Contributo babysitter e asilo nido per chi rinuncia al congedo parentale anche nel 2018: ecco i requisiti per richiedere i voucher e come inviare domanda INPS.
Voucher babysitter e asilo nido anche nel 2018, ma con diverse modalità di utilizzo.
Con un avviso pubblicato sulla pagina Facebook Inps per la Famiglia viene confermato che si potrà ancora presentare domanda per richiedere il contributo di 600 euro al mese per pagare la babysitter o l’asilo nido in caso di rinuncia al congedo parentale.
I dubbi di chi si chiedeva se fosse possibile, anche nel 2018, richiedere il bonus era sorto a seguito dell’abolizione dei voucher, i buoni lavoro che dallo scorso anno sono stati sostituiti da PrestO per le imprese e dal Libretto Famiglia per le prestazioni di lavoro domestico.
La risposta è stata resa definitiva con il messaggio pubblicato dall’INPS: i voucher sono stati sostituiti, a livello nominativo, dal Contributo baby sitting o asili nido e dovranno essere utilizzati tramite la procedura telematica del Libretto Famiglia.
Contributo babysitter e asilo nido 2018
Vediamo di seguito tutte le regole e novità sui requisiti per poter richiedere il bonus babysitter e asilo nido 2018 e su come presentare domanda di richiesta del contributo di 600 euro.
Contributo babysitter e nido 2018: cos’è?
L’INPS riconosce alle mamme lavoratrici che rinunciano al congedo parentale un bonus per pagare i servizi di baby sitting oppure un contributo per pagare l’asilo nido.
L’agevolazione è meglio conosciuta tra le famiglie come voucher babysitter e asilo nido perché, fino allo scorso anno, l’importo del bonus era riconosciuto proprio tramite i buoni lavoro dell’INPS.
La Legge di Bilancio 2017 ha prorogato fino al 2018 l’incentivo ma, a seguito dell’abolizione dei vecchi voucher, il bonus è stato rinominato come contributo per l’acquisto di servizi di babysitting e viene erogato secondo le modalità previste per il Libretto Famiglia.
Ulteriore novità riguarda le mamme che potranno richiederlo: potranno presentare domanda e ricevere il bonus baby sitter e asilo nido 2018 anche le lavoratrici iscritte alla Gestione separata e le mamme imprenditrici.
Chi può richiedere il bonus in alternativa al congedo parentale
Nel corso degli anni sono state introdotte importanti novità relative alla platea di madri lavoratrici beneficiarie del bonus, proprio al fine di consentire a chi ne avesse necessità di tornare a lavoro dopo la fruizione del congedo di maternità.
La domanda per richiedere il contributo per pagare la babysitter o per l’asilo nido potrà essere presentata sia dalle lavoratrici dipendenti del settore pubblico o privato che dalle lavoratrici iscritte alla Gestione Separata INPS, comprese le libere professioniste.
La possibilità di beneficiare del bonus è prevista anche per le lavoratrici autonome o le imprenditrici: coltivatrici dirette, mezzadre e colone, così come artigiane ed esercenti attività commerciali, per fare alcuni esempi.
Per poter presentare domanda, le madri lavoratrici dipendenti e le iscritte alla Gestione Separata, dovranno trovarsi, al momento di presentazione della domanda, ancora negli 11 mesi successivi alla conclusione del periodo di congedo obbligatorio di maternità e non devono aver fruito ancora di tutto il periodo di congedo parentale facoltativo.
Per le autonome e le imprenditrici, invece, il requisito richiesto è di aver concluso il teorico periodo di fruizione dell’indennità di maternità e avere ancora almeno un mese di congedo parentale (in relazione al minore per cui si chiede il beneficio) a cui poter rinunciare.
Importo e durata del bonus
Anche in merito alla durata del contributo per pagare la babysitter o per l’iscrizione al nido sono previste regole diverse.
Per le lavoratrici dipendenti e le iscritte alla Gestione separata i voucher telematici sono riconosciuti per una durata massima di sei mesi, sulla base del periodo di congedo parentale al quale si rinuncia.
Le lavoratrici autonome e le imprenditrici, invece, avranno diritto ad un massimo di tre mesi di erogazione del bonus.
Per quanto riguarda, invece, l’importo del bonus babysitter o del contributo per l’asilo nido a cui si avrà diritto, il limite massimo è fissato in 600 euro al mese. Per le lavoratrici part-time il contributo è ricalcolato in proporzione alla minore entità della prestazione lavorativa.
Come è calcolato l’importo del bonus babysitter e del contributo per il nido
In merito alle regole che l’INPS utilizza per il calcolo dell’importo riconosciuto, il contributo per l’asilo nido sarà erogato pagando direttamente la struttura scolastica scelta dalla madre e nella quale è iscritto il figlio fino al raggiungimento dell’importo di 600 euro al mese.
Il nido scelto dovrà essere uno di quelli presenti nell’elenco delle strutture per l’infanzia pubblicato dall’INPS.
Attenzione a non far confusione con il bonus asilo nido di 1.000 euro: sono due contributi diversi, che non potranno essere richiesti per mensilità coincidenti.
Diverso è invece il discorso sulle modalità di utilizzo del bonus babysitter: il contributo di 600 euro concesso per il pagamento dei servizi di baby sitting viene erogato mediante il Libretto di Famiglia.
Come utilizzare il bonus babysitter con il Libretto Famiglia
Per poter utilizzare il contributo per pagare la babysitter bisognerà seguire le regole previste per l’utilizzo del Libretto Famiglia, i nuovi voucher INPS introdotti per le prestazioni di lavoro domestico.
Le madri dovranno essersi preventivamente registrate nella procedura “Prestazioni Occasionali” e dovranno procedere all’appropriazione telematica del contributo per l’acquisto dei servizi di baby-sitting erogato tramite libretto famiglia, entro e non oltre 120 giorni dalla ricevuta comunicazione di accoglimento della domanda.
L’appropriazione, entro il termine di 120 giorni sopra indicato, di solo una parte del beneficio, comporterà l’automatica rinuncia alla restante parte.
Quindi, a partire dai bonus riconosciuti a partire dal 1° gennaio 2018, sia le madri beneficiarie che le babysitter dovranno registrarsi preventivamente al servizio dell’INPS sulle prestazioni occasionali.
Al momento dell’inserimento della prestazione bisognerà selezionare l’apposita voce del menù a tendina “acquisto di servizi di baby-sitting (l. 92/2912, art. 4, comma 24, lett.b)”.
Sia la madre che la lavoratrice che presta il servizio di babysitting possono accedere alla procedura:
- direttamente con l’utilizzo delle proprie credenziali personali (PIN INPS, credenziali SPID – Sistema Pubblico di Identità Digitale, CNS - Carta Nazionale dei Servizi);
- avvalendosi dei servizi di contact center INPS, che gestiranno, per conto dell’utente lo svolgimento delle attività di registrazione e/o degli adempimenti di comunicazione della prestazione lavorativa. Anche in tal caso, è preliminarmente necessario che l’utente risulti in possesso delle credenziali personali (PIN INPS, credenziali SPID – Sistema Pubblico di Identità Digitale, CNS - Carta Nazionale dei Servizi);
- tramite intermediari o enti di patronato.
Dopo aver effettuato la registrazione, le mamme dovranno inserire le prestazioni lavorative effettuate entro il giorno 3 del mese successivo a quello di svolgimento, al fine di consentire all’INPS di pagare la babysitter.
Una procedura articolata e piuttosto complessa che tuttavia è molto più difficile a dirsi che a farsi.
Come fare domanda per il bonus babysitter 2018
Per richiedere il bonus babysitter e il contributo per il nido bisognerà presentare domanda online attraverso il servizio dedicato.
Come di consueto, si potrà fare domanda anche tramite:
- Contact center al numero 803 164 (gratuito da rete fissa) oppure 06 164 164 da rete mobile;
- enti di patronato e intermediari dell’Istituto, attraverso i servizi telematici offerti dagli stessi.
La domanda dovrà esser compilata in diverse modalità sulla base della tipologia di contributo che si intende richiedere ma in ogni caso bisognerà indicare per quanti mesi si intende richiedere il contributo, a quanti mesi di congedo facoltativo si intende rinunciare e bisognerà dichiarare di aver presentato la dichiarazione ISEE.
In caso di scelta del bonus di 600 euro al mese per il nido, bisognerà indicare la struttura presso la quale è iscritto il figlio, nonché inviare i seguenti documenti alla struttura provinciale INPS competente per territorio:
- la delegazione liberatoria di pagamento;
- la dichiarazione della madre lavoratrice assegnataria del beneficio di fruizione del contributo economico per l’acquisto dei servizi dell’infanzia.
Articolo originale pubblicato su Informazione Fiscale qui: Contributo babysitter e asilo nido 2018: requisiti e come inviare domanda