Bonus pubblicità 2021, il credito di imposta è pari al 50% anche per i prossimi due anni: a stabilirlo è la Legge di Bilancio. Si interviene per confermare l'impostazione rivista dal Decreto Rilancio, ma si escludono radio e tv. Dimenticanza o volontà? La risposta probabilmente sarà nel testo definitivo della Manovra.
Bonus pubblicità 2021, il credito di imposta è pari al 50% anche per i prossimi due anni: a stabilirlo è la Legge di Bilancio che interviene sulla normativa di riferimento confermando l’impostazione del Decreto Rilancio.
Il credito d’imposta per le imprese, i lavoratori autonomi e gli enti non commerciali in relazione agli investimenti pubblicitari incrementali effettuati sulla stampa quotidiana e periodica, anche online, e sulle emittenti televisive e radiofoniche locali è nato con l’articolo 57-bis del decreto legge numero 50 del 24 aprile 2017.
Bonus pubblicità 2021, credito di imposta al 50% confermato dalla Legge di Bilancio
Nella formulazione iniziale, per accedere al bonus pubblicità l’ammontare complessivo degli investimenti pubblicitari realizzati doveva superare almeno dell’1% l’importo dell’anno precedente. E il credito di imposta era pari al 75% del valore incrementale degli investimenti effettuati e poteva arrivare al 90% per microimprese, piccole e medie imprese e start up innovative.
Per il 2020 il Decreto Rilancio ha modificato la sua impostazione:
- è venuto meno il requisito dell’incremento minimo;
- il valore del credito di imposta è stato portato al 50%.
Stando all’impianto attuale del Disegno di Legge di Bilancio 2021, viene confermata la veste del Decreto Rilancio anche per i prossimi due anni e quindi fino al 2022.
Il testo della Manovra 2021, su cui si attende l’approvazione definitiva, aggiungerebbe il comma 1-quater all’articolo 57-bis del decreto-legge 24 aprile 2017, n. 50:
“Per gli anni 2021 e 2022, il credito d’imposta di cui al comma 1 è concesso, ai medesimi soggetti ivi previsti, nella misura unica del 50 per cento del valore degli investimenti pubblicitari effettuati sui giornali quotidiani e periodici, anche in formato digitale, entro il limite massimo di 50 milioni di euro per ciascuno degli anni 2021 e 2022”.
Per la copertura si procede con una riduzione delle risorse del Fondo per il pluralismo e l’innovazione dell’informazione, per quanto riguarda la quota che spetta alla Presidenza del Consiglio dei ministri.
Bonus pubblicità 2021 confermato dalla Legge di Bilancio, escluse radio e tv?
Salta all’occhio, però, una lacuna: il bonus pubblicità attualmente riguarda gli investimenti effettuati sulla stampa quotidiana e periodica, anche online, e sulle emittenti televisive e radiofoniche locali.
Ma nella Legge di Bilancio 2021 si parla solo di “giornali quotidiani e periodici, anche in formato digitale”.
Si tratta di una dimenticanza o di una volontà? Difficile stabilirlo in questo momento, ma c’è da sottolineare che il testo non è definitivo e che, quindi, potrebbe essere aggiustato il tiro prima dell’approvazione.
Nessuna sorpresa, invece, per ora per le modalità di accesso al bonus pubblicità 2021.
Di solito è possibile beneficiare del credito di imposta con una richiesta in due momenti:
- la prima fase consiste nella prenotazione con la “Comunicazione per l’accesso al credito d’imposta” vengono trasmessi all’Agenzia delle Entrate i dati degli investimenti effettuati o da effettuare nel periodo di riferimento;
- mentre la seconda nella “Dichiarazione sostitutiva relativa agli investimenti effettuati” utilizzata per confermare che gli investimenti indicati nella comunicazione per l’accesso al credito d’imposta sono stati effettivamente realizzati e che vengono rispettati tutti i requisiti richiesti.
Solitamente la comunicazione è presentata dal 1° al 31 marzo di ciascun anno e la dichiarazione sostitutiva dal 1° al 31 gennaio, ma nel 2020 a causa delle novità introdotte è stata aperta una nuova finestra temporale per le domande a settembre.
Dopo aver inviato tutti i dati all’Agenzia delle Entrate, per poter beneficiare del bonus pubblicità è necessario attendere la pubblicazione di un apposito provvedimento del dipartimento per l’Informazione e l’Editoria della Presidenza del Consiglio dei Ministri.
Trascorsi 5 giorni lavorativi, i beneficiari hanno la possibilità di utilizzare il credito di imposta tramite modello F24.
In ogni caso per conoscere con certezza i confini di questa misura per il 2021, è necessario attendere il testo definitivo della Legge di Bilancio.
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