Cashback, MEF e PagoPA lavorano alla correzione delle distorsioni. Tra gli interventi in programma, si valuta anche la cancellazione dal programma dei furbetti dei micro-pagamenti, che potrebbero quindi essere tagliati fuori dai rimborsi. A fare il punto è il Sottosegretario al MEF Claudio Durigon, durante il question time del 24 marzo 2021.
Cashback, MEF e PagoPA stanno valutando diverse soluzioni per ridurre le distorsioni nell’utilizzo del programma e, per i furbetti dei micro-pagamenti, si valuta anche l’esclusione totale dai rimborsi.
A fornire ulteriori dettagli sui lavori in corso è il Sottosegretario al MEF, Claudio Durigon, nel corso del question time in Commissione Finanze della Camera del 24 marzo 2021.
L’occasione è utile anche per fornire i dati sull’andamento del programma cashback, parte della “Strategia Italia Cashless” che punta a promuovere la digitalizzazione e la modernizzazione delle modalità di pagamento, incentivando l’uso di moneta elettronica.
A marzo si registrano ben 8 milioni di aderenti al cashback, con un totale di 14 milioni di strumenti di pagamento registrati, 9,7 dei quali attivi.
Il cashback è utile come stimolo all’uso dei pagamenti elettronici, ma è uno strumento ancora da affinare. Tra le criticità, ci sono i casi di abuso che si concretizzano con il frazionamento dei pagamenti, al fine di scalare la classifica del super cashback da 1.500 euro.
Il monitoraggio da parte del MEF e della società PagoPA è costante, e tra le soluzioni in fase di valutazione c’è anche la cancellazione dal programma dei rimborsi per i “furbetti” dei micro-pagamenti.
Cashback, per i furbetti del rimborso cancellazione dal programma: MEF e PagoPA al lavoro
Il problema dei comportamenti distorsivi nell’uso del programma cashback è all’attenzione del MEF, che lavora con la società PagoPA ad un sistema utile per arginare la questione dei micro-pagamenti.
La problematica si collega all’extra cashback, il bonus aggiuntivo di 1.500 euro riconosciuto ai primi 100.000 aderenti per numero di transazioni effettuate nel semestre.
Il decreto attuativo che ha dato il via al programma cashback non vieta l’effettuazione di più transazioni, in un breve lasso temporale, presso un unico esercente. E così, fatta la legge trovato l’inganno.
L’incidenza di tali condotte è tuttavia decisamente marginale: secondo quanto evidenziato dal Sottosegretario al MEF Claudio Durigon il 24 marzo 2021, il totale delle transazioni giornaliere pari o superiori a 10, effettuate presso lo stesso esercente, è pari allo 0,2 per cento.
Un numero limitato per il quale tuttavia si studiano contromisure.
Nello specifico, il MEF annuncia che è in atto una costante attività di monitoraggio del programma, per individuare operazioni anomale e abusive, al fine di adottare i necessari interventi correttivi.
Per i furbetti del cashback è allo studio anche la possibilità di cancellazione ed esclusione dell’aderente dal programma, con la perdita del diritto a beneficiare dei rimborsi.
Oltre ad agire sul pregresso, all’esame del MEF ci sono inoltre diverse soluzioni in ottica “preventiva”, per bloccare l’uso distorto dello strumento.
Dalle parole utilizzate dal Sottosegretario Durigon appare chiaro un aspetto: il Programma cashback sta funzionando, e non sembra essere nelle intenzioni del Governo una cancellazione della misura.
Cashback, aumentano le transazioni con carte e bancomat: 4,1 miliardi di pagamenti a febbraio 2021
Il problema dei micro pagamenti appare marginale, se si guarda ai numeri complessivi.
Come evidenziato dal Sottosegretario Durigon, il programma cashback:
“ha costituito un segnale positivo per i pagamenti digitali, soprattutto per la percentuale della quota dei pagamenti elettronici sul numero totale di transazioni, come risulta attestato anche dall’Osservatorio Innovative payments”.
Il numero di aderenti è in costante aumento. Si è passati da quasi 6 milioni nel periodo sperimentale di dicembre 2020 (con più di 4 milioni di utenti attivi), a più di 8 milioni a marzo (con 7 milioni di utenti attivi).
C’è stato anche un costante aumento del numero degli strumenti di pagamento registrati, passati dai 9,6 milioni di dicembre 2020 ai più di 14 milioni delle prime due settimane di marzo. Di questi, 9,7 milioni risultavano attivi a febbraio, con un incremento in media del 20 per cento al mese, dato che è in conferma anche per il mese di marzo.
Sono in deciso aumento, di conseguenza, le transazioni cashless, effettuate con carte e bancomat. Il cashback, evidenzia Durigon,
“intercetta una quota di transato su POS fisici in Italia significativa (>20 per cento) e in crescita da dicembre 2020 ad oggi (il transato è passato dai 2,9 milioni di dicembre ai 4,1 milioni di febbraio).”
Il 56,6 per cento di tutte le transazioni effettuate nel Programma cashback ha un importo inferiore ai 25 euro, dato che evidenzia il passaggio al POS per molte spese prima effettuate con denaro contante.
Articolo originale pubblicato su Informazione Fiscale qui: Cashback, per i furbetti del rimborso cancellazione dal programma: MEF e PagoPA al lavoro