Ufficiale la riapertura del concordato preventivo biennale fino al 12 dicembre. A confermarlo il Viceministro Leo dopo il Consiglio dei Ministri di oggi, 12 novembre
Un mese in più per aderire al concordato preventivo biennale. È ufficiale la riapertura del patto con il Fisco fino alla scadenza del 12 dicembre.
A confermare il via libera al decreto legge nel corso del Consiglio dei Ministri di oggi, 12 novembre, è il Viceministro Maurizio Leo.
La nuova finestra per le adesioni riguarderà in ogni caso solo le partite IVA che entro il 31 ottobre hanno presentato la dichiarazione dei redditi.
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Il concordato riapre fino al 12 dicembre: chi potrà aderire? Regole e novità
Un’opportunità in più per gli “indecisi”, ma anche per il concordato stesso che, nella prima fase chiusasi il 31 ottobre non ha dato i risultati sperati. Anche se il MEF non ha stimato formalmente effetti in merito al maggior gettito atteso, dal patto con il Fisco si attendevano almeno 2 miliardi di euro.
Gli incassi ad oggi si fermano a circa 1,3 miliardi, con una percentuale di adesioni destinata ad assestarsi sul valore del 15 per cento dei destinatari.
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Sono quindi i numeri bassi, uniti alle richieste di concedere più tempo per le adesioni, la ragione alla base della messa a punto di un decreto legge urgente per la riapertura dei termini.
Il decreto è il primo punto inserito nell’ordine del giorno del Consiglio dei Ministri di oggi, 12 novembre, e concede quindi un mese ulteriore per presentare una dichiarazione integrativa per l’adesione al concordato preventivo biennale, entro la nuova scadenza del 12 dicembre.
A confermare la riapertura dei termini è il Viceministro Maurizio Leo che, come riportato dal Sole24Ore, definisce la novità come:
“un’importante prova di ascolto da parte del governo, che dopo un confronto con le categorie e i professionisti ha deciso di allargare ulteriormente la possibilità di aderire a una misura apprezzata e conveniente per tutti: Stato e cittadini”,
Una prova quindi della messa in pratica dell’obiettivo di un Fisco “semplice e dialogante con i contribuenti”, conclude il Viceministro Leo, padre della riforma fiscale e del concordato stesso.
Da evidenziare però che, come emerso dalle anticipazioni ad oggi disponibili, la “Fase 2” del concordato non riguarderà tutti i soggetti ISA e i forfettari destinatari della misura, ma solo le partite IVA che hanno presentato la dichiarazione dei redditi entro la scadenza canonica del 31 ottobre.
Concordato e ravvedimento speciale, scadenze da allineare
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Si resta in ogni caso in attesa del testo del decreto legge per capire come sarà possibile formulare l’adesione al concordato preventivo biennale, ma non solo.
Da confermare anche la possibilità di accesso al ravvedimento speciale per chi sceglierà di firmare il patto con il Fisco entro la scadenza del 12 dicembre.
La norma che ha introdotto la sanatoria per le annualità dal 2018 al 2022 prevede, ad oggi, che a beneficiarne siano esclusivamente i soggetti che “aderiscono entro il 31 ottobre 2024 al concordato preventivo biennale”.
Un’indicazione precisa del perimetro temporale che necessita quindi di essere adattata alla nuova scadenza. Inverosimile che il ravvedimento speciale venga “tagliato fuori” da questa nuova e tempestiva fase del concordato, trattandosi del beneficio dall’impatto più evidente.
Una considerazione alla quale si lega uno dei principali motivi alla base della riapertura del concordato, ossia puntare a quei 2 miliardi di incassi che consentirebbero al Governo di attuare l’annunciato taglio di due punti dell’aliquota IRPEF del 35 per cento.
Si tratta in ogni caso di considerazioni sulle quali si attendono conferme, ormai a strettissimo giro.
Articolo originale pubblicato su Informazione Fiscale qui: Il concordato riapre fino al 12 dicembre: chi potrà aderire? Regole e novità