Bonus 200 euro autonomi e professionisti esteso anche a chi è senza partita IVA

Rosy D’Elia - Leggi e prassi

Si estende la platea di coloro che hanno diritto a beneficiare del bonus 200 euro per autonomi e professionisti introdotto dal primo Decreto Aiuti e dell'integrazione di 150 euro previsto dal DL Aiuti ter: si accede anche senza partita IVA. La novità nel decreto interministeriale del 7 dicembre

Bonus 200 euro autonomi e professionisti esteso anche a chi è senza partita IVA

Si riaccendono ancora una volta i riflettori sul bonus 200 euro che il primo Decreto Aiuti ha messo in campo per autonomi e professionisti. La storia dell’indennità contro il caro prezzi fatta di ritardi, sospensioni e dubbi non è ancora finita.

Con il decreto interministeriale, firmato da Giancarlo Giorgetti per le Finanze e da Marina Calderone per il Lavoro il 7 dicembre scorso, si estende la platea di beneficiari e beneficiarie: anche chi è senza partita IVA ha diritto a ricevere le somme, compresa l’integrazione di 150 euro prevista dal DL Aiuti ter.

I destinatari sarebbero circa 80.000 tra professionisti e autonomi rimasti esclusi a causa delle regole approvate la scorsa estate.

Sebbene la notizia diffusa dal Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali il 10 gennaio non si soffermi su particolari dettagli, l’intervento è frutto di una serie di considerazioni a posteriori sulla platea di beneficiari ed è finalizzato a includere una fetta molto specifica di lavoratrici e lavoratori, tra questi sicuramente 30.000 specializzandi in medicina e chirurgia.

Novità per il bonus 200 euro autonomi e professionisti, esteso a chi è senza partita IVA

Il testo del provvedimento, che arriverà in Gazzetta Ufficiale, interviene sull’attesissimo decreto attuativo che ha messo nero su bianco regole e requisiti per beneficiare del bonus 200 euro destinato a lavoratrici e lavoratori autonomi e a professionisti e professioniste.

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Si aggiunge un nuovo articolo, il 2 bis che recita:

“L’indennità di cui all’articolo 2 è riconosciuta, alle medesime condizioni, anche ai soggetti beneficiari non titolari di partita IVA”.

Questo intervento nasce da una serie di considerazioni messe nero su bianco nel documento firmato dai due ministri:

  • l’indennità una tantum per i lavoratori autonomi e professionisti è una misura universale di sostegno al reddito per contrastare gli effetti economici della crisi energetica nazionale;
  • l’apertura della partita IVA non è un requisito necessario al fine della identificazione del lavoratore quale autonomo o professionista;
  • le stime originarie alla base della copertura economico finanziaria non consideravano una selettività tra titolarità o meno della partita IVA.

L’estensione vale 28 milioni di euro e per procedere con l’erogazione del bonus 200 euro si farà riferimento sempre al fondo previsto dall’articolo 33 del DL n. 50 del 2022.

Il primo Decreto Aiuti aveva messo in campo in prima battuta 500 milioni di euro, diventati 600 milioni con l’integrazione prevista dal secondo provvedimento omonimo.

Ad annunciare la registrazione alla Corte dei Conti del decreto interministeriale firmato il 7 dicembre dai ministri Calderone e Giorgetti una notizia pubblicata sul portale del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali il 10 gennaio 2023.

Nel testo si legge:

“L’ampliamento previsto dal nuovo decreto interessa una platea potenziale di ulteriori 30mila lavoratori autonomi e circa 50mila professionisti, tra cui circa 30mila specializzandi in medicina e chirurgia”.

Si tratta, quindi, di una categoria di cittadine e cittadini diverse dai lavoratori autonomi occasionali privi di partita IVA già destinatari della misura prevista dall’articolo 32 del DL n. 50 del 2022 al comma 15 che hanno richiesto il pagamento all’INPS entro il 31 ottobre 2022.

Bonus 200 euro autonomi e professionisti esteso anche ai non titolari di partita IVA

Stando alle regole pubblicate in Gazzetta Ufficiale il 24 settembre scorso e su cui si interviene per allargare la platea di beneficiari e beneficiarie, hanno potuto presentare domanda di accesso al bonus 200 euro entro la scadenza del 30 novembre 2022 i titolari di partita IVA con i seguenti requisiti:

  • essere lavoratori autonomi o professionisti iscritti all’INPS o ad altri enti di previdenza privata;
  • avere un reddito complessivo fino a 35.000 euro nel 2021;
  • essere iscritti alle gestioni previdenziali di riferimento alla data del 18 maggio 2022;
  • avere una partita IVA attiva e un’attività lavorativa avviata entro la stessa data;
  • avere effettuato sempre entro il 18 maggio, per il periodo di competenza dal 1° gennaio 2020 e con scadenze di versamento entro il 18 maggio 2022, almeno un versamento contributivo, totale o parziale, alla gestione di iscrizione per la quale è richiesta l’indennità;
  • non essere titolare di trattamenti pensionistici diretti alla data del 18 maggio 2022;
  • non aver percepito l’indennità contro il caro prezzi in altra forma.

Secondo quanto stabilito in ultima battuta, quindi, in presenza delle stesse condizioni previste dall’articolo 2 del DM del 19 agosto 2022 anche chi non è titolare di partite IVA può beneficiare dell’indennità contro il caro prezzi.

Stesso discorso vale per l’accesso all’integrazione di 150 euro prevista dal DL Aiuti ter e riconosciuta come somma aggiuntiva a tutti coloro che accedono al bonus 200 euro con un reddito complessivo non superiore a 20.000 euro.

Resta ora da capire in che modo le novità diventeranno operative per i nuovi beneficiari e le nuove beneficiarie: la finestra temporale per poter richiedere il pagamento dell’indennità all’INPS e alle casse di previdenza privata si è chiusa il 30 novembre scorso e il nuovo decreto, firmato dopo una settimana dalla scadenza, non fornisce nuove istruzioni sulle modalità di accesso.

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