ricavi o compensi tra i 10 e i 15 milioni di euro.
In verità non si tratta di una novità assoluta, ma di una misura apparsa e scomparsa dalla prima stesura del DL n. 73 del 2021 ad oggi.
Poco prima della pubblicazione in Gazzetta Ufficiale, i contributi a fondo perduto 2021 oltre il limite erano stati inseriti nel testo, con una precisazione: sarebbe stato possibile passare dalle parole ai fatti solo in caso di risorse in eccedenza.
Poi il DL Lavoro, approvato il 30 giugno in Consiglio dei Ministri, aveva abrogato questo ipotesi.
E ora la misura torna in una veste rinnovata e con una dotazione dedicata esplicitamente alle partite IVA più grandi.
Contributi a fondo perduto 2021, novità in arrivo: tris di aiuti per nuovi beneficiari
Stando alla formulazione attuale del comma 30 bis dell’articolo 1, inserito nel testo del DL Sostegni bis, anche i soggetti con ricavi o compensi oltre il limite di 10 milioni di euro, ed entro i 15 milioni di euro, avranno i loro contributi a fondo perduto.
In questo modo la platea di beneficiari si allarga ulteriormente a imprese e professionisti che dall’inizio della pandemia non hanno mai beneficiato degli aiuti. In principio infatti la soglia d’accesso era pari a 5 milioni di euro, poi portata a 10 dal primo Decreto Sostegni.
L’esclusione viene recuperata con un tris di aiuti complementari e alternativi tra loro:
- un contributo a fondo perduto standard sulla base di quanto stabilito dal primo Decreto Sostegni, ottenuto applicando il 20 per cento, una percentuale diversa e più bassa rispetto agli altri destinatari, alla differenza tra l’ammontare medio mensile del fatturato e dei corrispettivi dell’anno 2020 e l’ammontare medio mensile del fatturato e dei corrispettivi dell’anno 2019; in questo modo si ha automaticamente diritto anche al pagamento della seconda tranche gemella prevista dal DL Sostegni bis;
- un contributo a fondo perduto alternativo, da calcolare applicando sempre la percentuale del 20 per cento ma al nuovo periodo di riferimento: 1° aprile 2020-31 marzo 2021 e 1° aprile 2019-31 marzo 2020; in questo ultimo caso l’importo si può sommare a quello previsto dal DL Sostegni ma non viene erogato il secondo pagamento previsto dal DL Sostegni bis;
- un altro contributo a fondo perduto alternativo, accessibile solo per coloro che non hanno diritto a quello standard, determinato in misura pari all’importo ottenuto applicando la percentuale del 30 per cento alla differenza tra l’ammontare medio mensile del fatturato e dei corrispettivi del periodo dal 1° aprile 2020 al 31 marzo 2021 e l’ammontare medio mensile del fatturato e dei corrispettivi del periodo dal 1° aprile 2019 al 31 marzo 2020.
Tre, quindi, sono le possibilità:
- contributo standard e pagamento automatico di pari importo previsto dal DL Sostegni bis;
- contributo standard e contributo alternativo, senza pagamento automatico della seconda tranche;
- contributo alternativo con percentuale del 30 per cento.
Contributi a fondo perduto 2021, nuovi beneficiari con ricavi fino a 15 milioni: i requisiti
Ricavi e compensi a parte, restano confermati i requisiti principali per poter chiedere il supporto economico.
Riepilogando i soggetti più grandi hanno diritto ai contributi a fondo perduto in presenza delle condizioni che seguono:
- avere una partita IVA attiva al 26 maggio 2021;
- aver conseguito ricavi o compensi superiori a 10 milioni di euro, ma non superiori a 15 milioni di euro, nel secondo periodo d’imposta antecedente a quello di entrata in vigore della legge di conversione del Decreto Sostegni bis;
- aver registrato un calo dell’ammontare medio mensile del fatturato e dei corrispettivi pari al 30 per cento nel confronto tra i due periodi:
- 1° aprile 2019 - 31 marzo 2020;
- 1° aprile 2020- 31 marzo 2021.
Con la conferma ufficiale della conversione in legge del DL Sostegni bis, si apre quindi la platea dei contributi a fondo perduto a nuovi beneficiari.
Fino alla conclusione dell’iter, su questo nuovo tris di aiuti è rimasto un punto interrogativo, dal momento che la misura è stata caratterizzata da continue inversioni di tendenza.
Nel testo del DL n. 73 è stata inserita con riserva: sarebbe diventata concreta solo in caso di eccedenza di risorse stanziate per i contributi a fondo perduto dei due Decreti Sostegni.
Il mese dopo il DL Lavoro ha abrogato la misura per far fronte a nuove esigenze.
Ma dopo nemmeno dieci giorni dall’abrogazione il pacchetto di aiuti per le partite IVA più grandi ricompare in una nuova formula più dettagliata e senza legami con la dotazione di altre formule di contributi a fondo perduto. Forse stavolta è quella buona. Ora si attendono le istruzioni operative.
Articolo originale pubblicato su Informazione Fiscale qui: Contributi a fondo perduto 2021, le novità: tris di aiuti per nuovi beneficiari