Concordato preventivo biennale, Leo: è la svolta per il “Fisco amico”, aperti a correttivi

Anna Maria D’Andrea - Dichiarazione dei redditi

Il concordato preventivo biennale resta centrale per la costruzione di un Fisco amico. A dichiararlo il Viceministro dell'Economia, Maurizio Leo, che apre a nuovi correttivi

Concordato preventivo biennale, Leo: è la svolta per il “Fisco amico”, aperti a correttivi

Concordato preventivo biennale centrale per la costruzione di un nuovo rapporto tra Fisco e contribuenti.

A poco più di un mese dalla chiusura delle adesioni per il biennio 2024-2025, e quando è in moto la macchina per l’avvio della nuova stagione dei dichiarativi, il Viceministro dell’Economia, Maurizio Leo, torna sulla centralità del concordato preventivo per un “cambio di paradigma” nel rapporto tra Fisco e contribuenti.

Lo fa nell’intervento di apertura del convegno dell’Associazione Nazionale dei Commercialisti, in corso a Roma oggi 16 gennaio.

Concordato preventivo biennale, Leo: è la svolta per il “Fisco amico”

“Dobbiamo crederci tutti, non solo l’Amministrazione Finanziaria ma anche il mondo delle professioni”. Questo quanto sottolineato dal Viceministro dell’Economia, Maurizio Leo, alla platea di commercialisti presenti al convegno organizzato dall’ANC, L’Anno che verrà. La Manovra finanziaria e la professione.

Superato l’anno zero del patto con il Fisco, partito con numerosi punti irrisolti e conclusosi con la polemica della campagna massiccia di comunicazioni del Fisco per incentivare le adesioni, si guarda già alla nuova stagione.

Quest’anno il concordato preventivo biennale dovrebbe partire dalla metà di aprile, secondo le tempistiche previste dal decreto legislativo n. 13/2024. Tempi che fanno ipotizzare che la macchina operativa sia già partita, anche considerando il ritardo rispetto agli scorsi anni nella messa a punto delle bozze di dichiarazione dei redditi 2025.

L’obiettivo da seguire è, in ogni caso, quello di evitare un avvio disordinato, puntando a un numero di adesioni più elevato rispetto al 15 per cento del biennio 2024-2025.

Per il Viceministro Leo il concordato è la strada per costruire un rapporto nuovo tra Fisco e contribuenti, che consenta di gestire tranquillamente la propria situazione, anche con il supporto del proprio consulente.

Leo parla di concordato come “svolta” per creare un percorso di dialogo tra partite IVA e Amministrazione Finanziaria.

Concordato preventivo 2025, Leo apre a nuovi correttivi

Se il concordato si conferma quindi lo strumento cardine per arrivare ad un Fisco amico dei contribuenti, i suoi contorni restano ancora incerti.

Nel corso dell’intervento del 16 gennaio Leo apre a nuovi correttivi, anche considerando che la stessa riforma fiscale prevede la possibilità di decreti di “aggiustamento” e che, stando alle parole del Viceministro, si tratta di un lavoro già in cantiere.

Ai professionisti arriva quindi l’invito a porre all’attenzione i correttivi necessari per rilanciare il concordato. “Se ci sono affinamenti da fare, ci siamo”, ma la strada da seguire per passare da un Fisco oppressivo a un Fisco amico è questa.

L’anno appena partito si apre quindi con l’annuncio di nuove modifiche e possibili correttivi, che si apprestano a monopolizzare l’attenzione nel corso dei prossimi mesi.

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