Cartelle e scadenza pace fiscale: il Governo Draghi ha circa due settimane di tempo per decidere cosa fare e valutare se prorogare nuovamente l'attività della riscossione. Il 28 febbraio 2021 scade la nuova proroga per la notifica degli atti, ed il 1° marzo è previsto il maxi appuntamento con le rate di rottamazione e saldo e stralcio.
Cartelle e scadenza della pace fiscale, sono questi due dei dossier nelle mani del nuovo Governo Draghi.
I tempi per decidere cosa fare stringono, considerando che mancano due settimane esatte al termine del periodo di sospensione, così come alla scadenza per il pagamento delle rate di rottamazione e saldo e stralcio delle cartelle esattoriali.
Le date da monitorare sono due.
La prima è quella del 28 febbraio 2021, termine finale di sospensione dell’attività di riscossione. Sono circa 50 milioni gli atti congelati, e alle nuove notifiche si aggiungono i pagamenti sospesi dallo scorso 8 marzo. Senza ulteriori rinvii, il 31 marzo 2021 bisognerà effettuare il pagamento dell’importo dovuto.
C’è poi il tema della pace fiscale. Il 1° marzo 2021 è la scadenza per pagare le rate relative al 2020 di rottamazione e saldo e stralcio delle cartelle. In caso di versamento tardivo, si decade dal piano di definizione agevolata accordato.
Quali novità attendersi dal Governo Draghi?
Cartelle e scadenza pace fiscale, 15 giorni per decidere: cosa farà il Governo Draghi?
Tra le eredità lasciate dal Governo Conte al nuovo Esecutivo guidato da Mario Draghi ci sono i 32 miliardi di euro di deficit aggiuntivo autorizzati dal Parlamento, che sarebbero dovuti confluire nel decreto Ristori 5.
I tempi per l’emanazione di quello che l’ex Ministro dell’Economia, Roberto Gualtieri, definitiva come l’ultimo dei decreti economici emergenziali, si sono gioco forza dilatati a causa della crisi politica.
Trovare una soluzione alle emergenze collegate alla crisi da Covid-19 spetta quindi al Governo Draghi, e la palla sulle misure fiscali da adottare è passata nelle mani del nuovo Ministro dell’Economia, Daniele Franco.
Quali saranno le scelte in materia di riscossione è ancora tutt’altro che chiaro. L’unico punto certo è che, allo stato attuale, parlare di ripartenza delle attività di notifica di nuove cartelle e di ripresa dei pagamenti sospesi appare impensabile.
Lo scenario più verosimile è quello di una nuova proroga delle scadenze, sia per quel che riguarda la notifica degli atti nelle mani dell’Agenzia delle Entrate Riscossione che per il pagamento delle somme “congelate” dall’8 marzo 2020. Un’ipotesi che prende forza considerando le istanze avanzate dalle forze politiche che compongono il Governo Draghi.
In particolare, il blocco delle cartelle esattoriali, con la proroga delle attività di notifica e delle scadenze dei versamenti, è una delle richieste avanzate nel corso delle consultazioni dai partiti di Centro Destra.
Prima della crisi di Governo, tra le ipotesi in campo c’era di “collegare” il termine della moratoria fiscale con quello dello stato d’emergenza Covid-19, quindi fino al 30 aprile 2021.
Dal Governo Draghi si attendono quindi scelte in tempi brevi, anche sull’altro pesante “macigno fiscale” delle prossime settimane: il 1° marzo 2021 è la scadenza per le rate della pace fiscale sospese nel corso del 2020.
Pace fiscale, scadenza il 1° marzo 2021 per le rate sospese di rottamazione e saldo e stralcio
Sono ben 7 le rate della pace fiscale da pagare entro il 1° marzo 2021. Alle rate sospese nel corso del 2020 si aggiunge la prima del nuovo anno relativa alla rottamazione ter delle cartelle esattoriali.
PACE FISCALE | SCADENZA ORIGINARIA | SCADENZA POST PROROGA |
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Rottamazione ter delle cartelle | 28 febbraio 2020 | 1° marzo 2021 |
31 maggio 2020 | 1° marzo 2021 | |
31 luglio 2020 | 1° marzo 2021 | |
30 novembre 2020 | 1° marzo 2021 | |
1° marzo 2021 | - | |
Saldo e stralcio delle cartelle | 31 marzo 2020 | 1° marzo 2021 |
31 luglio 2020 | 1° marzo 2021 | |
31 marzo 2021 | - |
Così come per la ripresa delle attività ordinarie dell’Agenzia delle Entrate Riscossione, appare inverosimile far ripartire le scadenze della definizione agevolata delle cartelle nel pieno della crisi economica da Covid-19.
Una delle ipotesi dell’ex Governo Conte era di consentire una rateizzazione più “blanda” delle somme dovute dai beneficiari della rottamazione e del saldo e stralcio delle cartelle, novità da far confluire sempre nel decreto Ristori 5.
Sarà questa la via che intraprenderà anche il Governo Draghi? Trovare una soluzione in tempi brevi è fondamentale. Il dossier fiscale e i ristori saranno il primo banco di prova del nuovo Esecutivo capeggiato dall’ex guida della BCE, che si troverà a dover mediare tra le istanze delle diverse forze politiche in campo.
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