I bonus assunzione per le imprese del Sud

Francesco Rodorigo - Leggi e prassi

Quali sono le principali agevolazioni per favorire l'occupazione nelle regioni del Mezzogiorno?

I bonus assunzione per le imprese del Sud

Sono diverse le agevolazioni previste nel 2025 in favore delle imprese che intendono effettuare nuove assunzioni.

Per la maggior pare sono attive su tutto il territorio nazionale, ma alcune di queste sono mirate in particolare a sostenere l’occupazione nelle regioni del Sud Italia.

Si tratta di misure che mirano a ridurre il costo del lavoro per le imprese e a favorire l’occupazione di lavoratori e lavoratrici, come la Decontribuzione Sud, confermata ma con modifiche dalla Legge di Bilancio 2025 o il bonus ZES, introdotto dal decreto Coesione.

Vediamo quali sono gli incentivi attivi nel 2025 per i datori di lavoro che operano nel Mezzogiorno.

Come funziona la nuova decontribuzione Sud

La prima agevolazione considerata è sicuramente la più famosa e diffusa: stiamo parlando della decontribuzione Sud, una misura che fino al 2024 ha riconosciuto un esonero contributivo del 30 per cento per ogni contratto stipulato nelle aziende delle regioni del Mezzogiorno.

Un’agevolazione che da quest’anno cambia forma per via delle novità introdotte dalla Legge di Bilancio 2025, la quale ha introdotto due nuove versioni dell’esonero, una destinata alle micro e PMI e l’altra alle grandi imprese.

A cambiare sono però le percentuali di esonero e l’importo massimo fruibile dal datore di lavoro. Nello specifico, nel 2025 le imprese possono beneficiare, per ciascun lavoratore a tempo indeterminato assunto al 31 dicembre 2024, di un esonero contributivo del 25 per cento, per un importo massimo di 145 euro su base mensile per 1 anno.

La percentuale di esonero va poi a scalare per gli anni successivi (per le assunzioni al 31 dicembre dell’anno precedente), fino al 2029:

  • 20 per cento per il 2026, per un importo massimo di 125 euro;
  • 20 per cento per il 2027, per un importo massimo di 125 euro;
  • 20 per cento per il 2028, per un importo massimo di 100 euro;
  • 15 per cento per il 2029, per un importo massimo di 75 euro.

Per le grandi imprese (sopra i 250 dipendenti), inoltre, scatta il requisito dell’incremento occupazionale dei rapporti di lavoro a tempo indeterminato rispetto all’anno precedente.

Bonus ZES: esonero contributivo per le nuove assunzioni

A questa si aggiunge la nuova agevolazione introdotta dal decreto Coesione (n. 60/2024), il bonus ZES. Si tratta di un altro sgravio contributivo per favorire l’occupazione nella nella Zona Economica Speciale Unica del Mezzogiorno.

Consiste in un esonero dal versamento della contribuzione previdenziale riconosciuto ai datori di lavoro di aziende fino a 10 dipendenti che impiegano fisicamente lavoratori e lavoratrici in una sede o unità produttiva nelle regioni della ZES Unica (Molise, Campania, Basilicata, Sicilia, Puglia, Calabria e Sardegna).

Per ogni assunzione a tempo indeterminato avvenuta tra il 1° settembre 2024 e il 31 dicembre 2025 spetta uno sgravio contributivo del 100 per cento, per 2 anni, nel limite massimo di 650 euro mensili.

Condizione necessaria per poter beneficiare dell’esonero contributivo è che i datori di lavoro assumano lavoratori e lavoratrici con più di 35 anni d’età e che risultano privi di un impiego regolarmente retribuito da almeno 2 anni.

L’agevolazione non può essere applicata ai rapporti di lavoro domestico e ai contratti di apprendistato, ma è compatibile con la maxi deduzione del costo del lavoro.

Un’agevolazione, il bonus ZES, che fino a poco tempo fa è rimasta solo su carta dato il ritardo nella pubblicazione del decreto attuativo. L’approvazione è arrivata a inizio gennaio e ora si attende solo la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale e la circolare INPS con le istruzioni operative.

Resto al sud 2.0: gli incentivi per la creazione di nuove attività

Agisce invece su un altro piano Resto al Sud 2.0, l’altra agevolazione prevista dal decreto Coesione, che mira a sostenere la costituzione di nuove attività autonome e imprenditoriali nelle regioni del Mezzogiorno.

La misura infatti permette ai giovani under 35 in possesso di specifici requisiti di poter beneficiare di voucher fino a 50.000 euro e di contributi a fondo perduto a copertura delle spese (fino al 75 per cento) per favorire l’autoimprenditorialità.

Nello specifico, i beneficiari possono ottenere:

  • un voucher di avvio del valore massimo di 40.000 euro, in regime de minimis e non soggetto a rimborso, che può essere utilizzato per l’acquisto di beni, strumenti e servizi utili all’avvio delle attività. Il massimale sale a 50.000 euro per l’acquisto di beni e servizi innovativi, tecnologici e digitali o di beni diretti ad assicurare la sostenibilità ambientale o il risparmio energetico.
  • un contributo a fondo perduto, in regime de minimis, per programmi di spesa per l’avvio delle attività non superiori a 120.000 euro. Il contributo copre fino al 75 per cento delle spese.
  • un contributo a fondo perduto, in regime de minimis, per programmi di spesa per l’avvio delle attività dal valore compreso tra i 120.000 e i 200.000 euro. Il contributo copre fino al 70 per cento delle spese.

Anche in questo caso però si attende ancora la pubblicazione del decreto attuativo, senza l’agevolazione non può diventare operativa.

Il bonus per l’assunzione di donne in condizioni svantaggiate

Il bonus assunzione donne previsto dalla legge n. 92/2012 prevede un esonero contributivo per i datori di lavoro che assumono donne in particolari condizioni svantaggiate.

Non si tratta di un’agevolazione indirizzata direttamente ai datori di lavoro e delle imprese del Mezzogiorno, in quanto ha portata nazionale, ma una delle condizioni per poterne beneficiare riguarda proprio l’assunzione di donne residenti nelle aree svantaggiate individuate nella Carta degli aiuti a finalità regionale per l’Italia (Campania, Puglia, Basilicata, Calabria, Sicilia, Sardegna e Molise).

Nello specifico, per l’assunzione di donne residenti nelle suddette aree e disoccupate da almeno 6 mesi, i datori di lavoro possono richiedere uno sgravio contributivo del 50 per cento sui premi e contributi INPS e INAIL.

L’esonero ha una durata di:

  • 18 mesi per le assunzioni a tempo indeterminato o trasformazione da determinato;
  • 12 mesi per le assunzioni a tempo determinato.

Anche in questo caso, le assunzioni devono comportare un incremento occupazionale netto.

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