La domanda per l’assegno di inclusione non comporta l’erogazione automatica dell’assegno unico

Francesco Rodorigo - Leggi e prassi

Le famiglie che presentano la domanda per il nuovo assegno di inclusione dovranno presentare una nuova richiesta per continuare a ricevere l'assegno unico per i figli a carico. Le prestazioni, infatti, non saranno erogate insieme come accadeva per il reddito di cittadinanza. In attesa della nuova domanda, l'importo dell'AUU sarà garantito sulla carta RdC fino alla mensilità di febbraio 2024

La domanda per l'assegno di inclusione non comporta l'erogazione automatica dell'assegno unico

Gli ex percettori del reddito di cittadinanza che presentano la domanda per l’assegno di inclusione e hanno i requisiti per ottenere anche l’assegno unico, dovranno presentare un’apposita richiesta per continuare a ricevere la prestazione per i figli a carico.

La richiesta per l’ADI, infatti, non comporta l’erogazione automatica dell’assegno unico, come invece accadeva con il reddito di cittadinanza.

Pertanto, le famiglie interessate, nel caso in cui non l’abbiano già fatto, dovranno presentare una nuova domanda per continuare a ricevere l’AUU senza interruzioni da marzo 2024.

L’importo dell’assegno spettante sarà comunque erogato come di consueto sulla carta del reddito di cittadinanza fino alla mensilità di febbraio 2024.

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La domanda per l’assegno di inclusione non comporta l’erogazione automatica dell’assegno unico

L’INPS, con il comunicato stampa dello scorso 22 dicembre, ha fornito ulteriori chiarimenti in merito al rapporto tra il nuovo assegno di inclusione (ADI), che ricordiamo dal 2024 sostituisce il reddito di cittadinanza, e l’assegno unico per i figli a carico (AUU).

L’Istituto si sofferma in particolar modo sulle modalità di pagamento dell’assegno unico. Finora, infatti, i nuclei familiari percettori del reddito di cittadinanza hanno ricevuto l’AUU come quota integrativa, erogata direttamente sulla propria carta RdC.

Con l’entrata in vigore del nuovo assegno di inclusione, invece, non sarà più così. L’assegno unico, se spettante, sarà erogato a parte e pertanto è necessario presentare un’apposita domanda.

“l’eventuale presentazione della domanda di ADI da parte dei nuclei potenziali beneficiari della nuova misura, non sostituisce in alcun modo la domanda di AUU che pertanto dovrà essere sempre presentata per poter beneficiare della prestazione familiare.”

L’assegno di inclusione si può richiedere dal 18 dicembre e sarà erogato da gennaio 2024 in favore delle famiglie, in possesso dei requisiti previsti dalla normativa, con almeno una persona:

  • minorenne;
  • con disabilità;
  • con più di 60 anni;
  • in condizione di svantaggio e inserita in un programma di cura e assistenza dei servizi socio sanitari territoriali certificato dalla pubblica amministrazione.

Non ci sono, invece, modifiche ai requisiti per ricevere l’assegno unico che, ricordiamo, spetta ai genitori con figli a carico, dal settimo mese di gravidanza e fino ai 21 anni (senza limiti di età in caso di disabilità).

Assegno unico: erogato sulla carta RdC fino alla mensilità di febbraio 2024

Per continuare a ricevere l’importo dell’assegno unico per i figli a carico spettante, le famiglie beneficiarie del reddito di cittadinanza che hanno già terminato il periodo di fruizione o lo terminano il 31 dicembre, devono presentare una nuova domanda.

Come già anticipato nel messaggio n. 2896 dello scorso 7 agosto, in attesa della richiesta e per evitare interruzioni nel pagamento dell’assegno, l’INPS erogherà l’intero importo (senza le decurtazioni previste in presenza del reddito di cittadinanza) fino alla mensilità di febbraio 2024 sulla Carta RdC e tenendo conto del valore ISEE in vigore al 31 dicembre 2023.

Entro il 29 febbraio, per ricevere i pagamenti da marzo, chi non l’avesse già fatto dovrà presentare una nuova domanda di AUU.

La data del 29 febbraio rappresenta anche il termine per la presentazione dell’ISEE aggiornato al 2024, necessario per continuare a ricevere tutto l’importo spettante dell’assegno unico.

Senza un modello aggiornato al 2024, infatti, dal 1° marzo sarà erogato l’importo minimo.

Ad ogni modo, come di consueto, c’è tempo fino alla scadenza del 30 giugno 2024 per inviarlo e ricevere tutti gli arretrati spettanti da marzo, che saranno corrisposti tramite un successivo conguaglio.

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