Assegno di Ricollocazione 2021, la guida completa al bonus destinato a chi deve reinserirsi nel mondo del lavoro: cos’è, a chi spetta, come funziona e come presentare domanda.
Assegno di Ricollocazione 2021: ecco una guida completa sul voucher utilizzabile dai disoccupati che vogliono rientrare nel mondo del lavoro.
Di seguito vediamo cos’è esattamente, a chi spetta, come funziona, a quanto ammonta e come si può presentare la domanda.
L’Assegno di Ricollocazione consiste in un buono spendibile presso i soggetti che forniscono servizi di assistenza personalizzata per la ricerca di occupazione, quali centri per l’impiego o enti accreditati ai servizi per il lavoro, per ottenere un’assistenza intensiva e personalizzata.
Questo bonus, peraltro, sta assumendo un’estrema rilevanza anche in prospettiva del venir meno del divieto di licenziamento, che per ora è fissato al 31 marzo 2021, e che aggraverà ulteriormente la crisi occupazionale che ha raggiunto un picco storico con la pandemia da Covid-19.
Una crisi occupazionale che, secondo alcuni, dovrà essere arginata proprio dagli strumenti di politica attiva del lavoro quali, appunto, l’Assegno di Ricollocazione, su cui dovrà intervenire una riforma strutturale.
Si sono espressi in questo senso anche i Consulenti del lavoro i quali, nel documento del 26 febbraio 2021 presentato al Ministro del Lavoro, sono partiti da tale consapevolezza per suggerire un’agenda di riforme incentrata soprattutto sulle politiche attive pe il lavoro.
Ma andiamo a vedere, più nel dettaglio, tutte le informazioni utili relative a questo strumento finalizzato al reinserimento lavorativo.
Assegno di Ricollocazione 2021: cos’è e come presentare la domanda, la guida completa
- Assegno di Ricollocazione 2021: cos’è e come funziona
- Assegno di Ricollocazione 2021: a chi spetta
- Assegno di Ricollocazione 2021: come presentare domanda
- Assegno di Ricollocazione 2021: il rapporto con il Reddito di Cittadinanza
- Assegno di Ricollocazione 2021: l’importo
- Assegno di Ricollocazione 2021: come funziona
Assegno di Ricollocazione 2021: cos’è e come funziona
L’Assegno di Ricollocazione è una misura di politica attiva che consiste nel rilascio di un buono ai disoccupati, da utilizzare per ottenere un servizio di assistenza intensiva e personalizzata volto alla ricerca di occupazione.
Non si tratta, quindi, di una somma “reale” di denaro, ma di un vero e proprio voucher il cui importo viene riconosciuto all’operatore che assiste il disoccupato, a fronte dell’accompagnamento nel reinserimento lavorativo.
L’articolo 13 del Decreto Legislativo 14 settembre 2015 n. 150 lo ha introdotto come strumento di sostegno all’occupazione, inizialmente in via transitoria solo per i disoccupati che da almeno 4 mesi erano percettori della Nuova assicurazione sociale per l’impiego (NASpI).
Una fase di sperimentazione che si è conclusa a marzo 2018, quando l’Assegno di Ricollocazione è stato esteso a una più ampia platea.
Il Decreto Legge 28 gennaio 2019 n. 4 (articolo 9), ha concesso questo voucher ai percettori del Reddito di Cittadinanza che ne possono fare richiesta entro la scadenza del 31 dicembre 2021.
Infine, la legge di Bilancio 2021 (articolo 1 comma 325 della legge 178/2020) ha allargato ulteriormente il campo di applicazione di questo strumento limitatamente all’anno 2021.
Ma mettiamo un po’ d’ordine e andiamo a vedere, ad oggi, chi può richiedere l’Assegno di Ricollocazione 2021.
Assegno di ricollocazione 2021: a chi spetta
Possono richiedere l’Assegno di Ricollocazione 2021 le persone che rientrano nelle seguenti categorie:
- Lavoratori e lavoratrici coinvolti negli accordi di ricollocazione nelle ipotesi di Cassa integrazione guadagni straordinaria (Cigs) per riorganizzazione aziendale e crisi;
- beneficiari del Reddito di Cittadinanza che hanno una DID (Dichiarazione di immediata disponibilità al lavoro) attiva, hanno sottoscritto il Patto per il lavoro/Patto di servizio presso un Centro per l’impiego e non hanno misure di politiche attive in corso.
Come anticipato, poi, con riferimento al solo 2021, l’Assegno di Ricollocazione è riconosciuto anche ai lavoratori disoccupati che percepiscono i seguenti ammortizzatori sociali:
- Cassa integrazione guadagni finalizzata alla ricollocazione: è lo strumento previsto dall’articolo 24-bis del Decreto legislativo 148/2015, per favorire la ricollocazione di lavorati di aziende in fase di crisi e ristrutturazione.
- Cassa integrazione per cessata attività: è la Cig regolamentata dall’articolo 44 del Decreto legge 109/2018.
- NASpI o Dis-Coll da almeno quattro mesi.
Assegno di Ricollocazione 2021: come presentare domanda
Chi si occupa della gestione delle domande per l’Assegno di Ricollocazione è l’Agenzia Nazionale per le Politiche Attive del Lavoro (ANPAL), ossia l’ente pubblico italiano che coordina la rete nazionale dei servizi per l’impiego e le politiche per le persone in cerca di occupazione.
Chi presenta tutti i requisiti richiesti, infatti, può richiedere personalmente l’Assegno di Ricollocazione utilizzando la procedure online dedicata sul portale MyANPAL, seguendo i percorsi specifici per la tipologia di beneficiario.
In alternativa ci si può rivolgere al Centro per l’Impiego, nel caso di percettore di Reddito di Cittadinanza quello presso cui si è firmato il Patto per il lavoro, o ad un patronato abilitato.
La stessa ANPAL fornisce due manuali informativi per i beneficiari del Reddito di Cittadinanza e per i percettori di indennità NASpI.
- ANPAL - Manuale Assegno di Ricollocazione per Reddito di Cittadinanza
- Scarica il manuale dell’ANPAL Assegno di Ricollocazione per percettori di Reddito di Cittadinanza
- ANPAL - manuale assegno di ricollocazione per percettori di indennità NASpI
- Scarica il manuale per l’Assegno di Ricollocazione per percettori di indennità NASpI
Assegno di Ricollocazione 2021: il rapporto con il Reddito di Cittadinanza
Chi beneficia del Reddito di Cittadinanza ed ha stipulato il Patto per il lavoro con il Centro per l’Impiego riceve dall’ANPAL l’Assegno di Ricollocazione.
Il voucher viene erogato dopo 30 giorni dalla data di liquidazione del Reddito di Cittadinanza e contemporaneamente l’ANPAL invia apposita notifica, tramite e-mail o SMS.
A quel punto si deve scegliere il soggetto presso il quale utilizzare l’assegno e prenotare un appuntamento tramite il portale MyANPAL entro 30 giorni dalla notifica altrimenti si incorre nelle sanzioni previste dagli artt. 7 e 9 del D.L. n. 4/2019.
Assegno di Ricollocazione 2021: l’importo
L’importo dell’assegno cambia a seconda del grado di complessità del percorso di affiancamento e dal tipo di contratto a cui punta l’eventuale assunzione, e varia da un da un minimo di 250 euro ad un massimo di 5.000 euro.
Ecco, quindi, che nel caso in cui il beneficiario riesca a trovare un’occupazione, il soggetto che ha erogato il servizio di assistenza può percepire i seguenti importi, modulati a seconda della alla tipologia contrattuale di inserimento:
- Da 1.000 a 5.000 euro, nel caso di assunzione con contratto a tempo indeterminato e in apprendistato;
- da 500 a 2.500 euro, nel caso di assunzione con contratto a termine di durata uguale o superiore a 6 mesi;
- da 250 a 1.250 euro, nel caso di assunzione con contratto a termine di durata da 3 a 6 mesi, solo per le 5 regioni considerate svantaggiate del Paese, ovvero Campania, Puglia, Basilicata, Calabria, Sicilia.
Viceversa, se il programma di assistenza intensiva alla ricollocazione non porta al risultato sperato, ossia non termina con l’assunzione del disoccupato destinatario del voucher, all’ente viene riconosciuta una quota fissa per il solo servizio di affiancamento, denominata “Fee4Services”.
Assegno di Ricollocazione 2021: come funziona
Come abbiamo visto, una volta riconosciuto l’Assegno di Ricollocazione il beneficiario deve scegliere l’ente, tra quelli accreditati, da cui farsi assistere nel percorso di reinserimento nel mercato del lavoro.
L’ente selezionato provvederà ad assegnare un tutor il quale affiancherà l’interessato attraverso un programma personalizzato di ricerca intensiva delle opportunità di lavoro conformi al suo curriculum.
L’operatore, nel frattempo, promuoverà il profilo professionale del beneficiario presso potenziali datori di lavoro, selezionerà le posizioni aperte pertinenti e lo assisterà nell’iter di candidatura, dalla preparazione per affrontare le selezioni, fino all’eventuale inserimento in azienda.
Tutto questo percorso di ricollocazione lavorativa deve concludersi entro 180 giorni dal primo appuntamento con l’ente, termine che può essere prorogato per altri 180 giorni nel caso di assunzione con contratto di durata almeno semestrale.
Per l’Assegno di Ricollocazione con Cigs, però, valgono regole diverse: l’iter ha una durata corrispondente a quella del trattamento straordinario di integrazione salariale, comunque non inferiore a 180 giorni dal primo appuntamento svolto con il soggetto erogatore scelto, ed è prorogabile fino a ulteriori 360 giorni, se entro il termine del trattamento di Cigs non è stato utilizzato tutto l’importo dell’assegno.
Infine, in caso di contratto di lavoro inferiore a 6 mesi il servizio è sospeso e può riprendere al termine del rapporto lavorativo con un assegno da cui viene eliminato l’eventuale importo già riscosso.
L’ANPAL mette a disposizione una guida pratica che si può consultare in caso di dubbi, oltre alle Faq (Domande Frequenti) sull’argomento pubblicate sul proprio sito.
Articolo originale pubblicato su Informazione Fiscale qui: Assegno di Ricollocazione 2021: cos’è e come presentare domanda, la guida completa