Anche coloro che diventano papà nel 2023 hanno diritto al congedo di paternità e beneficiano delle nuove regole introdotte dallo scorso agosto: da come funziona a quanto dura passando per le istruzioni su come presentare domanda all'INPS o al datore di lavoro, una panoramica sulle regole per beneficiare dei giorni di astensione dal lavoro per i padri
Per il 2023 non è stato necessario confermare il congedo di paternità obbligatorio con la Legge di Bilancio, dal momento che la Manovra dello scorso anno lo aveva già reso strutturale e il decreto legislativo numero 105 del 2022 lo ha poi inserito con alcune novità nel Testo Unico a tutela della maternità e paternità.
In altre parole, non ci sono più dubbi per i neo papà lavoratori dipendenti: per la nascita del figlio o della figlia, ma anche per l’adozione e l’affidamento, hanno diritto a 10 giorni di astensione dal lavoro con un’indennità pari al 100 per cento della retribuzione.
Da come funziona a come richiederlo all’INPS o al datore di lavoro, passando per quanto dura: una panoramica sulle regole previste per i lavoratori del settore pubblico e privato.
Come funziona il congedo di paternità 2023: 10 giorni retribuiti per i neo papà
A regolare il congedo di paternità 2023 è l’articolo 27-bis del Testo Unico a tutela della maternità e paternità, introdotto con le novità che arrivano dal recepimento della direttiva UE sulla conciliazione vita lavoro che ha imposto una revisione degli strumenti a sostegno della genitorialità.
Il beneficio che spetta a coloro che diventano papà, ma anche in caso di morte perinatale, consiste nell’astensione dal lavoro per 10 giorni beneficiando di un’indennità pari al 100 per cento della retribuzione.
É possibile prendersi dei giorni di pausa dal lavoro dai due mesi precedenti la data presunta del parto fino ai cinque mesi successivi alla nascita o dall’ingresso in famiglia o in Italia in caso di adozioni, affidamento o collocamento temporaneo.
Il periodo di fruizione può coincidere con il congedo di maternità o anche essere successivo, ma non deve superare la scadenza dei cinque mesi.
Si distingue dal congedo di paternità facoltativo perché è un diritto autonomo del padre, vale a dire che è indipendente dal beneficio che spetta alla madre e aggiuntivo rispetto a quest’ultimo. Mentre quello facoltativo prevede la rinuncia di un giorno da parte della mamma e la fruizione della stessa giornata da parte del papà.
Congedo di paternità 2023, quanto dura?
Per anni la possibilità per i neo papà di astenersi dal lavoro in occasione della nascita di un figlio o di una figlia è rimasta in bilico: la tutela veniva confermata anno dopo anno con le Leggi di Bilancio. E non c’era, quindi, alcuna certezza.
Negli anni il numero dei giorni è cresciuto e il congedo di paternità ha trovato posto nel Testo Unico.
Dal 2017 al 2021 i giorni di astensione dal lavoro retribuita sono passati da 2 a 10, anticipando il tetto minimo imposto dall’UE, e con le ultime novità introdotte lo scorso agosto diventano 20 in caso di parto plurimo.
Sul portale INPS si legge:
“Per quanto concerne il computo dei 10 giorni (20 in caso di parto plurimo), devono essere computate e indennizzate le sole giornate lavorative”.
Il periodo di pausa lavorativa per i neo papà, però, appare ancora molto ristretto. A ottobre 2021 l’ex Ministra per le pari opportunità e la famiglia Elena Bonetti aveva parlato della volontà di portarlo a tre mesi con il Family Act. Nel frattempo, però, il Governo è cambiato e non sembrano esserci ulteriori novità in cantiere.
Congedo di paternità 2023, come si richiede? Le istruzioni per la domanda all’INPS e al datore di lavoro
In linea generale il congedo di paternità 2023 deve essere comunicato almeno 15 giorni prima dell’effettiva astensione, anche facendo riferimento alla data presunta del parto.
Quando il pagamento dell’indennità viene effettuato direttamente dall’INPS bisogna presentare domanda online:
- utilizzando il servizio dedicato;
- affidandosi al Contact Center al numero 803 164 oppure 06 164 164;
- rivolgendosi a enti di patronato e intermediari dell’Istituto.
Se il pagamento viene effettuato a conguaglio è necessario rivolgersi al datore di lavoro, anche utilizzando il sistema informativo aziendale per la richiesta e la gestione delle assenze.
Mentre per i lavoratori dipendenti pubblici la domanda di congedo di paternità deve essere sempre presentata alla pubblica amministrazione datrice di lavoro.
Articolo originale pubblicato su Informazione Fiscale qui: Congedo di paternità 2023: come funziona l’astensione di 10 giorni dal lavoro per i neo papà?