Anticipo Naspi 2021, come funziona? Da chi può presentare domanda alle istruzioni per calcolare l'importo a cui si ha diritto. Tutte le regole da seguire per ottenere in un'unica soluzione le mensilità di disoccupazione sotto forma di incentivo all'autoimprenditorialità.
Anticipo Naspi 2021: si tratta di un incentivo all’autoimprenditorialità e funziona come un’anticipazione della somma totale che spetta a chi richiede l’indennità di disoccupazione.
I beneficiari della Nuova Assicurazione Sociale per l’Impiego, ovvero l’indennità di disoccupazione destinata a coloro che richiedono un sostegno economico a causa della perdita del lavoro, ricevono mensilmente la prestazione a cui hanno diritto.
Ma hanno anche la possibilità di richiedere l’importo residuo che gli spetta in un’unica soluzione, a patto che abbiano intenzione di avviare un’attività di lavoro autonomo, un’impresa individuale o di sottoscrivere una quota di capitale sociale di una cooperativa.
Anticipo Naspi 2021: come funziona? I requisiti per presentare domanda
In altra parole, l’anticipo Naspi 2021 consiste nell’erogazione, in un’unica soluzione, di tutte le indennità di disoccupazione a cui ha diritto il beneficiario, ma che non ha ancora ricevuto. Ed è una possibilità prevista dall’articolo 8 del Decreto Legislativo numero 22 del 2015.
I requisiti principali per ottenere questo incentivo all’autoimprenditorialità sono due:
- essere beneficiari Naspi, quindi avere diritto all’indennità mensile di disoccupazione che spetta a coloro che perdono involontariamente la loro occupazione;
- avere in programma l’avvio di una delle seguenti attività:
- lavoro autonomo;
- impresa individuale;
- sottoscrizione di una quota di capitale sociale di una cooperativa con rapporto mutualistico di attività lavorativa da parte del socio.
Come specifica l’INPS nella circolare numero 174 del 23 settembre 2017, nei progetti di autoimprenditorialità che danno diritto all’anticipo Naspi sono inclusi anche i seguenti:
- attività esercitata da liberi professionisti anche iscritti a specifiche casse, in
- quanto attività di lavoro autonomo;
- attività di impresa individuale commerciale, artigiana, agricola;
- sottoscrizione di una quota di capitale sociale di una cooperativa nella quale il rapporto mutualistico ha ad oggetto la prestazione di attività lavorative da parte del socio;
- costituzione di società unipersonale (S.r.l., S.r.l.s. e S.p.A.) caratterizzata dalla presenza di un unico socio;
- costituzione o ingresso in società di persone (S.n.C o S.a.S);
- costituzione o ingresso in società di capitali (S.r.L).
I beneficiari della Naspi 2021 che rispondono ai requisiti richiesti devono provvedere a richiedere la liquidazione in un’unica soluzione delle somme residue di disoccupazione entro la scadenza di 30 giorni dalla data di avvio dell’attività.
Anticipo Naspi 2021: come funziona e come presentare domanda
Si ha a disposizione, quindi, circa un mese per procedere con la domanda di anticipo Naspi 2021.
E anche per tutti coloro che avviano un’attività già durante un rapporto di lavoro dipendente, che poi termina, vige la stessa regola: in questo caso l’incentivo deve essere richiesto entro 30 giorni dalla presentazione della stessa domanda di indennità di disoccupazione.
Dal punto di vista operativo, è disponibile sul portale INPS il servizio online per procedere con la domande di anticipo Naspi 2021.
Come di consueto, è possibile accedere alla piattaforma con quattro tipologie di credenziali:
- PIN INPS, solo per chi già lo possiede, dal momento che dal 1° ottobre 2020 l’Istituto non rilascia più nuove credenziali;
- SPID - Identità Digitale;
- CIE - Carta d’Identità Elettronica;
- CNS, Carta Nazionale dei Servizi.
In alternativa, è possibile procedere con la domanda anche nelle modalità che seguono:
- Contact center al numero 803 164 (gratuito da rete fissa) oppure 06 164 164 da rete mobile;
- enti di patronato e intermediari dell’Istituto.
Come sottolinea il manuale dedicato, alla domanda è necessario allegare anche la documentazione utile a dimostrare l’avvio di una delle attività, requisito fondamentale per la richiesta dell’anticipo Naspi.
Solo per fare qualche esempio, se l’attività richiede una specifica autorizzazione o iscrizioni ad albi professionali o di categoria, è necessario dichiararne gli estremi del rilascio. O ancora, se è stata aperta una partita IVA, è necessario allegare la dichiarazione di conferma dell’apertura della Partita IVA ricevuta dall’Agenzia delle Entrate.
Per quanto riguarda le attività di lavoro associato in cooperativa è necessario dichiarare l’avvenuta iscrizione nel registro delle imprese della Camera di commercio competente per territorio e nell’Albo nazionale delle società cooperative gestito dalle Camere di commercio.
E inoltre bisogna fare attenzione a comunicare la data della sottoscrizione della o delle quote di capitale sociale della cooperativa.
Anticipo Naspi 2021: come calcolare l’importo
Per conoscere a quanto ammonta l’anticipo Naspi 2021, in caso di domanda con esito positivo, basta considerare il numero e l’importo delle mensilità non ancora percepite e a cui si ha diritto.
Il totale corrisponde al valore dell’incentivo all’autoimprenditorialità e viene erogato in un’unica soluzione dall’INPS.
Bisogna, poi, sempre considerare che sulla cifra viene operata la trattenuta IRPEF, dell’imposta sul reddito delle persone fisiche.
Quando, però, chi percepisce la Naspi è beneficiario dell’indennità in misura ridotta, pari all’80% del reddito presunto che deriva da attività di lavoro autonomo per effetto di precedente opzione per il cumulo fra quest’ultimo reddito e la prestazione NASpI, la prestazione anticipata viene calcolata considerando l’importo residuo da corrispondere senza l’applicazione della riduzione.
Anticipo Naspi 2021: quando è prevista la restituzione?
Essendo legato a un progetto autoimprenditoriale, l’anticipo Naspi deve essere restituito se il beneficiario intraprende un rapporto di lavoro subordinato prima della scadenza del periodo all’interno del quale avrebbe percepito mensilmente l’indennità.
Il Tribunale di Trento, però, come si evince dall’Ordinanza numero 186 del 2020, ha portato la norma all’attenzione della Corte Costituzionale, a cui spetta ora l’ultima parola: secondo il giudice che ha sollevato la questione, l’obbligo di restituzione delle somme a causa di un rapporto di lavoro subordinato di brevissima durata sarebbe una misura non proporzionata.
In ogni caso, non vale la stessa regola in caso di contratto di collaborazione perché non si tratta di rapporto di lavoro subordinato, come ha chiarito l’INPS con il messaggio numero 4658 del 13 dicembre 2019.
Articolo originale pubblicato su Informazione Fiscale qui: Anticipo Naspi 2021: come funziona e chi può presentare domanda